Il food delivery

Il food delivery si classifica come il settore più attivo della ristorazione. E’ quanto si segnala da una analisi Coldiretti secondo cui sono ben sono quasi 19 milioni gli italiani che nell’ultimo anno con regolarità 3,8 milioni e occasionalmente 15,1 milioni hanno consumato a casa cibo ordinato tramite una piattaforma web da ristoranti e pizzerie. Nel 2018 più di un italiano su tre ha dunque ordinato dal telefono o dal pc pizza,sushi, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet, con sempre più ristoranti di qualità entrati nel giro delle piattaforme, , accanto alle quali si sono sviluppate numerose realtà locali. In cima alla lista delle motivazioni di ricorso al cibo a domicilio c’è il fatto di essere stanchi e non avere voglia di cucinare , ma c’è anche  che dichiara  di farvi ricorso in caso di cene con amici e parenti per stupire i commensali con piatti di qualità.La possibilità di farsi arrivare le pietanze pronte a casa facilita in questo modo l’organizzazione di momenti di convivialità anche quando non si avrebbe il tempo per mettersi ai fornelli. Non manca chi punta sul cibo per allietare le serate in casa ,chi per una cena intima di fronte a un cammino acceso, chi non ha tempo di prepararsi da solo i pasti  e chi non vuole rinunciare alla buona cucina senza dover uscire oltre a quelli desiderosi di provare piatti nuovi e originali e quelli che non sanno o non vogliono cucinare . A facilitare il ricorso al food delivery c’è il fatto che i tempi di consegna sono in alcuni casi prefissati e non superano i sessanta minuti ma è anche possibile stabilire una fascia oraria precisa mentre per quanto riguarda il pagamento è diffuso quello on line e non sempre è possibile quello in contanti. 

I food trend vanno e vengono

Negli Stati Uniti i food trend vanno e vengono sempre più rapidamente, così come i trend relativi alle bevande. Proprio nel settore bevande, negli ultimi anni, c’è stato un rapido susseguirsi di mode dettate principalmente dal salutismo, dalla diffusione della dieta vegana, dal desiderio di provare ricette e sapori di paesi lontani o di scattare e condividere foto su Instagram. L’aspetto estetico e i colori hanno avuto un ruolo essenziale, così come le spezie e gli ingredienti energetici o ricchi di sostanze nutritive. Ma i protagonisti indiscussi sono stati il caffè e il latte: basti pensare al Golden Milk, al Matcha Latte,allo Unicorn Latte,al Goth Latte, e così via. Eppure, tra un caffè e un caffellatte, anche i e le sue varianti e ricette asiatiche sembrano farsi strada, iniziando a richiamare l’interesse degli americani, evidentemente più affezionati alla caffeina. A dimostrarlo, il grande successo del Bubble Tea, drink a base di tè verde o nero con aggiunta di sciroppo di frutta a scelta, latte ed eventuali altre dolci decorazioni, tapioca e orsetti gommosi su tutti, che finiscono nel fondo del bicchiere e che possono essere aspirate.Il successore del Bubble Tea potrebbe essere il Cheese Tea, anch’esso proveniente dall’Asia e dal sapore stimolante e “poco americano”. Questo si sta lentamente diffondendo, facendo la sua apparizione anche su Instagram, e chissà che non spopoli al punto da conquistare poi anche altri paesi, tra cui l’Italia.