Una pianta in casa non soddisfa solo la voglia di avere un giardino tra quattro mura ma è anche un modo per beneficiare degli effetti positivi della cromoterapia. Il verde è un colore che dona allo stesso tempo equilibrio e vitalità agli ambienti e contribuisce a ridurre lo stress, donando relax e abbassando pressione sanguigna e tensione muscolare. Da non dimenticare la proprietà di assorbire la CO₂ e di convertirla in ossigeno, agendo sulla qualità dell’aria, fondamentale in una casa molto vissuta. Tra gli altri benefici delle piante da appartamento vi è anche la capacità di aumentare la produttività. Mettere una o più piante in ufficio o nel luogo dove si lavora ha effetti positivi non solo sull’umore e sul benessere generale ma anche sull’apprendimento. In ultimo, non sottovalutiamo il contributo delle piante d’appartamento all’estetica della casa. Le piante da interno diventano dei veri e propri elementi d’arredo, capaci di caratterizzare un ambiente nello stile desiderato e di integrarsi in maniera armonica con i mobili e gli altri complementi presenti in casa.
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Una pianta che depura l’aria di casa
La versione transgenica di una pianta normalmente presente nelle nostre case, l’Epipremnum aureum o Pothos, è in grado di assorbire la maggior parte degli inquinanti veramente cancerogeni che respiriamo tra le stanze di casa. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington a Seattle ne ha creata una versione contenente la forma sintetica di un gene che codifica per un enzima presente nel fegato dei conigli e di altri mammiferi, coinvolto nella detossificazione dell’organismo.La pianta modificata e destinata ad ambienti chiusi è stata pensata per depurare da benzene e cloroformio, due sostanze inquinanti presenti negli spazi domestici, il primo derivante dal fumo delle candele, di sigaretta o dagli scarichi delle auto in strade adiacenti, il secondo diffuso per evaporazione dall’acqua d’uso domestico.Quando esemplari di Pothos sono stati sistemati in recipienti con alti livelli dei due inquinanti, la versione non modificata ha assorbito meno del 10% degli inquinanti in una settimana; quella transgenica, oltre il 90%. Le piante OGM sono inoltre state fornite di una proteina fluorescente che le fa illuminare al buio, per verificare che l’altra modifica sia andata a buon fine e distinguere gli esemplari transgenici da quelli non modificati.Per funzionare al meglio, tuttavia, l’Epipremnum ha bisogno dell’aiuto di un ventilatore, che le spinga contro l’aria inquinata perché confinata in un angolino può fare poco. Inoltre, per depurare l’aria di un appartamento medio occorrerebbero 5-10 kg di piante. Nelle nostre case si respirano grandi quantità di inquinanti, provenienti da vernici, rivestimenti dei mobili, cucina, riscaldamento. In attesa di saperne di più sulla depuratrice transgenica si chiamerà pianconiglio? si può cominciare con l’aprire la finestra: per gli autori dello studio, rimane ancora il sistema migliore.

