L’unica cosa da decidere è con quale conserva vogliamo fare: per il resto, ci mancano soltanto le indicazioni e i trucchi da seguire per non sbagliare! Come si preparano i vasetti? Per le vostre conserve servono prima di tutto recipienti di buona qualità e, se i vasetti sono riciclati, sarebbe ancora meglio se li riutilizzaste con dei tappi nuovi. Cosa preparare per conservare nella nostra dispensa? La marmellata, se scegliete di fare la marmellata, vi servirà certamente la frutta. Fate attenzione che sia matura al punto giusto e procuratevi una pentola dal fondo spesso più larga che alta. La cottura della marmellata è piuttosto rapida e se scegliete di utilizzare albicocche, ciliegie, fragole o pesche unite sempre qualche buccia di mela, che contiene naturalmente la pectina, cioè l’addensante e gelificante necessario per ottenere un composto con una piacevole consistenza. Per capire se la consistenza è “giusta” mettetene un cucchiaino sopra un piatto e inclinatelo: se la marmellata scivola “lentamente”, è pronta! Invasatela ancora calda, chiudendo poi i barattoli e capovolgendoli fino a completo raffreddamento. La verdura: dopo aver scelto le verdure che preferite conservare pomodori peperoni, cipolle, carote diventano davvero sfiziose! lavatele con cura, tagliatele a pezzetti e scottatele per 5 minuti in acqua e aceto. Asciugatele con cura e sistematele a strati nei barattoli, cercando di eliminare ogni spazio di aria. Potete disporre tra gli strati, se vi piacciono, erbe aromatiche fresche oppure essiccate. Dopo aver riempito il barattolo sino a 2 cm dall’apertura, coprite le verdure con olio. Chiudete il coperchio e lasciate riposare al buio per qualche giorno. Buon lavoro!
Tag: produttori
Anche il vino diventa vegan
Il vino è un alimento adatto ai vegani? Dipende. Perché nel processo di produzione, and esempio per la chiarificazione e la stabilizzazione, si possono usare albumina, caseina, colla di pesce, gelatine animali ecc. Per questo alcuni produttori che non adoperano nessun prodotto di origine animale nel processo di produzione del vino sono certificati “VeganOK”. Nel 2016 le aziende vinicole vegane sono aumentate del 35% per un giro d’affari reputato di circa sei milioni di euro.Le aziende vitivinicole certificate VeganOk si localizzano in Toscana 28%, Abruzzo 20% e Piemonte 17%, con una buona presenza di vini del Trentino e della Sicilia. Per quanto riguarda le denominazioni di appartenenza, le etichette certificate VeganOk sono 54% Igt, 17% Doc/Dop e 1% Docg.Quasi la metà dei vini vegani sono anche biologici o biodinamnici. Quindi riportano una doppia certificazione.Il marchio di autocertificazione VeganOk é riconosciuto e approvato da Associazione Vegani Italiani. Per quanto riguarda il vino, oltre alla fase di produzione, non è consentito l’uso di colle, inchiostri, lubrificanti o qualsiasi altro prodotto di origine animale. I consigli per l’abbinamento suggeriti dal produttore non devono contenere indicazioni che fanno attinenza a cibi di origine animale.
Le banane crescono verso l’alto.
Botanicamente parlando la banana è una bacca e si sviluppa su una pianta, non un albero. Ogni pianta di banana produce solo un cespo di banane, che può pesare fino a 50 kg, poi muore. Altre indiscrezioni sulle banane. A causa dell’alto contenuto di potassio, sono naturalmente radioattive. Alcune autorità teologiche sostengono che il frutto proibito della Bibbia fosse in realtà una banana.I maggiori consumatori di banane in Europa sono i tedeschi. Ogni anno vengono mangiate più di 100 miliardi di banane.L’Uganda ha il maggior consumo pro capite del mondo (500 kg ogni anno), mentre il più grosso produttore e l’India (il 28% della produzione mondiale).Per il mondo dei record: un indiano è riuscito a mangiare 81
Fare yoga con le caprette
L’idea è di una fattoria, la quale ha lanciato una nuova e curiosa attività: corsi di yoga con la partecipazione di simpatiche caprette. A pensarci è stata, una ex fotografa che oggi si dedica alla sua fattoria. Come spesso succede, tutto è nato per caso: la fattoria era stata affittata in occasione del compleanno di un bambino, in cui era presente un genitore che era anche istruttore di yoga. L’uomo ha quindi chiesto di poter tenere dei corsi lì, ma la sua prima lezione si dimostra decisamente insolita: le caprette, incuriosite, si avvicinavano ai partecipanti e cercavano di farsi accarezzare. L’idea è semplicissima: fare yoga insieme alle caprette. Non c’è nulla di più adorabile di un cucciolo di capra che saltella qua e là ed è sempre in cerca di coccole”. E a quanto pare è difficile capire chi si diverte di più: le persone o le caprette? Da lì la voce ha iniziato a girare e sempre più persone arrivavano per provare lo yoga con le capre, alcuni percorrendo anche centinaia di chilometri!” Le caprette sono molto pacifiche e chiunque venga qui esce alla fine libero dallo stress e felice”. Quando ruminano sembra che vadano in meditazione ed è molto rilassante osservarle mentre si fa yoga. Poi tutti insieme seduti a tavola a gustare le prelibatezze trasformate dal loro latte, verdure e frutta direttamente dal produttore al consumatore
Il “cacio” è Toscano…..
Oggi come ieri, il formaggio è parte integrante della tradizione alimentare Toscana. Il pecorino è addirittura divenuto una Dop, usata per esportare in tutto il mondo una conoscenza casearia antica e un sapore inconfondibile. Ottenuto dal latte intero unicamente di pecora, il pecorino è un formaggio a pasta tenera o semidura conosciuto da tutti gli amanti dei formaggi per la sua fragranza, il sapore acceso e ben definito che varia al variare delle zone di produzione e della stagionatura. Si va dunque dal pecorino Toscano fresco, dal gusto delicato e dolce, a uno più stagionato, dal sapore più impegnativo ed accentuato, per arrivare infine al pecorino lungamente stagionato a pasta dura e il sapore deciso che viene solitamente abbinato ai gusti dolci, come il miele, le marmellate, le composte. In Toscana, il pecorino ha origini antiche, gli Etruschi praticavano la pastorizia, sui prati dove ancora oggi pascolano le pecore dei moderni allevamenti. Un suggerimento per l’approssimassi delle feste e dei ponti di questa primavera, potrebbe essere quello di recarsi a degustare questo prezioso prodotto, direttamente nei meravigliosi agriturismi o direttamente dai produttori, magari accompagnato da un buon bicchiere di vino Chianti.