I materiali plastici sono un problema per l’ecosistema. Inquinano i mari, danneggiano finiscono persino nel nostro organismo secondo un indagine del WWF ingeriamo una carta di credito a settimana. Questo è un idea dei motivi per cui dobbiamo puntare ad un mondo di attenzioni e cambiare le scelte quotidiane è un primo passo verso questa direzione. Il concetto di usa e getta è all’antitesi dell’ecologia, specialmente quando si parla di oggetti di plastica, ma purtroppo in cucina è un ‘fenomeno’ resistente ancora siamo lontani dal concetto di usa e riusa, ovvero di plastiche che non impattano nell’eco sistema perché a fine del loro uso se fatto correttamente non hanno abbattuto alberi ne usato energia per la loro conversione. In molte case ad esempio pellicole e sacchetti continuano a popolare i ripiani del frigorifero e della dispensa. Ecco alcune alternative alla plastica per conservare i cibi, a beneficio dell’ambiente . I barattoli di vetro ad esempio in cui si vendono le verdure sott’aceto e sott’olio, alcuni tipi di yogurt, salse di pomodoro, una volta svuotati e adeguatamente lavati si rivelano utilissimi contenitori. Sono perfetti per chiudere ermeticamente avanzi di cibo, brodo, cipolle tagliate a metà, formaggi iniziati, trattenendo gli odori e garantendo un eccellente conservazione Fogli di cera d’api. Si stanno facendo largo da un po’ di tempo, e hanno tutte le carte in regola per diventare l’ alternativa alla pellicola. I fogli di cera d’api sono degli involucri in tessuto rivestiti di cera d’api, che si avvolgono direttamente sui cibi pane, frutta, verdura, alimenti cotti oppure sui loro contenitori la cera li fa aderire alle superfici, mantiene l’umidità dell’alimento, garantisce impermeabilità. Si possono lavare e riutilizzare, sono ecologici, igienici, non alterano i sapori e non rilasciano alcuna sostanza tossica.
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La Feniglia
Se non ci fossero quelle due strisce di sabbia note come tomboli l’Argentario sarebbe un’isola, senz’altro la più vicina alla costa di tutte le isole dell’Arcipelago Toscano. La Feniglia è il tombolo più meridionale, una lingua di sabbia lunga e stretta, coperta da una rigogliosa macchia mediterranea protetta da un tetto di pini marittimi, e sui due lati solo acqua: da una parte la laguna di Orbetello, dall’altra il mar Tirreno.Questa striscia di 6 chilometri di collinette sabbiose è percorsa per tutta la sua lunghezza da sentieri e strade pedonali; e naturalmente, il pezzo forte è il lungo arco della spiaggia libera, stretta tra la piccola collina di Ansedonia e le fortezze spagnole di Porto Ercole. Se sarete disposti a camminare per 3 o 4 chilometri arriverete nella parte meno frequentata. Ne vale davvero la pena! I grossi tronchi portati dalle mareggiate sembrano disposti ad arte rendendola ancora più”selvaggia”.
