Autismo….chi sei Giornata mondiale dell’autismo

L’autismo è una malattia di cui si conosce ancora poco. Non si può prevedere con test genetici come altre forme di disabilità e, spesso, ci si accorge che qualcosa nel proprio bimbo non funziona nella maniera normale solo quando comincia a frequentare il nido o la scuola dell’infanzia. Ma i bimbi autistici, proprio come quelli normodotati, hanno il loro modo di comunicare anche se evitano gli sguardi, il contatto e spesso anche la lingua parlata. Comunicare, per esempio, con un ragazzo affetto da autismo potrebbe rivelarsi difficoltoso: molto spesso i ragazzi colpiti da tale patologia non ti guardano e non ti parlano. Sembra quasi che non ti ascoltino. In realtà non è così e chi li frequenta sa quanto siano sensibili, e nella sua interiorità intelligenti.

 

 

Essere innamorati cambia il nostro corpo

Quello stato di confusione, inebriamento e un pizzico di irrascibilità sono i sintomi classici di quando si è bevuto qualche bicchiere di vino in più ma anche, a pensarci bene, dell’amore. Lo conferma uno studio di  Biobehavioral Reviews dimostrando proprio che alcol e ossitocina l’ormone dell’amore hanno sul cervello effetti molto simili, se non identici. Inoltre essere innamorati comporta alcuni cambiamenti fisici e psicologici. I neurotrasmettitori relativi al piacere e alla gioia sono in ‘subbuglio’. Lo stress si allevia, anche grazie al piacere provocato da baci, abbracci dal cuore che batte all’impazzata e naturalmente all’attività sessuale. Ecco altri sintomi Tra le prime conseguenze dell’essere innamorati, l’abbassamento della pressione sanguigna nelle persone che solitamente ce l’hanno molto alta. Ipertensione e pressione alta sono fattori di rischio che possono condurre a problemi cardiaci anche piuttosto seri. Alcuni studi provano come le persone che vivono una relazione d’amore appagante siano meno propense a soffrire di ipertensione rispetto ai single. Per alcune persone l’innamoramento e soprattutto l’inizio di una relazione può essere stressante. Questo avviene perché il corpo produce più cortisolo, ormone associato allo stress. È proprio da esso che potrebbero dipendere il battito del cuore accelerato, le ‘farfalle allo stomaco ovvero l’attivazione del nervo vago che dà una tipica sensazione a livello di pancia. Tuttavia, dopo alcuni mesi i livelli di questo ormone si abbassano ancora, e si mantengono bassi per lungo termine. Inoltre, col passare del tempo e con il rafforzamento della relazione si innalzano i livelli di ossitocina, un neurotrasmettitore associato a sensazione di calma, tranquillità, sicurezza. La sua produzione aumenta in particolare quando ci si bacia, ci si abbraccia, ci si coccola. Essere innamorati stimola il corpo a produrre più dopamina, che controlla le sensazioni di piacere e appagamento. Alcuni studi affermano che una delle conseguenze dell’amore è la minore percezione del dolore. Allo stesso tempo, sembra che quando ci si innamora si attivino alcuni recettori legati alle dipendenze: in questo caso, si sviluppa una ‘dipendenza’ dall’amore.

Quanto fa bene un abbraccio

Provate a pensarci: quando siamo giù, quando siamo in ansia per qualcosa o le cose non girano come vorremmo, di cosa diciamo di aver bisogno? Di un abbraccio. Da parte di chi amiamo, ma anche da uno sconosciuto è recente la moda di regalare abbracci in caffè e luoghi pubblici, mostrando il cartello “Free hugs”, un abbraccio ha il potere di calmare il respiro e il battito cardiaco accelerato all’istante e di stimolare il rilascio degli ormoni legati alla felicità. Non solo, riesce anche a innalzare l’autostima. Un recente studio della School of Medicine  ha rivelato che un abbraccio, un’esperienza legata al senso tattile soprattutto, avrebbe un influsso positivo sull’amigdala, la parte del cervello che gestisce le emozioni negative, come la rabbia e la paura. L’azione benefica di un abbraccio farebbe accrescere la produzione di ossitocina, comunemente noto come “ormone dell’amore”, placando l’ansia e diffondendo una calda sensazione di benessere. Oltre all’ossitocina, un abbraccio scatena anche la produzione di serotonina, “l’ormone del buonumore”. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’intero sistema immunitario ne esce rafforzato e l’emoglobina viene prodotta in quantità maggiori, aumentando l’ossigenazione dei tessuti. Risultato? Con un abbraccio, l’ansia svanisce e la salute ci guadagna. Un abbraccio ha anche il potere di combattere la depressione: infatti, chi riceve di frequente gesti d’affetto, come un abbraccio o una carezza, ha un rischio minore di ammalarsi di questa malattia. Abbracciare infatti fa impennare l’autostima, da piccini come da adulti. Insomma, abbracciare è un gesto semplice ma potentissimo: fa bene a noi e agli altri. Dovremmo abbracciarci di più, impariamo a ricevere e dare abbracci, lasciandoci coinvolgere e abbassando le nostre difese. Abbracciamo con tutti noi stessi, facendo aderire pancia e braccia, lasciandosi andare  all’altro. Il contatto fisico può aiutare a combattere il senso di solitudine, a uscire dall’isolamento, a tessere nuove connessioni, a far bene al cuore

Il potere di un abbraccio

Negli ultimi anni si è sentito parlare spesso di abbracci. Sono state fatte molte manifestazioni chiamate “abbracci liberi” o “abbracci gratis” durante le quali alcuni volontari sono scesi in piazza per qualche ora a regalare abbracci.   L’abbraccio è uno dei modi più intimi per trasmettere amore in tutte le sue forme: amicizia, vicinanza, fiducia, solidarietà, conforto, pace, unione, compassione e…verità. Nell’unione dell’abbraccio si sente la verità dell’altro: lo stato d’animo, la capacità di affidarsi e di lasciarsi andare, la presenza, il ritmo. Forse è per questo che molte persone fanno fatica ad abbracciare: si entra in una sfera molto intima. Un gesto che vale molto più di mille parole Qualunque sia la durata e l’intensità dell’abbraccio è un momento che ci permette di sentire come sta l’altro ed anche come ci sentiamo noi. Nell’era della lontananza e dello sviluppo tecnologico, l’abbraccio è un importante gesto che unisce le persone di qualunque sesso, età, provenienza. E’ un momento, seppur a volte breve che oltrepassa i confini delle differenze e delle diversità per condurci nel vero senso della vita: stiamo condividendo tutti la stessa esperienza che su questa terra ha un tempo limitato, tutti viviamo gioie, dolori, successi, difficoltà.  .Gli abbracci che solitamente ci scambiamo durano una manciata di secondi, e se anche sono fatti con le migliori intenzioni, un pugno di secondi. Recenti studi hanno verificato che con un abbraccio di 20 secondi stimola l’ormone dell’ossitocina detto anche “ormone dell’amore” che ha effetti benefici sulla salute. Ma forse anche senza gli studi scientifici se proviamo a stare un po’ più di tempo nell’abbraccio, il tempo che permette al corpo pian piano di lasciarsi andare, scopriremo quanto ci fa stare bene e fa stare bene.

Lo stress un prezioso alleato

Ti hanno sempre insegnato che lo stress è il nemico della salute e del nostro benessere e che, per vivere bene, dobbiamo evitarlo come la peste. La buona notizia è che non è vero, possiamo rilassarci, anzi, dobbiamo rilassarci: uno studio dell’Università del Wisconsin ha dimostrato che chi considera queste emozioni come una minaccia ha più probabilità di ammalarsi di patologie cardiovascolari. Non solo: la ricerca sostiene che pensare ai danni dello stress non fa che peggiorarne i sintomi: aumenta il nervosismo e la sudorazione, accelera il battito cardiaco, provoca formicolio alle mani, dolori muscolari Al contrario, accogliere un evento stressante per come si presenta, senza eccessive ansie, attiva una reazione formidabile di adattamento di tutto l’organismo e ci aiuta a osservare come la nostra mente deformi la percezione della realtà, vedendo ostacoli e pericoli dove non ce ne sono. Dipende da noi. Insomma, lo stress può essere un alleato e una risorsa preziosa. Il cuore batte all’impazzata? Sta pompando più sangue. Il respiro è affannoso? Arriva più ossigeno al cervello. In pratica, nel nostro corpo di fronte a un evento stressante, si verificano reazioni utili ad affrontare una sfida. Succede grazie all’ossitocina. Chiamata anche ormone dell’amore, questa sostanza prodotta durante un momento di stress regola la pressione e il ritmo cardiaco, aumenta la capacità di sostenere il dolore fisico e accresce il coraggio: tranquillità e sicurezza di sé sono tra le emozioni che prendono il sopravvento e ci spingono all’azione, inibendo la paura.L’ossitocina è anche l’ormone dell’empatia, della fiducia, degli abbracci. Viene rilasciata infatti quando interagiamo con gli altri, chiedendo sostegno o confidandoci. È per questo, per esempio, che quando siamo tristi o angosciati, condividere la nostra angoscia con un amico ci fa sentire meglio. L’altro ormone che viene prodotto nei momenti critici è la dopamina, una sostanza in grado di favorire la concentrazione e la lucidità mentale. È necessaria per aiutarci a prendere la decisione giusta al momento opportuno…. e allora, cambia punto di vista Capire cosa ci succede quando siamo stressati non è sufficiente a rivoltare la situazione. Dobbiamo essere in grado di identificare i segnali che arrivano dal corpo, attivare tutte le risorse in campo e scegliere di cooperare con quella parte di noi che si sta arrabbiando o spaventando. Come? Iniziando prima di tutto a respirare con il diaframma, a sorridere. Poi è fondamentale fare attività fisica: l’energia provocata dallo stress si converte in movimento e genera endorfine, sostanze che inducono calma e serenità, ed in fine sdraiatevi e contemplate il cielo magari facendovi accarezzare dal vendo caldo dell’estate