Oggi, 21 giugno, che è il giorno più lungo dell’anno, esattamente alle 16 e 57 cade il solstizio d’estate. Se il Sole resterà il massimo numero di ore sopra l’orizzonte, la durata della notte sarà al minimo rispetto a tutto il resto dell’anno. Sarà dopo il solstizio che il Sole, nel suo cammino apparente lungo l’eclittica, ovvero lungo la proiezione nel cielo dell’orbita della Terra, comincerà la sua discesa verso Sud. Il solstizio avviene quando il Sole, nel suo moto apparente lungo le costellazioni dello Zodiaco, si trova più a Nord rispetto all’Equatore celeste. Per noi che abitiamo nell’emisfero boreale, quello di oggi coincide anche col il giorno nel quale il periodo di luce ha la massima durata. Questo dipende dal fatto che la posizione del Sole così settentrionale nel cielo, fa in modo che il suo percorso diurno si svolga principalmente al di sopra dell’orizzonte. La data del solstizio d’estate non cade sempre il 21 giugno, ma oscilla tra il 20 e il 22 giugno, per ‘colpa’ del calendario e in particolare degli anni bisestili. La Terra impiega infatti 365 giorni e circa sei ore per compiere un’orbita completa intorno al Sole. A loro volta le sei ore vengono recuperate ogni quattro anni con l’introduzione degli anni bisestili, che contano 366 giorni. Per lo stesso meccanismo oscillano anche le date del solstizio d’inverno e dell’equinozio di primavera e d’autunno, che si verificano rispettivamente tra il 20 e 22 dicembre, fra il 19 e il 21 marzo e fra il 21 e 24 settembre.
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Miso
Dalla lunga fermentazione della soia e del sale marino nasce un alimento molto usato nella cucina asiatica ma che, da qualche tempo, comincia a farsi strada tra i sapori più occidentali e il suo impiego in cucina si adatta anche ad accompagnare alimenti tipici della nostra tradizione. Parliamo del miso che ha un gusto molto appetitoso stuzzicante e aromatico ed è ottimo se aggiunto a piatti caldi come zuppe, minestre e risotti. Scioglietene un cucchiaino nel piatto che state preparando solo a fine cottura oppure utilizzatelo, diluito con il brodo vegetale, come salsa per condire secondi di carne o pesce.
Zuppe creme e vellutate
Zuppe, creme e vellutate sono dei veri e propri must della tavola in autunno ma anche in primavera o estate se presentate come antipasti. Insomma: un bel piatto allegro perfetto per mettere di buonumore se stessi e gli altri commensali.La tradizione culinaria made in Italy è ricca di zuppe, creme o vellutate “intramontabili”: dalla zuppa di cavolo nero al classico passato di verdure, passando per la zuppa d’orzo, la zuppa di funghi, piatti che ormai nel vocabolario corrente vengono definiti comfort food, cibi che fanno bene prima di tutto all’anima oltre che al corpo.Broccoli, cavolfiori, carote sono ortaggi che si prestano per questo tipo di piatti: hanno infatti proprietà benefiche, molto spesso legate alla depurazione e contengono vitamine e minerali. Con i legumi particolarmente indicate per una dieta vegetariana, quindi, per dare il giusto sostegno a livello di proteine, i legumi sono tra gli alimenti più indicati. In più, contengono fibre e minerali. Con le spezie. Zenzero, paprika, curcuma: sono sempre più presenti nelle nostre dispense, anche perché è ormai riconosciuto il loro apporto benefico. Oltre a insaporire i piatti possono infatti diventare un’alternativa al sale hanno soprattutto proprietà antinfiammatorie, disintossicanti e antiossidanti.
Il riscaldamento globale minaccia anche il caffè
La maggior parte delle varietà selvatiche di caffè potrebbe andare definitivamente perduta nei prossimi decenni, a causa di un mix letale di cause di cui fanno parte deforestazione, cambiamenti climatici e parassitosi. La sentenza che arriva da uno studio appena pubblicato su Science Advances getta un’ombra di angoscia anche sulle piantagioni commerciali, oggi dominate da due specie prevalenti: arabica e robusta. La prima è sensibile alle alte temperature, la seconda all’aridità del suolo. Le 124 varietà di piante selvatiche del caffè potrebbero favorire i coltivatori a potenziare la resistenza verso l’uno o l’altro tratto, ma con meno specie a disposizione, anche le opzioni per rinforzare arabica e robusta contro le condizioni ostili si ridurrebbero. I ricercatori del Royal Botanic Gardens, hanno impiegato due decenni per catalogare accuratamente tutte le varietà selvatiche di caffè con la loro distribuzione, i rischi che corrono e le caratteristiche salienti come quantità di caffeina contenuta, resistenza alla siccità e ai parassiti. Dal confronto di questi dati è emerso che 3 specie su 5, rischiano di scomparire nei prossimi decenni. Su 124, ben 75 sono minacciate di estinzione e tra queste 13 sono gravemente minacciate.Il 72% delle specie selvatiche di caffè cresce in aree protette, tuttavia questi paletti sulla conservazione rimangono spesso soltanto “sulla carta”, perché queste stesse zone non sono immuni da deforestazione e cambiamenti climatici. Mantenere la diversità genetica del caffè fuori dai suoi habitat naturali è difficile e molto costoso: rimangono le banche dei semi ma sono soluzioni di emergenza, afflitte da una cronica carenza di fondi. In Paesi come l’Etiopia, dove un quarto della popolazione vive delle attività legate al caffè, occorre trovare soluzioni con urgenza: una di quelle oggi sperimentate è la suddivisione delle foreste in cui crescono le varietà selvatiche in aree più piccole e facili da monitorare. L’onere di preservare le specie più a rischio non può spettare soltanto ai Paesi produttori. Se tutti beneficiano del caffè, tutti dovrebbero contribuire.![]()
Mangiare con attenzione allunga la vita
Ecco una serie di attenzioni che tutelano la nostra salute….Carne rossa non va eliminata del tutto ma mangiata con moderazione: non più di due volte a settimana. Per quanto riguarda le carni bianche meglio preferire i prodotti che vengano da aziende a conduzione familiare. Sembra che chi segue un regime vegetariano abbinato a piccole porzioni di pesce ogni giorno viva di più! Bisogna ricordare però che il pesce può essere esposto a alti livelli di mercurio. Prediligere sardine, acciughe e merluzzo. Per la dieta mima-digiuno che allunga la vita di dieci anni: bastano cinque giorni ogni sei mesi. Legumi. Sono la base della dieta . Contengono in media il 21 % di proteine e il 77% di carboidrati complessi. Sono anche un’ottima fonte di fibre e contengono, per grammo, più nutrienti di ogni altro alimento. Bisognerebbe mangiarne almeno mezza tazza al giorno per fare il pieno di vitamine e minerali. Pane Scegliere quello di farina integrale o fatto con la pasta madre. Alimento base, è però del tutto diverso da quello che siamo abituati a mangiare noi, per lo più costituito al 100% di cereali frumento, orzo e segale ricchi di nutrimenti. In altre zone è realizzato con batteri che digeriscono glutine e amido. Un processo, che si verifica durante la lievitazione, che dà alla pasta madre un sapore aspro, rendendo il pane in grado di abbassare il carico glicemico dei pasti ai quali è abbinato. Zucchero I “longevi” consumano un quinto dello zucchero “aggiunto” che consumiamo noi. Per ridurlo preferire il miele ed evitare di dolcificare bevande, tè e caffè

