Vacanze estive fanno rima con mare

Vacanza estiva fa rima con mare. Sette italiani su dieci partiranno infatti per spiagge e coste d’Italia, soprattutto ad agosto mentre all’estero vincono soprattutto le grandi capitali d’Europa. La fotografia scattata da Federalberghi per l’estate 2019 dice che saranno in viaggio 34,6 milioni di italiani.Le vacanze di quest’anno arrivano dopo il maltempo di maggio e un mese di giugno che non ha brillato. Luglio sembra invece promettere bene. La ripartizione dei flussi turistici dice infatti che agosto è sempre il mese leader delle vacanze, In Italia la tendenza è sempre la stessa: tutti al mare. Le località balneari si confermano la meta preferita per le vacanze estive e accolgono il 71% dei viaggiatori; al secondo posto ci sono le località d’arte col 9,5% delle preferenze e al terzo la montagna col 7% delle scelte. Per la scelta della località di villeggiatura gli italiani si lasciano guidare nel 42,9% dalla ricerca delle bellezze naturali del luogo, nel 32,7% dalla comodità di raggiungimento della località, nel 25% dalla voglia di relax. Nonostante i last minute e la ricerca del risparmio, la vacanza è qualcosa di molto pensato e meditato: nel 65,9% dei casi, infatti, gli italiani prenotano l’alloggio per la vacanza principale con due mesi e più di anticipo, mentre solo il 5,2% effettua la prenotazione dell’alloggio meno di un mese prima della vacanza.

Vivere in una casa vista mare riduce lo stress

Uno studio statunitense conferma, dati alla mano, quello che abbiamo sperimentato di persona: e cioè che un soggiorno al mare ha il potere quasi immediato di rigenerare lo spirito. La ricerca di Pearson, è la prima a trovare una connessione tra la possibilità di vedere il mare dalla propria abitazione un parametro che gli scienziati chiamano blue space e il benessere mentale. Usando dati topografici, Pearson ha studiato la visibilità di mare e spazi verdi dalle abitazioni che, pur essendo città, sono circondate dal Mare. I dati sono stati confrontati con quelli dell’archivio sanitario nazionale, il New Zealand, e in particolare con un test psicologico, che è considerato un accurato proditore dei disturbi di ansia e dell’umore. A parità di età, genere, benessere economico, qualità dell’abitazione e del vicinato, la prossimità al mare è risultata un fattore protettivo per la salute mentale. Lo stesso effetto benefico non è stato trovato per gli spazi verdi, forse perché lo studio non ha precisato il tipo di aree verdi considerate: Potrebbe essere perché lo spazio blu è completamente naturale, mentre quello verde include aree modificate dall’uomo, come campi sportivi e parchi giochi chiarisce Pearson. Forse se avessimo considerato soltanto le foreste naturali avremmo trovato risultati diversi.Altri recenti studi hanno trovato una vicinanza tra aspettativa di vita e prossimità al verde, ma potrebbero entrare in gioco anche altri fattori: spesso infatti la vicinanza a parchi e giardini è associata a una maggiore ricchezza e quindi ad abitudini più sane e maggiore attenzione alla salute.Ma a cosa è dovuto l’effetto antistress del mare? La ricerca non lo chiarisce, ma studi passati hanno trovato un legame tra il rumore costante e calmante delle onde del mare  e la regolazione delle onde cerebrali  una sorta di continua “ninna nanna” per il cervello. È poi noto che abituare l’occhio agli orizzonti sconfinati e non ai vicini schermi di cellulari e pc aiuta a ritrovare la concentrazione. Infine, la vicinanza al mare potrebbe favorire il movimento, le attività all’aria aperta e le occasioni di socializzazione.