Abbracciare gli alberi silvoterapia

In giardino, in montagna al parco,tutti noi, ad un certo punto della nostra vita, abbiamo sperimentato la meravigliosa sensazione di abbracciare un albero. Si tratta di un istinto primordiale che sentiamo molto forte soprattutto da bambini, anche se con l’avanzare dell’età il bisogno di lasciarci andare a questa spontanea unione con la natura va scemando sempre di più. Vuoi per l’etichetta sociale, vuoi perché perdiamo la capacità di sognare, vuoi per i nostri ritmi di vita, nella società moderna abbracciare gli alberi è considerata un’azione tipica dei bambini o degli ambientalisti, e non qualcosa di naturale e perfettamente accettabile.Se anche voi pensate che l’atto di abbracciare gli alberi sia infantile, forse non sapete che questa pratica, detta silvoterapia, può effettivamente migliorare la nostra salute. A dirla tutta, non dovete nemmeno arrivare ad abbracciare un albero per constatare i numerosi benefici che ne derivano, basta anche solo essere essere circondati da alberi e piante in generale. In un libro pubblicato dall’autore Matthew vengono citate numerose prove che confermano i benefici apportati alla nostra salute dagli alberi e che includono, tra le altre, la loro influenza positiva nella cura della depressione, nel miglioramento dei livelli di concentrazione e nella capacità di alleviare le emicranie. Questa pratica è in corso fin dai tempi antichi, quindi non si tratta affatto di una nuova scoperta, bensì di una conferma scientifica quando si tocca un albero o ci si trova nelle sue vicinanze, il suo diverso schema vibrazionale interesserà i meccanismi biologici all’interno del nostro corpo. Immaginate se i medici potessero prescrivere un’ora al giorno in una foresta, invece di un sacco di farmaci con diversi effetti collaterali!Questo metodo può sembrare troppo bello per essere vero, ma in fondo cosa avete da perdere? Vale la pena di provare, magari cominciando a integrare la pratica di abbracciare gli alberi con altri trattamenti più comuni Prendete l’abitudine di abbracciare un albero di tanto in tanto. Non abbiate paura, trattatelo come un amico!

La consapevolezza di ciò che ci appartiene

Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta bianco e poi lo mostrò agli allievi. Poi chiese loro Che cosa vedete? Una macchia nera! risposero in coro.Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola, ribatté il maestro, e nessuno ha visto il grande foglio bianco.La vita è una serie di momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il grande foglio bianco per inseguire una macchiolina nera. Perché il grande foglio bianco è la tua isola, in mezzo al mare ed è proprio davanti a te! Così sono le persone: capaci solo di vedere le macchie nere, non sanno riconoscere l’immenso foglio bianco che è la vita. Tutti dovremmo essere, invece, consapevoli che nonostante le macchie nere della nostra esistenza c’è, anche se nascosto, un bel foglio bianco, simbolo della vita, che vale sempre la pena di essere vissuta. Quasi sempre diamo troppa importanza a ciò che potrebbe essere e non a ciò che è. La minuscola macchia nera disegnata sul foglio è ciò a cui decidiamo di dare peso: problemi, preoccupazioni, ansia per il futuro, indecisione. Non è detto che i nostri problemi non siano importanti, è l’atteggiamento che adottiamo che è controproducente: innanzitutto, spesso spendiamo troppa energia nel risolvere problemi di minore importanza unicamente perché crediamo siano molto più gravi. Come capire se un problema rientra in questa categoria? Semplicemente, poniti questa domanda: Sarà ancora importante in 5 minuti, 5 mesi e 5 anni? Solo i problemi per i quali puoi rispondere tre volte sì sono quelli su cui vale la pena spendere tutte le tue energie. Ma la maggior parte delle nostre preoccupazioni sono ingigantite dalla mente e questa domanda è un mezzo potentissimo per tornare con i piedi per terra e fare quel passo indietro necessario a rimettere a fuoco le priorità.Impariamo a preoccuparci di meno, ad esercitare più gratitudine e a considerare la macchia nera per ciò che è: un minuscolo segno sull’enorme immensità che è la vita.

Rilassarsi con i suoni della natura

L’esistenza di meccanismi cerebrali innati universali che controllano all’apprendimento del linguaggio negli esseri umani e del canto negli uccelli è confermata da uno studio condotto da T. Sakata dell’University a Montreal, in Canada, che hanno analizzato la comprensione delle vocalizzazioni in un gruppo di diamanti mandarini, una specie di uccelli canori. E’ noto da tempo che le lingue del mondo condividono molte caratteristiche fra cui la struttura sintattica come l’ordine delle parole e proprietà acustiche, come il tempo e l’intonazione  che potrebbero derivare da una predisposizione biologica. Inoltre, recenti esperimenti hanno messo in evidenza sottili relazioni fra capacità linguistiche, senso del ritmo e musica, suscitando il sospetto che fra questi aspetti del comportamento umano e le vocalizzazioni musicali degli uccelli ci sia un legame molto più stretto di quanto finora pensa. Anche solo immaginare di esser seduti all’ombra di un bosco di giovani faggi in primavera ad ascoltare il suono rilassante degli uccelli selvatici che cantano tra i rami. Ora percepite un caldo sole primaverile che penetra l’accogliente copertura di foglie sul mare di campanule sotto i vostri piedi. Concentratevi sui suoni. Si tratta, in realtà, di un impedibile mantra che rigenera. Una sorta di meditazione virtuale che richiede solo una minima parte della tua attenzione, ma che riuscirà a donarvi, tuttavia, un effluvio di benessere tale d’armonizzarsi col vostro miglior umore …

Giunge il tramonto arriva la sera…..

Il cervello con la ghiandola pineale comincia a produrre melatonina, l’ormone del riposo per eccellenza. Si abbassa la temperatura interna, si riduce l’attività degli enzimi e il metabolismo rallenta. Il nostro corpo si prepara al sonno. Sprofondiamo nel cuscino e prima di cadere nel regno di Morfeo, ecco alcuni accorgimenti per riposare serenamente e ricaricare il nostro fisico. In primis, cena leggera e bilanciata e uso della moderazione come ingrediente principale. Scontato il no assoluto a caffeina, alcool e cioccolato, no a bevande zuccherate, si a tisane tiepide di melissa o valeriana che favoriscono naturalmente il rilassamento mentale e fisico Evita l’adrenalina prima di andare a dormire, non sottoporti a sforzi fisici, meglio fare sport nel pomeriggio. Evita di lavorare in camera da letto. Aggiungere stress è decisamente poco favorevole a un sonno profondo e riposante.Cura l’ambiente in cui dormi, eliminando tutti i dispositivi elettronici Fai in modo che nella stanza da letto ci sia una giusta temperatura e ogni tanto purifica l’ambiente dalle energie pesanti usando incensi naturali o bruciando della semplice salvia essiccata. Disponi la mobilia in maniera accurata; la posizione del letto rispetto a porta e finestre è importante, così come rispetto ad altri parametri che illustra bene l’antica disciplina cinese del Feng Shui.Crea delle piacevoli abitudini Dopo un bel bagno tiepido puoi praticare l’automasaggio con un olio naturale dal profumo che ami. Usa l’aromaterapia con oli essenziali alla lavanda nel diffusore o quei piccoli sacchettini da mettere in mezzo ai cuscini come facevano le nonne.Indossa abiti comodi e leggeri. Se possibile stabilisci un’ora per andare a dormire e impara a meditare. Mi raccomando, ricorda di spegnere la luce.notebook_image_386248