Carbonara Day

La questione non trova fine. Ed è tutta italiana. Nelle regioni e nelle città divide case e cuochi. “l’Italia è un Paese diviso da un cibo comune”. Perché guai a chi tocca la pasta o cerca di minare l’idea di ciò che si ritiene tradizionale. E così tutti ad amare la carbonara, salvo litigare sulla ricetta perfetta. Guanciale sì, pancetta no e men che mai bacon. Pecorino sì, Parmigiano no, ma il mix dei due formaggi è spesso tollerato o addirittura ben accetto.L’olio? Assolutamente no per molti è il grasso del guanciale a ungere il tutto mentre altri sono possibilisti, specie se scelgono di sgrassare il guanciale e usarne solo la rimanente carne croccante. La pasta? Per alcuni lo spaghetto è inevitabile, mentre altri scelgono formati corti circolare, come rigatoni e mezze maniche, spingendosi anche al pacchero. L’uovo intero o solo il tuorlo? Può dipendere da quante porzioni devono essere preparate per enormi quantità un po’ di albume è consigliato, ma anche dalla cremosità che si preferisce nel piatto. Aglio e cipolla banditi, ma poi come nell’intimità dell’urna elettorale ognuno ha il suo piccolo segreto. La questione panna nemmeno va citata: potrebbero scoppiare incidenti diplomatici internazionali. Anche provare a mettere in dubbio le sue origini può scatenare conflitti d’identità. Molti credono si tratti di un piatto del tutto tricolore e vanno alla ricerca delle motivazioni del nome. Lo mangiavano durante le riunioni i congiurati iscritti alla carboneria; lo ha inventato un cuoco di Carbonia che lavorava a Roma; era il pranzo tipico dei carbonai dell’Appennino; deve il suo nome alla pioggia di pepe che copre la pasta come polvere di carbone: sono tutte ipotesi più o meno plausibili ma non verificabili. Eppure, secondo il rapporto dell’Accademia Italiana della Cucina, tra tutte le ricette italiane la pasta alla carbonara è la più reinterpretata all’estero. Una ricerca dell’associazione dei Pastai Italiani ha scovato le versioni internazionali più curiose: In Inghilterra è popolare con le zucchine, in Cina e Malesia col pollo, quella con il pesce conquista la Spagna e sta prendendo piede anche nell’Italia più tradizionalista e nell’alta cucina. Altre radicali varianti: nei paesi Anglosassoni l’uovo è a volte sostituito da besciamella. In Giappone, invece, si aggiunge la panna e non è presente il pecorino

Come rendere delizioso il minestrone

Buono, sano e versatile, il minestrone è una di quelle portate che permettono di seguire un’alimentazione equilibrata senza rinunciare al gusto. E’ un vero condensato di benessere ed è perfetto per grandi e piccini. Non è, verosimilmente, il piatto preferito di molti bambini ma, grazie agli infiniti modi in cui è possibile personalizzarlo, riesce ad accontentare anche i palati più esigenti l ’approfondimento ha fornito anche alcuni interessanti consigli per preparare un minestrone più sfizioso e diverso d al solito. La possibilità di utilizzare gli ingredienti più svariati rende il minestrone un piatto in grado di soddisfare ogni palato. Ma se anche con la scelta delle componenti più originali si dovesse incontrare la resistenza dei più piccini, bisognerà giocare di fantasia. Senz’altro l’aggiunta di pasta o riso aiutano a renderlo più appetibile ai bambini. Ma potrebbero non bastare. In tal caso si potrà rendere il piatto ancora più saporito e divertente frullando il tutto e decorandolo, ad esempio, con del formaggio semiduro tagliato con forme simpatiche. Può essere arricchito con dei noodles o con uovo in camicia, o ancora con polenta o polpettine di pane. Può essere, inoltre, servito in un cestino di parmigiano e sesamo o può essere proposto in interessanti varianti regionali con i prodotti tipici della tradizione. Un minestrone lombardo per esempio può essere preparato con riso carnaroli e zafferano. Quello trentino può essere arricchito con speck e mela verde. In Toscana è delizioso con del pecorino e del prosciutto di cinta senese. Nel Lazio stupisce con guanciale, pecorino e stracciatella d’uovo. In Campania delizia il palato con la mozzarella di bufala e il pomodoro. In Abruzzo, infine, diventa ancora più ricco e nutriente grazie a farro integrale e lenticchie.

I cestini di parmigiano

I cestini di Parmigiano sono dei piccoli contenitori decorativi e buonissimi da mangiare. Conferiscono anche al piatto più semplice una nota speciale e la soddisfazione di poter mangiare sia il contenuto sia il contenitore. Realizzare i cestini di Parmigiano è molto semplice e rapido: sono necessarie soltanto un pizzico di pazienza e precisione. Vediamo insieme come ottenere dei cestini di Parmigiano belli e soprattutto buoni! Cosa vi serve: una padella antiaderente 18 cm circa di diametro, 4/5 cucchiai di Parmigiano grattugiato per ogni cestino, 1 cucchiaio di olio evo, una ciotolina. Ungete la padella con l’olio. Fate scaldare la padella per 30 secondi e poi distribuite in modo omogeneo sul fondo 4/5 cucchiai di formaggio Parmigiano grattugiato, livellando bene e coprendo eventuali “buchi”. Lasciate sciogliere e dorare il formaggio per un paio di minuti a fuoco basso. Con una spatola cominciate a sollevare delicatamente i bordi. Quando il formaggio sarà ben dorato e compatto, giratelo con delicatezza sull’altro lato e fare cuocere un altro minuto. Spegnete il fuoco e ponete il formaggio sulla ciotola rovesciata, sagomandolo leggermente per dargli la forma di un contenitore. Lasciatelo raffreddare per un paio di minuti e, quando sarà ben solidificato, raddrizzatelo. Riempitelo con risotto, pasta fredda o calda oppure insalate.

I gusti strani del gelato

Il gelato piace al 95% delle persone e ormai si consuma tutto l’anno con ovvi picchi di gradimento estivi. Molte persone addirittura nelle giornate più calde sostituiscono un piatto di pasta  con un ricco gelatone. I gusti più amati sono i grandi classici. E tra frutta e creme sono le seconde ad ottenere la palma d’oro difficile non mettere in coni e coppette  almeno un gusto cremoso. Nella classifica il cioccolato è in testa seguono nocciola limone la fragola e, solo dopo, arrivano crema stracciatella e pistacchio ciò non toglie che ogni anno qualcuno inventi varietà nuove e bizzarre. Ecco qui una carrellata delle più strane Proprio in questi giorni a Napoli si può gustare il gelato alla pizza. L’idea è di due giovani imprenditori . Il gelato gusto pizza è a base di fior di latte confettura di pomodoro San Marzano pezzetti di pizza bianca tostata a base di farina e una spolverata di basilico disidratato. Nelle scorse settimane  Antonio Morgese, ha prodotto la bruschetta gelato tricolore mettendo insieme i gusti pomodorini, lardo di Colonnata e pesto. Dall’Iran, si può gustare il gelato al gusto tartufo e zafferano. È un gelato da record, per il prezzo. Viene classificato tra i più cari del mondo: si chiama Black Diamond, lo vendono a 817 dollari. È decorato con scaglie commestibili di oro 23 carati ed è in eleganti coppette di porcellana. Il gelato del Papa è stato ideato un paio di anni fa ed è a base di crema e dulce de leche. Mentre il sorbetto Don Bosco, nato quest’anno per il bicentenario della nascita del santo, è un sorbetto fatto con soltanto con acqua, zucchero, frutti di bosco, rosa canina e Freisa d’Asti. Altra stravaganza, il gelato al parmigiano, anche il sito ufficiale del Parmigiano Reggiano DOP ne parla, si consiglia di gustarlo con qualche goccia di aceto balsamico e prosciutto Il gusto spaghetti o quello prosciutto e formaggio possono fare effetto, Si servono più di 800 gusti, tra cui l verde e piccante wasabi: E’ per appassionati dello stile giapponese, a dispetto della stravaganza del gusto presentato, ce ne sono anche di classici e dietetici, oltre a insoliti con uova di pesce e nero di seppia.

Uova …. a nuvola

La nuova tendenza in cucina in fatto di uova? Le uova-nuvola, o l’ “uovo in una nuvola”. Su Instagram è davvero il piatto del momento! Scopriamo allora com’è nato questo trend e la ricetta per cucinare le uova in questa maniera. La prima a mettere online una foto delle uova-nuvola è stata Kate Morgan Jackson del sito Framed Cooks: “Ho recuperato una classico che custodivo nei miei ricordi di bambina è sempre interessante scoprire come puoi adoperare di nuovo un vecchio vestito”. La foto ha fatto davvero impazzire i suoi follower che si sono precipitati a chiederle la ricetta. E poi via, tutti a sperimentare e a postare foto del piatto. Ma come si preparano le uova-nuvola? Rompete le uova una per ogni uovo nella nuvola che volete fare e dividete gli albumi dai tuorli, quindi montate i bianchi e collocateli su un foglio di carta forno cercando di creare delle piccole nuvole. Cuocete per tre minuti a 230° gradi, quindi posizionate sopra al centro alla nuvola un tuorlo e cuocete di nuovo per tre minuti. Non servono olio, né burro, dunque il piatto rimane leggero, ma si possono associare altri ingredienti per personalizzare la ricetta come parmigiano, erbette varie, prosciutto, avocado o una fetta di pane tostato come accompagnamento.