Quello delle ferie estive è, per molti, il periodo più bello. Dopo un anno di lavoro, di studio e fatica arriva il momento di pensare a riposarsi e staccare la spina. La perfetta vacanza al mare è quella che coniuga relax, sole e divertimento. Programmare a puntino è fondamentale per vivere la migliore esperienza possibile. In Italia abbiamo alcune delle spiagge più belle d’Europa e non solo ed è proprio per questo che tanti turisti anche stranieri prendono d’assalto le nostre coste durante il periodo estivo. Il concentrato di bellezza che rappresenta le nostre coste ci permette di avere l’imbarazzo della scelta. Ma occhio a seguire questi semplici consigli per non vivere una situazione stressante.Il primo consiglio è quello di stabilire il budget per la propria vacanza al mare. Che si tratti di un viaggio low cost o di una vacanza con un budget più consistente niente paura: ci sono soluzioni per tutte le tasche. Dopo aver deciso il budget sarà più semplice procedere e anche qui c’è un consiglio da tenere a mente. Vale sempre la pena muoversi per gradi. Si dovrà individuare la meta, scegliendo quella che si preferisce o anche facendosi ispirare dai trend di viaggio del momento, e in seguito si dovrà prenotare l’hotel o comunque la struttura ricettiva. Da questo punto di vista c’è chi preferisce affittare una casa vacanze e chi ama la comodità di una stanza d’hotel. Quello che si suggerisce è di sfruttare la tecnologia per prenotare la vacanza al mare. Ci sono delle piattaforme per prenotare gli hotel o per trovare una casa al mare, così come ci sono le app per prenotare lettini e ombrelloni nei lidi più belli della meta che si va a scegliere. Con il passare degli anni e con l’evolversi della tecnologia è diventato veramente semplice trovare ciò che si desidera, compreso il proprio posto al sole. Un consiglio sempre valido è quello di comparare i prezzi. Questo consiglio vale soprattutto quando ci si ritrova a dover capire come organizzare delle vacanze al mare low cost. La comparazione dei prezzi aiuta a trovare la struttura o la casa migliore al prezzo più basso, i voli o gli spostamenti in treno o in bus in sconto e molto altro ancora. Con questi piccoli consigli la vacanza al mare sarà di quelle da ricordare e staccare la spina sarà ancora più piacevole. Non resta che godersi il divertimento estivo, il mare italiano e, perché no, un po’ di nightlife
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La bellezza non si racconta si riconosce
La bellezza non si racconta, si riconosce. È un istinto che l’uomo ha, ciò che è bello stabilisce armonia tra chi guarda e l’oggetto della sua attenzione. Si determina una relazione di equilibrio.E questa bontà si intreccia con naturalezza alla ricognizione di musei, chiese, palazzi, siti archeologici, quadri, affreschi, sculture, capolavori noti e meno noti di arte e di architettura, a paesaggi e meraviglie della natura, per comporre infine l’immagine di un’Italia che è fuoriclasse in tutto, e ovunque, in ogni città o borgo, ciascuno unico, irripetibile, diverso da tutti gli altri. Ed è proprio questo il fascino del Italia: essere, l’unità di tante stupende differenze ….dal lago al mare dalle valli ai monti….Stanno arrivando le giornate autunnali uscite visitatela, godetevela attraversatela tutta da nord a sud con le sue bellezze i suoi profumi le sue specialità…..buon viaggio e buon appetito.
Puzzone,puttanesca,strozza preti…ma di cosa stiamo parlando…
Nell’Italia gastronomica, capita spesso di trovare pietanze dai nomi strani, poco invitanti, derivanti anche da insulti o parolacce. In singolare contrasto con il gusto e il valore culturale che essi esprimono. C’è da divertirsi. Del resto, nei secoli passati, il marketing non esisteva, e non era un problema per i contadini chiamare con il loro nome formaggi particolarmente odorosi o dalle forme familiari, E certi nomi sorgono assai meno anonimi di altri. Ecco allora, da Nord a Sud, alcuni piatti con i nomi più strani d’Italia. Puzzone di Moena formaggio dal nome curioso… e assai odoroso. Prodotto in Trentino, per la precisione in Val di Fassa e Val di Fiemme, viene stagionato nelle dispense, dove i produttori provvedono a bagnarne la crosta di tanto in tanto con acqua e sale. Questo trattamento crea uno strato praticamente impermeabile che favorisce, all’interno, la fermentazione che genera il tipico odore ma anche un gusto straordinario. Spaghetti alla puttanesca Pomodoro, olio, aglio, capperi (o acciughe), origano e olive nere di Gaeta: origini napoletane per uno dei primi piatti più diffusi d’Italia. Sull’etimologia, però, da anni gli storici si stanno accapigliando. Secondo alcuni, ad inventarli fu il gestore di una casa d’appuntamento dei Quartieri Spagnoli; secondo altri, ad ispirarli furono i colori dell’intimo delle signorine; secondo altri, fu solo l’idea colorita di qualche ristoratore. Strozzapreti Diffusi nell’Italia Centrale, nei territori dell’ex Stato Pontificio e soprattutto in Emilia-Romagna. È una delle paste fresche senza uova più amate. Buoni, certo. Ma attorcigliati e piuttosto grossi, da masticare bene in bocca. Tanto che gli ecclesiastici, un tempo ritenuti i ghiottoni per eccellenza, per la foga rischiavano di strozzarsi. Secondo il gastronomo Graziano Pozzetto, nel suo libro La cucina romagnola, il nome deriverebbe invece dal movimento secco e deciso con cui la donna di casa attorciglia la pasta per ottenere gli strozzapreti. Al punto da strozzare… perfino un collo ben pasciuto come quello di un prete. E la rabbia doveva essere tanta visto che, per la tradizione, le uova venivano consegnate al prete, e quindi le massaie rimanevano senza uova!
