È composto per il 70% di acqua. Riceve un quinto del sangue che circola nel tuo corpo e usa circa il 20% dell’ossigeno che ti serve per vivere. Contiene quasi 86 miliardi di neuroni e produce 70.000 pensieri al giorno. Il tuo cervello è davvero capace di cose incredibili. La memoria, l’apprendimento, le emozioni, il pensiero e tutte le attività volontarie e involontarie. Ma la cosa più eccezionale è che risulta più attivo quando dormi rispetto a quando sei sveglio. Perché proprio in quel momento produce quelle cose meravigliose che chiamiamo sogni. Sogni, visioni e idee! Merce che l’Italia deve tornare produrre. Perché, mai come in questo tempo, ne abbiamo bisogno per trasformare questo Paese. E allora cominciamo nuovamente farlo. A distenderci su un prato di margherite, a dondolarci su un amaca, a sedersi in riva al mare, a sognare ad alta voce. Com’è il Paese che vorresti? Qual è il tuo sogno?
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A cosa serve sognare a occhi aperti
Sognare a occhi aperti è l’opposto di restare concentrati, ed è forse per questo che può sembrare uno stato mentale meno nobile. Fantasticare, qualcuno dirà, non è cosa da persone serie. Bisogna essere sul pezzo, restare con i piedi per terra… Il daydreaming (come si dice in inglese) è invece una condizione molte utile per stimolare la creatività. Il nostro cervello ha bisogno di distrarsi per rendere al meglio. E’ una condizione spontanea, un “salva vita” prezioso che scatta quando dobbiamo affrontare la noia o l’ansia. E se Madre Natura ti ha dato questo meccanismo, lascialo fare. Restare concentrati è importante, ma le idee creative non amano chi le stressa con troppe attenzioni. Arrivano quando vogliono loro, mentre magari stai pensando a tutt’altro. Sei sul divano e stai guardando alla Tv un programma che più noioso non si può (e non sei tu che l’hai scelto), oppure sei in auto in fila da 45 minuti senza muoverti di un metro, oppure ancora stai aspettando il treno perennemente in ritardo. Hai presente il tuo stato d’animo in queste situazioni? Il tuo cervello, siccome ti vuole bene, stacca l’attenzione su quello che ti sta succedendo e ti porta da un altra parte. Così, stai sicuramente meglio di quelli che invece restano fissi su quello che succede impegnati a maledirlo. Invece di subire uno stress inutile, ti rilassi. Questo succede anche di fronte a situazioni emotivamente molto più spiacevoli, dove improvvisamente ci si ritrova a pensare a qualcosa di buffo o emergono ricordi un film, una canzone, una vacanza al mare. Sognare a occhi aperti diventa così un tentativo inconscio per salvare il proprio benessere mentale. Divagare può diventare una risorsa molto utile. Non è un caso che innovatori e creativi siano spesso con la testa per aria. Va anche considerato che sono poi molto bravi a ritornare con i piedi per terra per trasformare i sogni in realtà. Del resto, sanno anche distinguere una buona intuizione da un’idea sgangherata. Tenere la mente sempre impegnata, in un ciclo continuo di tensione e concentrazione, porta invece a lavorare in modo superficiale. A un iniziale picco di produttività, segue un calo nella qualità del pensiero. Il cervello si stanca e comincia a ottimizzare le risorse, scodellando soluzioni sempre meno creative. Oppure, vengono commessi errori grandi e grossi come case. Ed è così per tutti, anche per quelli che si vantano di essere sempre sul pezzo.
Un attaccapanni che arreda fatto da te
Una scelta green ed ecologica per trasformare un ramo già caduto dall’albero, magari spezzato dal vento in un comodo appendiabiti per l’ingresso. Come materiale occorrente servono: ramo di legno; ganci; corde; trapano; seghetto; carta abrasiva. Pulite bene il ramo eliminando schegge, sporco e, se necessario, livellate le parti appuntite con la carta abrasiva. Regolate le estremità esagerate con un seghetto per ricavare un ramo pulito, lasciando i mini rami presenti lungo la superficie. A seconda che si voglia attaccare l’appendiabiti al soffitto o al muro, si potrà scegliere per esempio nel primo caso di fermare al plafone due ganci ad anello, da cui far scendere due corde robuste o due catenelle leggere a cui appendere poi il ramo sospeso; oppure, scegliendo per la soluzione a parete, si potranno fissare due ganci a L al muro, con uno spessore adatto a contenere il ramo. Per una maggiore stabilità, bloccate le parti del ramo a contatto con i ganci con due viti. Potete sfruttare il nuovo appendiabiti appoggiando sciarpe e oggetti leggeri direttamente a dei piccoli “spuntoni” di rametti più piccoli, prima accorciati, oppure utilizzando grucce in legno. Un’idea in più: per personalizzare l’appendiabiti si possono fissare nel legno dei mini pomelli decorativi, così da poter appoggiare comodamente gli abiti. In un contesto dove avrete collocato dei mobili in legno si adatterà meravigliosamente
Ragazzi e vita reale
Viviamo nell’epoca dei tablet, degli Smartphone, di internet a non più non posso… tutte realtà virtuali che, in molti casi, allontanano i ragazzi dalla vita reale.Non è questa la sorte di Luke Thill, tredicenne dello Iowa, che annoiato da ore e ore di internet, decide di dedicare energia e talento per qualcosa di particolare: una casetta tutta sua in giardino!Oggi il nostro Luke hala sua bella casetta , costruito con ingegno, sacrificio e dedizione, costato la modica cifra di 1500 dollari.Un giorno, spiega annoiato da ore di cose ed emozioni immateriali, ha l’idea di costruire una casetta tutta sua. Inizia così a fare qualche ricerca per capire come realizzare il suo sogno. Comincia ad organizzarsi! In poco più di 1 anno mette insieme soldi e materiale. Come? Lancia una raccolta fondi online, presentando il suo progetto, si dedica a lavoretti e servizi tra le persone del vicinato, portando la spesa alle persone più anziane, aiutando i vicini in piccole faccende domestiche, tagliando l’erba in qualche giardinetto,scambia con l’elettricista del quartiere, il lavoro nella casetta con la pulizia del garage!Comprende anche il valore del riciclo dei materiali. Pian piano la casa di campagna di 8 metri quadri, ha preso forma. Ovviamente, anche i genitori hanno condiviso il progetto, sebbene il padre, sempre presente, desiderasse che il figlio si mettesse alla prova per realizzare il suo sogno, con le sue sole forze.“Ero compiaciuto dal fatto che mio figlio facesse qualcosa di più che giocare ai videogiochi afferma è stata un’ottima esperienza di vita.”La piccola casa è il sogno realizzato del nostro tredicenne. Un piccolo loft con il letto, il microonde, una piccola Tv. C’è anche un barbecue e, visto il suo amore per la natura, un piccolo orticello.Luke ci studia, si rilassa, a volte si ferma anche a dormire! In un video spiega ai suoi coetanei l’importanza di provare ad immaginare qualcosa e provare poi a realizzarla, davvero, concretamente. La storia di questo ragazzo è un bellissimo esempio che tanti coetanei dovrebbero conoscere e, da essa, cogliere qualche spunto concreto