In Toscana l’arcipelago del gusto

L’Arcipelago Toscano è una delle perle della regione. Mare, natura e sapori, sono gli ingredienti principali delle isole che fanno parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Dal 25 gennaio al 16 marzo i sapori isolani si potranno ritrovare nell’iniziativa L’Arcipelago del Gusto. L’alta qualità gastronomica delle isole Toscane sbarca sulla terraferma con 8 cuochi ospitati da colleghi della regione per raccontare attraverso i prodotti e i piatti la storia di una regione. Visto il grande successo della I edizione de L’Elba in Vetrina, il programma si amplia coinvolgendo cuochi, ristoranti e prodotti di altre isole dell’Arcipelago Toscano e si propaga in otto province della Toscana. Le isole di Capraia, Elba e Giglio, hanno come comune denominatore il mare, il clima e molte materie prime, ma la loro storia è frutto di dominazioni e influenze diverse, che si rispecchia nella cultura enogastronomica fatta di tratti comuni, ma anche di piacevoli variazioni. Le otto cene saranno un invito ad assaggiare la cucina delle isole. Ogni serata sarà fondata su un prodotto locale e su un vino del territorio. Un viaggio enogastronomico non di sola andata: il ritorno è previsto per il periodo che va da aprile a ottobre, quando i cuochi dell’entroterra saranno invitati a ricambiare la visita. Ecco le cene da non perdere. L’Arcipelago del gusto è un vero e proprio gemellaggio all’insegna dei sapori, organizzato da Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che sviluppano i prodotti del territorio.

Food

Perché e pericoloso mangiare sui taglieri

Saremmo arcaici ma dobbiamo dirlo: è difficile oggi come oggi andare al ristorante e mangiare in un piatto. La vellutata? Nel bicchiere. Le patate fritte? In un vaso di terracotta da giardino. La frittura? Nel “cuoppo” di carta assorbente. Vale tutto. E valgono soprattutto i taglieri: di legno, rustici, fighi. Per formaggi e salumi, un classico, ma anche per cibi cucinati. Peccato che non sia sempre la cosa più sana del mondo. Come ha avvertito il Consiglio Comunale di Birmingham. Il tagliere di legno può contenere sostanze tossiche che si spostano ai cibi, e questa contaminazione può avere varie cause: il legno è più difficile da lavare rispetto alla ceramica; il tagliere può avere delle piccole crepe all’interno delle quali si depositano residui di cibo che non vengono tolti e marciscono; il piano può avere delle parti bruciate, o delle spellature e abrasioni, che facilmente trasferiscono ai cibi sostanze non commestibili. A Birmingham un ristorante è stato multato per 50.000 sterline circa 56.000 euro per aver servito cibo su tavolette di legno sulle quali i tamponi eseguiti hanno più di una volta trovato tracce di contagi batteriche. Il ristorante era stato messo sull’avviso, dopo che 14 persone invitate a una festa avevano riportato una intossicazione alimentare; ma il richiamo non è servito, ed è scattata la multa. In realtà, secondo l’Agenzia per il cibo inglese e l’Authority europea per la sicurezza alimentare, il legno non è vietato in sé per il consumo di cibo: rilevante è la presenza di contagi microbiologiche. L’importante è pulire bene, insomma. In ogni caso, c’è da prestare un surplus di attenzione.

In una ex chiesa ha aperto Duddell’s

A Londra, nell’ex chiesa di Saint Thomas, a pochi passi dall’incombente Shard, ha trovato la sua nuova location europea il ristorante Duddell’s diventato nella sua sede storica di Hong Kong il favorito tra i creativi e gli artisti del vecchio protettorato britannico. Certo non poteva trovare collocazione più originale con le sue storiche e ampie finestre in vetro colorato, e gli eleganti originali pannelli di legno scuro conservati perfettamente intorno all’antico altare. Gli interni sposano infatti il mito culinario del ristorante stellato che dal 2013 a Hong Kong ha elevato la tradizionale cucina cantonese reinterpretandola in maniera moderna. Rifacendosi a questo passato di ospitalità, il progetto londinese vuole interpretare questo connubio reinterpretando a sua volta gli interni storici dell’antica chiesa. l risultato, disposto su due livelli, mostra i toni del verde e del blu-grigio con divanetti in pelle e pavimenti geometrici ed è il perfetto ambiente rilassato e conviviale dove assaporare la complessità della cucina cantonese. Il bar del Duddell’s London, posto in posizione centrale, è definito da un pavimento in piastrelle verde smeraldo ed offre creazioni come l’Hybrid JIA Tea, un mix a base di gin con caldo al gelsomino, albicocca e succo di ibisco home made. Un piano piano rialzato offre una sala da pranzo semi-privata con vista sul ristorante, con una capacità di 44 coperti oltre ai 56 posti al piano terra.

I prodotti vegetariani e vegani entrano nel paniere Istat

I prodotti per vegani e vegetariani entrano nel nuovo paniere Istat, usato come riferimento per la rilevazione dei prezzi e per il calcolo dell’inflazione. La scelta dell’istituto nazionale di statistica non stupisce, ma certifica il cambiamento nello stile di vita dei consumatori sottolineato già dal Rapporto Italia secondo i dati  presentati dall’Eurispes, gli italiani che non mangiano carne e pesce sono il 7,6%, di questi quasi la metà sono vegani. Un dato che viene confermato anche da un altro rapporto , che stima per i prodotti vegani un’impennata del 18% solo nell’ultimo anno, generando un fatturato di 357 milioni di euro .Non sono solo i prodotti vegetariani e vegani ad arricchire il paniere 2017. A rappresentare uno stile di vita nuovo ci sono 12 new entry nel settore beni e servizi  come i preparati di carne pronti da cuocere, i burger e i polpettoni. Infine, fanno il loro ingresso nell’ elenco dell’istituto di statistica anche due prodotti di grande tendenza negli ultimi anni: stiamo parlando delle birre artigianali e dei centrifugati di frutta e verdura comprati in bar e caffetterie. Per chi invece preferisce il fai da te, l’Istat inserisce nel paniere le macchine per fare centrifugati. Secondo l’istituto nel 2018 i prodotti alimentari assorbiranno il 16,5% della spesa del consumatori, in calo rispetto all’anno precedente. D’altro canto aumenteranno gli euro destinati alle  cene al ristorante e alle serate in pizzeria; i servizi di ristorazione incideranno, insieme a quelli alberghieri, per l’11,5% sulle uscite dei consumatori.

Un esercito di robot per sostituire i cuochi

Il costo del lavoro inizia a salire anche in Cina, ora che molte persone hanno migliorato il loro tenore di vita e sono sempre meno disposte ad accettare stipendi “da fame”. Ma i cinesi hanno trovato una soluzione hi-tech per il problema: sostituire gli uomini con i robot. Sembra fantascienza ma si tratta di realtà: per il momento, nei ristoranti specializzati in piatti di spaghetti L’invenzione è del 2011, e molti credevano sarebbe rimasta un prototipo, ma i robot sono stati recentemente messi sul mercato, e sono già stati venduti oltre 3.000 esemplari: a loro favore il costo circa 2.000 dollari anziché i 4.700 annuali dello stipendio di un buon cuoco. “E riescono a tagliare i noodle meglio dei cuochi umani”, aggiunge il proprietario di un ristorante, sicuramente non saranno empatici quanto gli esseri umani !! Aggiungiamo noi…almeno quello

Busta di soldi anzichè il menù McDonald’s

Capita che una sera arrivi a ora tarda a casa e non ti va di fare la cena così decidi di farti portare una cenetta a casa. In Tennessee, negli USA, una coppia che ha avuto questa idea a ricevuto una grossa sorpresa quando ha portato a casa la confezione di panini che avevano ordinato al McDonald’s. Nella busta non c’erano gli hamburger, ma banconote per un valore di migliaia di dollari. Si trattava dei soldi dell’incasso del fast-food. Il denaro era stato tolto dalla cassa, e qualcuno aveva pensato di nasconderlo in una busta regolarmente utilizzata in modo da mimetizzarla agli occhi di malviventi. Qualcuno, però, ha fatto confusione, scambiando la busta con le ordinazioni con quella dei soldi.I due, che sono clienti abituali, sono stati rintracciati e un dipendente di McDonald’s è andato a casa loro a farsi riconsegnare il denaro. Oltre l’Happy Meal per i bambini, ogni tanto McDonald’s fa felice anche i grandi, peccato che sia durata così poco! 

Prevenire l’influenza

Le influenze di stagione sono sempre in agguato e i virus si nascondono in ogni angolo dell’ufficio. A volte ci si ammala comunque ma ci sono attenzioni che si possono prendere. Mantenere pulite il più possibile le aree di lavoro e gli spazi comuni, per esempio, è già un primo passo per ridurre il rischio di trasmettersi l’influenza in ufficio. I ristoranti, con superfici che contengono più di 700 batteri per centimetro quadrato, sono considerati insalubri, ma le mani di un lavoratore medio entrano in contatto con 10 milioni di batteri ogni giorno. Se si effettua una telefonata, ad esempio, oltre al tuo interlocutore, stanno ascoltando le tue parole anche 25.127 batteri circa.Uno studio condotto dall’Università dell’Arizona, volta a misurare la quantità di batteri presenti negli uffici, ha rivelato, che una scrivania da lavoro, ha in media 100 volte più batteri rispetto ad un tavolo della cucina e ben 400 volte quelli di una tavoletta da bagno. Il dato è allarmante e denota che, a differenza dei tavoli da cucina o delle tavolette da bagno, solo il 36% delle persone tiene pulita la propria area di lavoro, cosa che invece non accade per i bagni pubblici.

Chi ha inventato le patatine fritte?

Ma voi, ve lo siete mai chiesto da dove nascono alcune cose ormai banalmente entrate nel nostro fare quotidiano? Ad esempio, chi inventò le tanto amate ed internazionali patatine fritte? Bella domanda…. L’onore dell’invenzione spetta al Belgio. Qui la patatina fritta è una vera e propria cultura, si trovano ovunque friggitorie che servono il prodotto in cestini o coni di carta e serviti da una varietà di condimenti. Le sue origini sono state certificate dal giornalista Jo Gérard che trovò un manoscritto risalente al 1781 che raccontava come le patatine fossero fritte prima del 1680.Gli abitanti della zona occupata dall’attuale Belgio erano soliti andare a pesca per poi friggere in olio il bottino raccolto. Quando però il fiume congelava e la pesca diventava pericolosa gli abitanti sostituivano l’alimento con le patate, fritte allo stesso modo e tagliate a forma di piccoli pesci. Le patate fritte si sono diffuse in Francia ed in Belgio a partire dal 1830, ma saranno conosciute in Nord America con il nome di french fries solo dopo la Prima guerra mondiale. In Gran Bretagna prenderanno il nome di chips. mentre, le patatine fritte rotonde, sottili e croccanti furono inventate da George Crum, un cuoco americano di origini indiane. Come sono nate? Un cliente troppo esigente, tanto tempo fa,  mandò indietro ben tre volte un piatto di patatine fritte. George decise quindi di vendicarsi e tagliò le patate a fette molto sottili in modo da renderle croccanti e inafferrabili con la forchetta. Contrariamente a quanto si credesse, le patatine furono molto apprezzate dal cliente, rendendo il ristorante di George famosissimo. Successivamente vennero invece inventate le buste per patatine fritte.

Settembre un nuovo inizio

E’ arrivato di nuovo Settembre, il consueto punto di partenza dopo la pausa estiva, quest’ultima una parentesi di relax mescolata quanto più possibile al massimo distacco della spina. Il rientro alle solite abitudini e impegni può davvero apparire scioccante, ma si possono usare astuzie banali e facili che però offrono spazio ad una ripartenza efficiente. I preferiti spaziano in vari ambiti della vita quotidiana e forse proprio per questo ogni anno garantiscono una sorta di zona franca in cui rifugiarsi per ottenere l’ esito sperato. Queste ancore di salvezza diventano delle abitudini e forse proprio per questo hanno il potere di consolare, infondere forza e determinazione. Il cibo è un tema importante durante tutto l’anno e, le vacanze sono una pausa lunga, spesso caratterizzata da orari e abitudini diverse, le occasioni di convivialità aumentano e anche il nostro rigore o dieta richiede una pausa con concessioni maggiori. Il gelato diventa una merenda più frequente, un bicchiere di vino un motivo in più per allungare le chiacchiere a tavola e se si mangia a ristorante non si ha il totale controllo degli alimenti. Tornare alle abitudini alimentari una volta rientrati a casa, è come ritrovare noi stessi, e anche se a volte fa più fatica, allo stesso tempo è un ottimo metodo per scorrere lentamente nella vita che poi ci accompagnerà quasi tutto l’anno a seguire. Malgrado si voglia conservare tutte le energie ricaricate durante la pausa estiva, o forse proprio grazie a queste ultime, prima di riaprire ufficialmente le danze di lavoro, scuola e famiglia, il sistemare la casa ci aiuta a a ripartire. Settembre è il mese in cui, sistemiamo quei piccoli particolari lasciati indietro, ridipingiamo le finestre, aggiustiamo i mobili e i cassetti, sistemiamo i quadri, ripuliamo il giardino, spolveriamo i ripiani alti, ecc. Insomma rendiamo il nido, che ci accoglierà per tutti i mesi a venire, pronto e bello. E voi considerate settembre un nuovo inizio? Gli assegnate caratteristiche positive o negative

Ristoranti dove si mangia….. in spiaggia

“Les Pieds dans l’Eau”, Questo è il nome che in Francia sta ad indicare la possibilità di mangiare quasi sulla sabbia, a un soffio dall’acqua del mare. Lungo le coste della nostra Penisola, dal versante tirrenico a quello adriatico, i luoghi per mangiare a un passo dalla battigia, per godere del cibo e della risacca. E poi magari fare una passeggiata a piedi nudi in riva al mare. Ecco 3 suggerimenti, ma se cercate ce ne sono davvero tanti dove si mangia divinamente e si sogna in riva al mare…. Il Vernazza Winexperience, a Vernazza alle Cinque Terre (Sp) nasce dalla passione dei titolari per il vino locale, che va a valorizzare una cucina marinara semplice ma raffinata Capo Nord è uno dei grandi classici della ristorazione dell’Isola d’Elba. Seduti ai tavoli a Marciana Marina si ammirano bellissimi tramonti, la luna che si specchia nel mare, le onde che si spengono nella spiaggia di ciottoli bianchi e si mangia ottimo pesce. A Meta di Sorrento, la Conca – in località Marina di Alimuri, è una delle poche trattorie di mare della costa Sorrentina si mangia sulla sabbia su tavolacci cui non interessa essere chic. Il repertorio è classico quanto di grande soddisfazione, dagli spaghetti con le alici alla In località Porto Frailis ad Arbatax ecco la  Bitta, incantevole terrazza sul mare. Pescato e vini sardi la fanno da padrone.