La solitudine fa bene?

Nell’era dei social network, di facebook, di twitter, messenger,whatsApp, dei negozi aperti h24 e dell’intrattenimento «sempre e comunque», si sente l’esigenza di tornare a parlare di solitudine, condizione che paradossalmente sembra colpire sempre più persone. La solitudine subìta è quella che solitamente definiamo come intuizione sgradevole di sentirsi soli intesa come mancanza di qualcuno , che porta con sé fastidio e sofferenza, difficoltà a stringere legami affettivi per incertezza, sensazione di mancanza, paura dei propri limiti e di ciò che l’apertura all’altro può portare. Se da una parte sembra dunque avere un significato protettivo, in realtà ci isola dal mondo a favore di una finta realtà, priva di conflitti e in apparenza lineare e prevedibile. Una realtà però “non umana” visto che sopprime la socialità. Al contrario, la solitudine desiderata o ricercata è un profondo desiderio di stare con se stessi, seduti su un divano, dentro le mura di casa,di ascoltarsi ed entrare in contatto con l’intimità del nostro mondo interiore. Facciamoci caso: viviamo in un mondo in cui la solitudine non è favorita, anzi è temuta. Nel mondo occidentale moderno usiamo molti trucchi per non restare mai soli: musica assordante in negozi, sale di attesa, ristoranti e caffè, sui mezzi di trasporto, radio e tv accese in casa anche mentre non stiamo prestando loro attenzione, ma solo “per tenerci compagnia”, in realtà per paura del silenzio, del vuoto intorno a noi e dentro di noi. Per non parlare dei Social Network. Il silenzio, anche quello delle notifiche sul cellulare, significa stare soli con noi stessi, ascoltare cosa si muove dentro di noi, cosa che può far paura se non siamo abituati a farlo. Così tendiamo a riempire di suoni o di oggetti ogni spazio, anche quello interiore, con il rischio di non trovare momenti adeguati per leggere, pensare, riflettere e neppure parlare con chi ci sta vicino durante una cena o mentre aspettiamo il treno. Sperimentare a lungo la solitudine subita può non solo essere spiacevole, ma anche avere effetti sulla salute a lungo termine. Ormai tutti sanno che vita sedentaria, alimentazione scorretta, obesità e fumo sono causa di malattie croniche. Non tutti però fanno caso al potere dei vissuti emotivi negativi provati a causa della solitudine, che possono recarci danno al punto da rientrare nell’elenco dei fattori di rischio di molte malattie croniche. Il benessere a 360 gradi passa non solo da sana alimentazione ed esercizio fisico, ma anche dalla cura del proprio benessere psicologico. Dedichiamo allora più tempo alle relazioni, quelle vere e profonde, che ci arricchiscono e che attivano le nostre capacità sociali e le nostre risorse interiori, agli incontri senza filtri di cellulari e pc. I social possono aiutare, perché favoriscono lo scambio di informazioni per un eventuale primo contatto, ma per costruire relazioni autentiche bisogna verificare nell’incontro faccia a faccia, mettendosi in gioco senza troppe difese. E poi, proprio dai social è bene prendersi una sana pausa quando ci si sente soli perché così si diventa più propositivi nel trovare relazioni reali e gratificanti, che ci richiedono più energie emotive, ma che possono dare qualità della nostra vita.

 

 

 

 

Chi è il migliore amico dell’uomo…?

Non è più il cane. Chi oggi rappresenta una vera sponda alle nostre giornate liberandoci da una grande fonte di disturbo è lui: il cestino della posta elettronica. Quarant’anni fa, quando è nata l’email, il mondo non ha avuto alcun sussulto di angoscia. Sono quelle cose che si insinuano nella storia in modo subdolo, silenzioso ma persistente, graduale e capillare, fino a quando non ci si rende conto che è troppo tardi per liberarsene. Oggi infatti le recenti statistiche hanno scoperto con orrore che ne riceviamo di media 147 al giorno è una media: vuol dire che una gran parte del mondo professionale attivo ne può ricevere anche 300 al giorno, se non di più.Per leggerle ogni mattina appena ci sediamo difronte al pc in ufficio ci mettiamo almeno due ore e mezza, di queste solo una dozzina sono davvero per noi e degne di lettura attenta, e salvo qualche altra veloce informazione di servizio sempre per noi, il resto è rumore, spam, pubblicità, enorme disturbo.E qui scatta l’amico dell’uomo: il tasto elimina. Nulla fu inventato di recente con scopo più nobile ed efficace di lui. In cinque minuti di lavoro intenso ci libera dall’assedio, e bisogna riconoscere che ci regala anche un sottile senso, un po’ sadico, di compiacimento nel cestinare chi ci perseguita spesso con dieci copie della stessa email ogni giorno.Ma ci sono due danni ancora maggiori, sui quali forse riflettiamo poco, che ci procura la posta elettronica assieme a tutto quello che ci fa comunicare su web, compresi i social network: Twitter, Facebook ,Messenger ecc. Abbiamo eletto il web a mezzo di comunicazione prioritario, per qualsiasi funzione. È comodo, personale, veloce, ti dà pure la ricevuta di lettura: cosa vuoi di più.E invece questo web tanto amato ci ha tolto definitivamente due competenze importanti: il saper staccare la spina dal mondo quando se ne ha voglia, e il saper leggere o scrivere due righe su carta con una penna magari a inchiostro nero…..

Le risposte ai messaggi indicano le tue intenzioni

Nell’epoca di whats App, facebook , messenger, insomma della messaggistica istantanea si possono cogliere segnali nel modo in cui la persona che amiamo  risponde. Piccoli segni che ti possono mettere sulla giusta strada e capire che sicuramente… non ce n’è! Quali sono? Scopriamoli insieme. Uso smodato del condizionale. Denota insicurezza, perché se c’è l’intenzione i condizionali diventano imperativi.  Frequenti abbreviazioni «Cmq», «a dp»: non si ha tempo per scrivere o non lo si vuol trovare? Grammatica scorretta Se è una persona che abitualmente scrive bene gli errori sono sintomo di disinteresse e superficialità. Non è la pista giusta dunque.  Molto tempo per rispondere Passi se è a lavoro, se è a prendere un caffè, ma in una conversazione dove non specifica di essere impegnato… o parla con qualcun altro o comunque non sei la sua priorità! Cambio argomento Se non vuol parlare di un argomento che gli hai scritto e ne inserisce uno nuovo, sicuramente non lo vuole affrontare. Una contro quaranta Se a un messaggio lungo, scritto in maniera chiara, risponde con un «ok» o «va bene» allora il disinteresse è veramente palese. Solo chat, non chiamate Se non risponde mai al telefono e subito dopo vi scrive o è indeciso o ha qualcosa da nascondere.  No alla noia  Messaggia solo quando è sdraiato sul divano annoiato o non ha nulla da fare? Chiaramente sei solo il suo passatempo e nulla più. Un salutino . Quando sei con una donna o un uomo nella vita reale e stai continuamente a messaggiare con altre persone… be’, questo dice molto sulla capacità di attenzione o la capacità di migliorare mentre passi il tuo tempo. Da oggi quindi, prestate molta attenzione a come e quando scrive e scrivete