Come gestire i pasti fuori casa se sei a dieta

Il cibo è uno dei piaceri della vita. Quando si è a dieta  le rinunce pesano, sia a livello umorale che sociale. Come comportarsi dunque se si riceve un invito per mangiare fuori casa? Accettare o inventare una scusa per  non cedere alle tentazioni? Mai essere troppo severi con se stessi. Seguire un regime alimentare con troppe restrizioni può rivelarsi negativo: “In caso di eccessiva rigidità è facile che la dieta diventi fattore di stress e ossessione, questo perché ci si discosta troppo dalle proprie abitudini alimentari. Fare dei modifiche drastiche nella propria alimentazione è molto faticoso oltre che sconsigliato, quindi sarebbe più opportuno optare per un’evoluzione graduale della propria dieta. Obiettivi poco realistici riguardo il dimagrimento non sono produttivi e possono comportare il fallimento dell’intero progetto Il cibo, oltre a nutrire, favorisce la condivisione e permette di trascorrere in compagnia di amici, parenti e colleghi piacevoli momenti di convivialità. Privarsene sarebbe un peccato. Trasgredire  e concedersi qualche piccolo strappo alla regola, anche quotidiano, può essere gratificante e aiutare a vivere il rapporto con l’alimentazione e con gli altri, con una maggiore serenità. È sconsigliato strafare un solo giorno della settimana: meglio avere poca libertà tutti i giorni che piena libertà un giorno solo. Il segreto del successo? Basta avere buon senso.“Occorre avere un’educazione alimentare e comportamentale, ridurre le quantità durante i pasti e imparare a mangiare sapendo distinguere gli alimenti, suggerisce il nutrizionista. Quando ci si ritrova a mangiare fuori casa è importante bilanciare i pasti. Come? Ci si può comportare in due modi: evitando gli alimenti non presenti nella dieta oppure assaggiare un po’ di tutto e ridurre le quantità dei cibi che si mangiano. Una corretta educazione alimentare suggerisce ad esempio che, se in serata si assumono carboidrati, si dovrà evitare di mangiarne altri durante l’arco della giornata. Cosa preferire? Meglio puntare su alimenti con densità calorica bassa, poveri di grassi e zuccheri ed evitare cibi che contengono calorie vuote. Come dolci, patatine fritte e pizzette. Oltre a ciò che finisce nel piatto è bene fare attenzione a cosa si versa nel bicchiere. Spesso ci si concentra troppo sul cibo quando, invece, l’errore risiede nella scelta delle bevande. Alle bibite gasate, ricche di zuccheri, meglio preferire un bicchiere di vino.

 

Insalata il piatto leggero che…

Insalata…il pranzo leggero che tutti desideriamo prima della prova costume! Ne ordiniamo una, sperando di essere sazi, salvo poi mangiarci tutto il cestino di pane per riempire lo stomaco. L’insalata può essere un piatto unico, se ben bilanciato, con il giusto apporto proteico e calorico. Poi nessuno vieta una fetta di pane per non lasciare tracce sul piatto. Insalate con salsa. La soluzione è sempre quella di ridurre la quantità: non di insalata ma di salsa. Le insalate vanno  condite, non mettete troppo olio né troppo sale.Le insalate sono pensate per costituire un piatto unico e, per i più affamati, un sano contorno. Se si è a dieta ferrea basterà aggiungere la salsa a parte e prenderne un solo cucchiaino in sostituzione del tanto odiato cucchiaio d’olio indicato da dietologi e nutrizionisti e che spesso crea imbarazzo di fronte al proprio commensale, per le sue insalate usa quotidianamente ma con parsimonia la frutta secca, che si può dividere in due categorie: frutta secca glucidica: ricca di zuccheri e povera di grassi come ad esempio i datteri frutta secca lipidica: ricca di grassi e povera di zuccheri come il sesamo e le mandorle. Si tenga presente che nelle insalate a base di sesamo il condimento è quello con olio di sesamo, perché la mescolanza di oli diversi in uno stesso pasto è il più delle volte sconsigliata.