Settembre è spesso visto come un mese di nuovi inizi e ripartenze, un po’ come un “secondo Capodanno” dell’anno. Dopo la pausa estiva, molte persone tornano alla routine quotidiana, che sia lavoro, scuola o altre attività. Questo periodo porta con sé un mix di emozioni: la nostalgia per l’estate che finisce, i tramonti al mare, le gite, gli aperitivi con gli amici fuori in giardino, ma anche l’entusiasmo e la motivazione per iniziare nuovi progetti, stabilire obiettivi, o semplicemente riprendere le proprie abitudini con rinnovata energia. Per studenti, insegnanti e genitori, settembre è sinonimo di inizio del nuovo anno scolastico, con tutto ciò che comporta: nuovi libri, materiali scolastici, programmi e la routine quotidiana. Dopo le vacanze estive, molti tornano al lavoro con nuove sfide e obiettivi per la seconda parte dell’anno. Settembre è un ottimo momento per rivedere i propri obiettivi, sia personali che professionali, e fare aggiustamenti se necessario. Con l’arrivo dell’autunno, si sente il bisogno di prepararsi per il clima più fresco, magari aggiornando il guardaroba o adattando la casa per i mesi più freddi. Ricominciare a settembre può essere un’opportunità per focalizzarsi e affrontare il resto dell’anno con energia e ottimismo. Hai qualcosa di specifico che stai per ricominciare o qualche obiettivo particolare per questo mese?
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Organizzare il proprio tempo
Organizzare il proprio tempo al lavoro e scegliere le priorità può essere una sfida, ma ci sono alcune strategie che si possono utilizzare per migliorare la produttività e gestire meglio il tempo: Creare una lista delle cose da fare: scrivere un elenco di tutte le attività e i compiti che devono essere svolti durante la giornata o la settimana. Prioritizzare le attività: classificare le attività in base alla loro importanza e urgenza, e concentrarsi su quelle più importanti prima. Impostare obiettivi a breve termine: stabilire obiettivi realistici e specifici da raggiungere in un determinato periodo di tempo. Utilizzare una gestione del tempo efficace: utilizzare tecniche come la “pomodoro” o la “gestione del tempo a blocchi” per aumentare la produttività. Eliminare le distrazioni: identificare e ridurre le fonti di distrazione, come la posta elettronica o i social media, per concentrarsi meglio sul lavoro. Chiedere aiuto: non essere timidi di chiedere aiuto o supporto dai colleghi o dai superiori per gestire meglio il carico di lavoro. Fare una pausa: prendersi un caffè, prendersi del tempo per riposare e ricaricare le energie per evitare di sentirsi sopraffatti e ridurre la produttività.

I ritardatari? Vivono di più
Se anche voi, nella vostra vita, avete quell’amico che è sempre, regolarmente, in ritardo, da oggi avete un motivo in più per “odiarlo”: con ogni probabilità, infatti, vivrà più a lungo di voi.Un recente corpo di ricerche scientifiche ha individuato un legame tra i tratti che rendono una persona ritardataria e quelli che aiutano ad avere una vita più lunga e produttiva. La scienza, infatti, ha dimostrato che lo stress è un fattore assolutamente negativo per la propria salute generale e le persone ritardatarie, solitamente, affrontano qualsiasi tipo di scadenza con uno stress minore. Anche per questo, in generale, risultano essere più rilassate.Tutte queste caratteristiche tipiche delle persone ritardatarie possono contribuire ad avere una pressione sanguigna più bassa, ad una migliore circolazione del sangue, ad un rischio minore di infarto e problemi cardiaci e a possibilità più ridotte di cadere in depressione.Come scritto da Diana DeLonzor, molte persone ritardatarie tendono anche ad essere più ottimiste e meno legate alla realtà dei fatti con conseguenze nefaste sulla loro capacità di organizzare la giornata ed i propri impegni. Secondo i ricercatori dell’Harvard Medical School, «la ricerca indica che avere una prospettiva ottimistica nelle prime fasi della vita può condurre ad una salute migliore e ad un tasso di morte più basso L’ottimismo di una persona, inoltre, può influire anche sulla sua produttività e sul suo successo: un recente studio condotto all’interno di un gruppo di venditori ha rivelato che gli ottimisti vendono l’88% di più rispetto ai loro colleghi che hanno una visione pessimistica della vita.Le persone ritardatarie, come evidenziato dalla dottoressa Linda Sapadin, sono spesso inoltre perfezioniste: ad esempio, non escono da casa prima di essersi assicurate che la lavatrice sia vuota ed il bucato sia steso. Se questa caratteristica può essere interpretata negativamente da un amico, costretto sistematicamente ad attendere il ritardatario cronico perfezionista, ciò diventa una caratteristica desiderabile in un colloquio di lavoro e rende quella persona più produttiva.Infine, i ritardatari sono spesso persone che si dedicano con estrema passione ad un’attività e, per questo, “dimenticano” il trascorrere del tempo e l’impegno successivo. Si tratta di un altro aspetto considerato positivo: la passione con cui si affronta ciò che si fa è, spesso, il segreto del successo.
