Piante aeree

Le piante generalmente vivono e si sviluppano grazie alle radici ancorate al terreno, in vasi o direttamente in terra, sappiamo che anche in acqua diverse specie vegetali si trovano benissimo; meno nota, e per certi versi davvero sorprendente, è la strategia di alcune piante dette epifite o più generalmente aeree, le cui radici sono in grado di assorbire il loro nutrimento dall’aria. In natura si trovano prevalentemente in climi molto umidi  e utilizzano supporti per aggrapparsi i rami degli alberi ad esempio, ma anche i pali della luce. Vivono così alcune specie di orchidee per esempio, ma anche la tillandsia, pianta appartenente alle Bromeliacee estremamente decorativa. In verità esistono diverse tillandsie ma quasi tutte sono accomunate dall’essere piante aeree, ovvero dall’assorbire il nutrimento necessario attraverso i tricromi che ne ricoprono le foglie, che appaiono come piccoli ‘peli’ sulla superficie, i quali permettono alla pianta di agire come una spugna assorbente. Le foglie sono lunghe e strette, e a seconda della varietà più o meno liscie, più o meno ‘pelose’, e di diverse colorazioni. Un’estetica esotica e decorativa per una pianta che non necessita né di terra né di vaso : se la volete coltivare a casa, vi basterà fornirle un supporto in modo che le radici si possano aggrappare; solitamente si utilizza un pezzo di corteccia o un ramo di legno, oppure per un effetto particolarmente zen potete utilizzare una pietra, un oggetto di vetro, o ancora una pianta la tillandsia non si comporta come un parassita, quindi l’altra pianta le servirà solo come appoggio. La temperatura ideale per la tillandsia è intorno ai 20 gradi, e occorre sistemarla in una zona umida della casa, come la cucina o il bagno. La luce dovrà essere abbondante ma non diretta in natura vivono all’ombra delle foreste, mentre le annaffiature saranno molto rare 1 vaporizzazione al mese è sufficiente se collocate in un ambiente umido.

Piante aeree

Le piante normalmente vivono e si sviluppano grazie alle radici ancorate al terreno, in vasi o direttamente in terra, sappiamo che anche in acqua diverse specie vegetali si trovano ottimamente; meno nota, e per certi versi davvero sorprendente, è la strategia di alcune piante dette epifite o più comunemente aeree, le cui radici sono in grado di assorbire il loro nutrimento dall’aria. In natura si trovano prevalentemente in climi molto umidi  e utilizzano supporti per aggrapparsi i rami degli alberi ad esempio, ma anche i pali della luce. Vivono così alcune specie di orchidee per esempio, ma anche la tillandsia, pianta appartenente alle Bromeliacee estremamente decorativa. In verità esistono diverse tillandsie ma quasi tutte sono accomunate dall’essere piante aeree, ovvero dall’assorbire il nutrimento necessario attraverso i tricromi che ne ricoprono le foglie, che appaiono come piccoli ‘peli’ sulla superficie, i quali permettono alla pianta di agire come una spugna assorbente. Le foglie sono lunghe e strette, e a seconda della varietà più o meno liscie, più o meno ‘pelose’, e di diverse colorazioni. Un’estetica esotica e decorativa per una pianta che non necessita né di terra né di vaso: se la volete coltivare a casa, vi basterà fornirle un supporto in modo che le radici si possano aggrappare; solitamente si utilizza un pezzo di corteccia o un ramo di legno, oppure per un effetto particolarmente zen potete utilizzare una pietra, un oggetto di vetro, o ancora una pianta la tillandsia non si comporta come un parassita, quindi l’altra pianta le servirà solo come appoggio. La temperatura ideale per la tillandsia è intorno ai 20 gradi, e occorre sistemarla in una zona umida della casa, come la cucina o il bagno. La luce dovrà essere abbondante ma non diretta in natura vivono all’ombra delle foreste, mentre le annaffiature saranno molto rare 1 vaporizzazione al mese è sufficiente se collocate in un ambiente umido.

Il giardino che vola

Se siete appassionate di giardinaggio e coltivazione casalinga, ma anche di decorazione d’interni, il kokedama vi farà brillare gli occhi. Si tratta di una tecnica di coltivazione dei bonsai, di origine giapponese, che coniuga la grazia delle piantine da interni all’estetica particolarissima delle sospensioni. Il kokedama è infatti una pianta alloggiata in un involucro di terra priva di vaso, che si può appendere con filo e spago in modo che crei l’effetto di un giardino fluttuante.Bonsai volanti, che potete sostituire con violette, orchidee, piante grasse o qualsiasi piantina che solitamente si coltiva in vaso, per creare una sorta di giardino zen sospeso nell’aria: una vera magia, che, per forza di cose, avviene nel modo migliore se la pianta rimane di dimensioni contenute. Ma com’è possibile che una pianta viva al di fuori del vaso? Il kokedama prevede che le radici vengano interrate in una palla di terriccio speciale. Questa terra è chiamata ketotsuchi, più semplicemente keto, un terriccio acido di colore molto scuro, fangoso, il quale viene mescolato con l’akadama, componente argilloso e drenante, a ph neutro. L’impasto che si ottiene dal mescolare questi due elementi si lavora con le mani creando una sfera, o, per meglio dire, una ciotola, nella quale si inseriscono le radici; la ‘ciotola’ viene poi richiusa e compattata, sempre con le mani, fino ad ottenere una palla di terra dalla quale spunta la piantina. Il tutto si ricopre poi con muschio, creando una ‘perla palla di muschio’ che è proprio il significato della parola kokedama. A questo punto, il muschio si ferma con del nastro di nylon se non lo si vuole rendere molto visibile, oppure con uno spago colorato se si preferisce giocare con l’effetto rete, e a sua volta lo si appende ad un gancio sulla parete, sul soffitto, ovunque vi sia un perno. Naturalmente se preferite potete poggiare la palla di kokedama su un piatto, una ciotola, un supporto tipo alzata. Le necessità della pianta rispetto a luce e acqua non cambiano, ma tenete a mente che il muschio permetterà di conservare l’umidità un poco più a lungo; naturalmente innaffiandolo con delicatezza l’acqua non gocciolerà sul pavimento, dovrete solo aver cura di farlo con precisione per lasciare assorbire il liquido