Può capitare a tutti di graffiare un paio di occhiali, il vetro di un mobiletto, della finestra o altro, ma non è il caso di disperare, prima di sostituire il vostro vetro o gettar via il vostro oggetto, è possibile mettere in atto qualche trucchetto per cercare di eliminare il “guaio” fatto, vediamo allora come togliere i graffi. Per graffi davvero di piccole entità possiamo provare ad utilizzare del comune dentifricio, mettendone una piccola quantità su di un panno, il quale dovrà essere strofinato dove si trova il graffio e sciacquate via con acqua i residui. Se necessario ripetere più volte l’ operazione. E’ possibile rimuovere dei graffi anche unendo 15 ml di ammoniaca in mezzo litro di acqua, poi all’ interno di questa soluzione immergetevi un panno, poi strizzatelo e passatelo più volte sul graffio, quindi risciacquate solo con acqua, poi dopo questa operazione potreste passare una pasta anti-graffio. Se il graffio interessa i fornelli della cucina realizzati in vetro-ceramica, in questo caso si consiglia di creare una pappetta con acqua e bicarbonato di sodio ed applicatela con l’ aiuto di un panno sui graffi e strofinate delicatamente con movimenti circolari, eseguite però sempre una prova preliminare, per evitare di danneggiare ulteriormente il vostro vetro. Se tutti i rimedi elencati non hanno dato i risultati sperati è il caso di rivolgersi da un professionista del settore
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Repair Café
Si dice spesso che i vecchi mestieri si avviano sempre più verso la sparizione definitiva: lo evidenziano i dati e, soprattutto, lo si vede nelle strade delle città e dei paesi, dove c’è sempre meno posto per quelle botteghe piene di attrezzi dagli usi inimmaginabili, scaffali straripanti di oggetti in disordine e dai pavimenti ricoperti di strani utensili. Negozi dove si era soliti portare tutto quello che ancora non meritava di essere buttato via. I Repair Café in olanda: una trentina di esercizi distribuiti sul territorio dei Paesi Bassi dove, un paio di volte al mese, è possibile portare a riparare gratuitamente oggetti per la casa, piccoli elettrodomestici, pezzi di arredamento o accessori di abbigliamento. Caffè, te e biscotti vengono serviti ai clienti delle botteghe per rendere l’attesa più piacevole, mentre i volontari si mettono all’opera: sono pensionati o disoccupati, giovani studenti o lavoratori, tutti accomunati dalla passione per «aggiustare le cose» e dalla volontà di collaborare a ridurre gli sprechi, persino in un Paese virtuoso come l’Olanda Tutto inizia due anni e mezzo fa da un’idea dell’ex giornalista Martine Postma con la nascita della Repair Café Foundation.Da allora la «missione ecologica» di questi negozi si è allargata ed ha riscosso un crescente successo: sono in tantissimi a portare ad aggiustare il proprio ferro da stiro, il tostapane, la cassettiera il mobilino o l’abito preferito. Le riparazioni dei volontari non sostituiscono quelle dei grandi centri di riparazione di elettrodomestici o degli artigiani, dal momento che si tratta per lo più di piccoli interventi dove molto spesso non sono richiesti pezzi di ricambio originali: ma aiutano a contrastare, anche idealmente, quella cultura dello spreco che, ormai, ci appartiene in.Forse quel mondo contraddistinto dal buttare via oggetti talvolta funzionanti o semplicemente “da aggiustare” per il gusto di comperarne di nuovi, lasciandosi alle spalle anche quel pezzo di storia che qualsiasi cosa ci sia appartenuta si porta dietro, è ormai avviato verso la sua fine inesorabile: e i saggi volontari olandesi sembrerebbero averlo compreso prima di molti altri.
