Funghi per assaggio……

Dopo settimane di pioggia abbondante  con l’arrivo delle giornate di sole inizia la raccolta dei funghi più conosciuti al mondo e più apprezzati: i porcini. Essi si possono scorgere soprattutto nelle zone collinari vicino a vecchi castagni, Tradizione vuole che il periodo dei porcini inizi nei mesi di aprile e maggio con una pausa estiva e riprenda in autunno a partire da settembre. Queste regole avevano una certa validità in condizioni climatiche “normali” quindi fino a 30/40 anni fa prima dei cambiamenti climatici che hanno investito le nostre zone e influenzato anche la comparsa dei funghi. Dove trovare i funghi è sicuramente compito vostro ognuno ha i suoi luoghi vi raccomandiamo la giusta attrezzatura ideale per andare a funghi, che si basa su pochi fondamentali elementi. In particolare: un coltellino da funghi, solitamente richiudibile,  un cestino di vimini; abbigliamento preferibilmente a strati, con braccia e gambe coperte per evitare graffi o piante urticanti, scarpe da trekking impermeabili e via buona fortuna !

Mangiate funghi ma fate attenzione

Con l’arrivo di settembre incrementa il numero di funghi sul nostro territorio e con loro anche il numero di casi di intossicazione o avvelenamento. DaI Centro  antiveleni del Territorio  arrivano le 10 regole d’oro per poter mangiare funghi in sicurezza evitando di sentirsi male.Ecco dunque a cosa prestare attenzione per mangiare funghi in sicurezza: non mangiare i funghi raccolti lungo le strade e in luoghi a rischio contaminazione industrie e campi agricoli per esempio portare tutti i funghi raccolti al controllo di commestibilità degli Ispettorati micologici delle Asl presenti in tutta Italia utilizzare contenitori specifici per la raccolta che siano, ad esempio, aerati evitare le buste di plastica non raccogliere funghi se non si è in possesso del tesserino autorizzativo ricordarsi che non è vero che i funghi che crescono sugli alberi non sono tossici non mangiare troppi funghi, quindi moderare le quantità in fase di cottura non coprire la pentola o la padella così da far evaporare le tossine termolabili, attenzione ai funghi sott’olio che possono sviluppare la tossina botulinica, evitare di somministrare i funghi ai bambini in età prescolare a causa della loro immaturità digestiva verso questi alimenti evitate di  mangiare funghi durante la gravidanza. Gli esperti spiegano che l’ingestione di alcune specie pericolose, come amanita phalloides, cortinarius orellanus, gyromitra esculenta, genera sintomi che si presentano dopo 6-48 ore dall’ingestione, quando ormai si è innescato il processo di danneggiamento agli organi interni. Ad essere più colpiti sono il fegato e i reni. Quanto invece ai funghi che provocano reazioni nel breve periodo, quindi entro le 6 ore, i sintomi sono disorientamento e convulsioni, ma anche gravi sintomi gastro-enterici con ripecussioni anche metaboliche.

Trucchi e consigli per trovare i funghi

La ricerca dei funghi è il modo ideale non solo per raccogliere questi stupendi frutti della terra, ma anche per rilassarsi con gli amici o con la famiglia godendo della natura all’aria aperta. Chi va per funghi occasionalmente deve però tenere conto di alcune regole e prendere alcune precauzioni in quanto spesso il bosco può rivelarsi un ambiente impervio soprattutto in montagna e quindi pericoloso, senza contare che è molto importante saper riconoscere la commestibilità degli stessi funghi per evitare intossicazioni ed avvelenamenti. Il periodo migliore del giorno è il primo mattino quando il bosco è ancora umido di rugiada. L’abbigliamento più consono è quello classico da montagna, con stivali alti e il corpo il più possibile coperto. Indispensabile ma anche obbligatorio per legge il cestino o il paniere, che permette alle spore di spargersi nel bosco e sviluppare quindi altri funghi. Una volta arrivati a casa i funghi devono essere subito preparati o almeno sbollentati, altrimenti, anche se posti in frigorifero, continueranno a fermentare, diventando così indigesti se consumati nei giorni successivi. I funghi di cui non si è certi della commestibilità vanno portati alla Asl che può identificarli con certezzafecini