La menta velenosa

La menta velenosa non esiste. La menta  è una pianta erbacea aromatica della famiglia delle Lamiaceae. Ha un odore gradevole e viene spesso utilizzata in cucina per insaporire bevande, piatti dolci e salati, nonché per la preparazione di tisane e infusi. Tuttavia, è importante fare una distinzione tra la menta, una pianta comunemente consumata e utilizzata in vari modi, e altre piante che possono assomigliare alla menta ma sono velenose. Ad esempio, la pianta chiamata “menta gatta” è spesso scambiata  con la menta comune, ma fa parte a un genere diverso e può avere effetti differenti. È sempre consigliabile essere sicuri dell’identità delle piante che si utilizzano o consumano, in modo particolare se si raccolgono nel proprio giardino o in natura. In caso di dubbi, è meglio consultare un esperto di piante o un erborista per ottenere informazioni precise sulla sicurezza e sull’uso corretto delle piante.

Parlare di sentimenti è come…..

Parlare di sentimenti è come giocare in cucina, per questo il risultato dipenderà dal giusto equilibrio tra gli elementi. Ed è per questo che si dice anche che i sentimenti sono come le spezie. Come queste ultime sono al centro del nostro cucinare, i primi sono al centro della nostra vita e saranno ciò che saremo .I sentimenti/le spezie non sempre possono essere elargiti in grosse quantità, ma non per questo vanno negligentemente conservati, stipati o pesati in modo preciso come quando cuciniamo un dolce. La loro magia si esprime più interamente in una ricetta salata in cui il q.b. risulta essere l’elemento personale e distintivo. Francesco Fresi psicoterapeuta, insieme a Enrico Smeraldi  reputano che da troppo tempo ci siamo abituati alla solita “minestra”: ci siamo cioè spenti emotivamente, abbiamo chiuso in una stanza la curiosità e abbiamo lasciato libero un progressivo inaridimento. Vale a dire il “bisogno di non aver bisogni”. Che si traduce nel pensare di saper bastare a se stessi, al non chiedere mai aiuto, nemmeno quando si tratta di cucinare una torta senza averla mai fatta prima. Si finirà con l’aprire il forno troppo presto. Risultato: l’inevitabile sgonfiamento del dolce. Anche del nostro io. Sentimenti da “assaggiare” i due autori indicano ricette/emozioni che partono dalle tradizioni classiche e che sperano di stuzzicare la capacità di provare emozioni/nuovi piatti. Si tratta quindi di giocare come fossimo in cucina: il buon risultato dipenderà dal giusto equilibrio tra gli ingredienti. I sentimenti possono interagire tra loro in modo sia positivo sia negativo, inducendone di nuovi L’esempio più̀ classico è quello della gelosia: la sua assenza può̀ oscurare il sentimento d’amore provato, facendoci risultare freddi, distaccati ed egocentrici, mentre, talvolta, quando appare eccessiva, la neghiamo provando vergogna, ci sentiamo in colpa. Tuttavia, è evidente a tutti come, se equilibrata, risulti spezia essenziale del processo di innamoramento…Curiosi come la cannella, gelosi come il peperoncino, invidiosi come il wasabi, allegri come la menta piperita, paurosi come il piper nigrum, in colpa come il cacao, amanti di sé come la vaniglia, estasiati di noce moscata, disgustosi come il chiodo di garofano, nostalgici come il cumino, pudichi come papaveri, soli come il mirto, traditori come il curry…