Pappardelle una tradizione Toscana

Nonostante debbano il loro nome al termine provenzale “ papard “ le pappardelle sono un piatto rustico tipico della cucina contadina Toscana. Fatte con farina uova, si riconoscono dalle classiche tagliatelle per la larghezza della striscia che deve essere almeno 2 centimetri e venivano preparate nelle campagne Toscane durante i giorni di festa e in particolare durante la mietitura dove intorno a lunghi tavoli ci si trovava a fine lavoro per festeggiare la fine della mietitura Diffuse in tutta la Toscana si accompagnano a sughi di carne o cacciagione certo le possiamo immaginare in una delicato sugo di lepre, oppure  al tartufo e funghi porcini, ma possiamo assicurarvi che con un semplice ragù di carne tritata, oppure pomodoro San Marzano, basilico e tanto parmigiano usciranno dei primi piatti deliziosi  una vera specialità

Piatti unici e salutari

In tema cereali, anche la pasta integrale è molto versatile: dopo una cottura al dente, e un rapido raffreddamento sotto l’acqua corrente, assicura la preparazione di sfiziose insalate di pasta: un piatto semplice, che permette di dare libero sfogo  alla creatività. Le verdure permetteranno di completarla, colorando e arricchendo il piatto. Durante l’estate potrete approfittare dell’accostamento di pomodori peperoni e melanzane per realizzare dei condimenti accattivanti per le vostre insalate estive di pasta e di cereali, oppure approfittare delle zucchine, saltate rapidamente in padella, per realizzare dei pestati semplici e veloci, da utilizzare come condimento per i primi, oppure per delle bruschette.

Menù di Capodanno

Capodanno è ormai alle porte e per chi si sta preparando a festeggiare l’arrivo del 2019 a casa con amici e parenti, è già tempo di pensare a cosa portare in tavola. Per chi è a caccia di consigli, ecco allora qualche suggerimento per un menu tradizionale in grado di accontentare tutti. Immancabile cotechino e lenticchie Considerate fin dai tempi degli antichi Romani sinonimo di prosperità e fortuna soprattutto per la loro somiglianza con le monete, le lenticchie non possono mancare a tavola in occasione del Capodanno. La preparazione classica è quella delle lenticchie in umido: dopo averle tenute a bagno per un’intera nottata, basta cuocerle per una quarantina di minuti in una casseruola con un soffritto cipolla, sedano e una carota tritate, oltre ad un poco di concentrato o di passata di pomodoro, e poi servire ancora calde con l’aggiunta di sale, un filo d’olio e pepe. Le lenticchie in umido sono il contorno ideale per un altro grande classico di Capodanno: il cotechino. Oltre a questo insaccato di maiale, preparato con cotenna, carne di diversi tagli, pancetta, sale e spezie, sulle tavole degli italiani il primo giorno del nuovo anno ma anche e soprattutto durante la notte di San Silvestro è facile trovare il suo “cugino” originario di Modena, lo zampone. E l’abbinamento con le lenticchie rimane quasi d’obbligo. Cotechino e lenticchie, ad ogni modo, vanno bene sia come secondo piatto al pranzo del primo gennaio che come portata da servire durante il cenone allo scoccare della mezzanotte, accompagnato ovviamente da un bel po’ di bollicine. Ogni regione o località ha le sue tradizioni in cucina in occasione delle feste. Di certo, però, esistono diversi punti in comune nonostante le distanze. Ad esempio, a Capodanno è difficile immaginare un antipasto senza formaggi o senza verdure. Al Sud non mancano mai i latticini, dalle mozzarelle alla ricotta, mentre ad altre latitudini sono le patate, in diverse forme e cotture, ad essere sempre presenti. Per un menù tradizionale in vista del cenone del 31 dicembre, è bene comunque ricordarsi di preparare degli antipasti con formaggi misti e salumi, olive e bruschette: il classico antipasto all’italiana, insomma. Il primo non può invece prescindere dal profumo di salsedine, dunque spaghetti o risotto ai frutti di mare rappresentano la soluzione più diffusa, ma con le dovute eccezioni. Preparare cappelletti, agnolotti, anolini o tortellini in brodo significa infatti rimanere lo stesso tra i grandi classici di questa festività. Oltre alle lenticchie in umido col cotechino, secondi tradizionali del cenone di fine anno sono anche il polpo, il baccalà, l’arrosto e la salsiccia. Un po’ di frutta secca, di melagrana e di uva, cibi portafortuna proprio come le lenticchie, e poi non rimane che concludere i festeggiamenti coi dolci: da panettone e pandoro ai cantucci, dallo zuccotto alla torta con pere e cioccolato.