Il cavolo nero riccio di Toscana

Il cavolo nero riccio di Toscana, detto anche braschetta, è una pianta con lunghe foglie di colore verde scuro con una superficie molto frastagliata per la presenza di “bolle” alquanto grosse. La pianta può arrivare fino ad un metro di altezza, resiste molto bene al freddo, anzi dà proprio il suo meglio dopo le gelate. Per molto tempo il cavolo nero riccio di Toscana è stato l’ingrediente fondamentale della cucina contadina, principalmente della ribollita che un tempo era considerata un piatto povero mentre oggi è fra le pietanze più ricercate della gastronomia toscana. Ideale per un antipasto ma anche come piatto unico, oggi è anche molto apprezzato come ingrediente di altre zuppe tipiche toscane o saltato in padella, procedete così, per gustarlo al meglio, preparate qualche fetta di pane toscano, il migliore è quello  raffermo, abbrustolendolo su un piastra. Scolate il cavolo, strizzatelo e sminuzzatelo di modo che le foglie non rimangano intere. In una padella preparate un abbondante fondo d’olio e tagliate gli spicchi d’aglio a pezzetti piuttosto grossi di modo che si possano eventualmente vedere e, a proprio piacimento, togliere. A questo punto potrete soffriggere il vostro cavolo nero per 2 o 3 minuti avendo cura di regolare di sale. Stendetelo quindi sulle fette di pane abbrustolito leggermente strofinate di aglio fresco e servite versandovi sopra abbondante olio extravergine a crudo, a vostro piacere potete aggiungere del pepe nero oppure variare con del peperoncino piccante.

Il pane Toscano curiosità

Il cibo toscano è ricco di storia ed è caratterizzato da ricette povere, ma molto gustose. Uno dei prodotti più famosi nella tradizione gastronomica toscana è il pane. Il pane Toscano ha la caratteristica di essere privo di sale. Questo verosimilmente per adattarsi ad accompagnare piatti piuttosto saporiti come il prosciutto, il salame, la ribollita o la pappa al pomodoro. Secondo una remota leggenda l’origine del pane sciocco sta nella forte rivalità tra Pisa e Firenze ai tempi del Medioevo. I Pisani cominciarono ad aumentare le tasse per il sale che arrivava nel porto e i Fiorentini decisero quindi di cominciare a produrre il pane senza sale per ovviare al problema.