I vantaggi dell’aria aperta

Sempre più spesso capita che i bambini siano rinchiusi in casa, davanti a computer e televisione e non abbiamo la possibilità di correre all’aria aperta, sfogandosi e divertendosi in mezzo alla natura. La bella stagione rende possibili tantissimi momenti ludico-didattici per loro, tutti fuori dalle quattro mura casalinghe. E i vantaggi per la salute sono tantissimi. Secondo uno studio i bambini che trascorrono più tempo fuori casa sviluppano capacità visive migliori rispetto a chi gioca in casa. Prevenire diabete e obesità, ma anche i banali malanni stagionali, è possibile giocando nel giardino, nel parco in piscina. L’importante è farlo con attenzione, scegliendo per i bambini l’abbigliamento adatto Giocare al parco sviluppa la fantasia dei bambini, che non avranno infatti alcun schema da seguire durante l’attività, ma potranno inventare qualsiasi gioco e coinvolgere amichetti e fare nuove conoscenze, socializzando e sviluppando nuove emozioni e nuove competenze comportamentali, immersi nel verde e avvolti dai colori dei fiori. La vita multi schermo che i bambini ormai inevitabilmente vivono, può essere bilanciata e combattuta grazie alla pratica di attività all’aria aperta: in questo modo infatti si riduce il disturbo da deficit di attenzione e iperattività tipico della nostra epoca, causato proprio dall’incapacità di concentrarsi su una cosa alla volta perché continuamente vittime di stimoli, anche non cercati. Nelle belle giornate, portare i bambini al parco a giocare ancora meglio in spiaggia al mare o in montagna, magari facendo anche un pic-nic non solo migliora l’umore, ma li aiuta a incamerare vitamina D, importantissima per lo sviluppo corretto delle ossa.

Run is fun

L’orchidea “fantasma” è riapparsa

È pugliese la scoperta naturalistica più interessante degli ultimi mesi. Siamo nello splendido scrigno floristico del Gargano che continua a stupire e a regalare esemplari unici. La natura questa volta ha regalato per la prima volta al territorio pugliese una nuova e rarissima orchidea. Il suo nome è ‘Epipogium aphyllum Sw.’, comunemente chiamata ‘Orchidea Fantasma’ proprio per la sua straordinaria rarità e per la difficoltà di essere individuata nei tappeti di foglie nei quali vive, fiorendo solo negli anni in cui si verificano particolari condizioni climatiche. La piccolissima Orchidea Fantasma (10 cm di altezza) cresce nella lettiera di foglie del faggio, ed essendo una pianta senza clorofilla, riesce per anni a fare vita sotterranea per poi riapparire improvvisamente con la sua elegante fioritura. Proprio nella faggeta di Monte Spigno è stata rinvenuta o meglio scovata da due botanici di San Giovanni Rotondo.  La notizia della scoperta è stata pubblicata sulla rivista Italian Botanist. Questo fiore raro arricchisce il patrimonio floricolo: nel Parco nazionale del Gargano sono censite circa novanta specie di orchidee spontanee. Questa orchidea è già nota ai molti per essere stata citata più e più volte in alcuni romanzi di Stout e di Orlean, rispettivamente nei racconti di “Wolf” e ne “Il ladro di orchidee”, nel quale il protagonista è un trentacinquenne della Florida con la passione delle orchidee, di cui è accanito collezionista.

 

La moda di costruire un eremitaggio e installarvi un eremita in carne e ossa

Oggi vorrei condividere con voi alcune note sulla storia del giardino, appresa da Breve storia della vita privata, un favoloso libro di Bill Bryson che consiglio caldamente a tutti gli interessati sulla storia della casa. Agli inizi del ‘700 sembra infatti che si diffuse la bizzarra arte di popolare i propri giardini, oltre che di strutture architettoniche, anche di strutture “umane”.

Per un certo periodo si diffuse la moda di costruire un eremitaggio e installarvi un eremita in carne e ossa. A Painshill, nel Surrey, un uomo firmò un contratto in cui, per un compenso annuale di cento sterline, si impegnava a trascorrere sette anni di pittoresco isolamento e silenzio monastico, ma venne licenziato dopo sole tre settimane per essere stato sorpreso a bere in un pub della zona. Un possidente del Lancashire offrì un vitalizio di cinquanta sterline annue a chiunque avesse trascorso sette anni in un alloggio sotterraneo nella sua proprietà senza tagliarsi i capelli o le unghie dei piedi e senza parlare con nessuno. Qualcuno accettò, e a dire il vero resistette quattro anni, prima di decidere di non poterne più; purtroppo non si sa se gli sia stata concessa almeno una pensione parziale per averci provato. La regina Carolina (quella del Serpentine di Hyde Park) e l’architetto William Kent costruirono un eremitaggio a Richmond in cui venne sistemato il poeta Stephen Duck; ma anche questo esperimento fallì, perché Duck decise che non gradiva il silenzio e gli sguardi dei curiosi e diede le dimissioni. Finì per diventare l’improbabile pastore di una chiesa di Byfleet, nel Surrey. Sfortunatamente sembra non fosse felice nemmeno lì (a quanto pare non era felice da nessuna parte) e si annegò nel Tamigi.

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