Le piante nemiche dei 4 zampe

Le piante in casa sono facilmente accessibili al cane e, ancor di più, al gatto. Dato che gli animali non sempre sono in grado per istinto di distinguere le piante velenose da quelle che non lo sono, potrebbero finire anche in situazioni pericolose senza rendersene conto. In generale i gatti sono più predisposti a risentire degli effetti negativi del veleno delle piante rispetto ai cani ma le attenzioni valgono in ogni caso per tutti ed è bene non abbassare mai la guardia. quindi, se si ha un gatto bisogna rassegnarsi e dire addio alle piante o all’idea di abbellire la casa con i fiori? Non proprio. Si possono acquistare piante non tossiche oppure prendere una serie di precauzioni e piccole astuzie: spostare la pianta in un posto dove il gatto non possa arrivare o comunque riparata; proporre sempre l’erba gatta fresca e un tira graffi per garantire un diversivo al micio e distrarlo dalle piante; spruzzare del succo di limone diluito con acqua sulle piante terra e foglie poiché i gatti non amano il limone. Per il Cane tra le piante più pericolose per i cani che si possono trovare in casa o sul terrazzo ci sono: aloe, anemone, azalea, begonia, calla, ciclamino, croton, dieffenbachia, edera, ficus, filodendro, giglio, iris, mughetto, oleandro, ricino, rododendro, stella di Natale, tulipano, vischio. Le intossicazioni non sono frequenti, ma se avvengono sono difficili da scoprire per la scarsa evidenza dei segni e la mancanza di informazioni. In genere le narici, la bocca e la lingua sono le parti più esposte. 
Alcune piante producono effetti lievi e localizzati come un semplice gonfiore o forme più o meno accentuate di irritazioni, dermatiti e ulcere nelle parti del corpo venute a contatto. Quindi se si ha il sospetto fondato che il vostro cane abbia ingerito foglie, fiori o altre parti della pianta è bene sapere che non esistono rimedi. Bisognerà, quindi, rimuovere gli eventuali resti dalla bocca, sciacquarla con acqua e contattare subito il veterinario di fiducia e riferendo il nome della pianta ingerita per avere indicazioni sul trattamento da effettuare.

Pokemon Go

La caccia alle creaturine colorate nelle città di tutto il mondo «non sarà una moda passeggera, destinata ad esaurirsi con l’estate 2016». Ne è convinta la psicologa Federica Mazzeo, che ha provato il gioco ed è convinta che «sarà un tormentone che andrà ben oltre questa estate. Avrete sicuramente notato anche voi, a meno che non abbiate vissuto una sorta di letargo che siamo stati invasi dai Pokémon. Il gioco per smartphone di Niantic, società che sviluppa l’applicazione, è diventato virale e popolarissimo nel giro di pochissimo tempo e se vediamo passare il nostro vicino di casa mentre ci stiamo riposando in giardino, sul divano, oppure mentre  siamo per strada qualcuno ci fissa in modo strano, potrebbe essere semplicemente perché sta puntando un Pikachu che si aggira nel  nostri territorio. La realtà aumentata è la nuova frontiera della tecnologia e, a quanto pare, l’ultima (per ora) spiaggia delle nostre dipendenze.Pokemon-Go-01-1