Oggi è la festa del gatto

Piccoli o grandi, a pelo lungo o corto, senza pelo, striati, neri, bianchi, rossi, tigrati, di “razza” o soriani, oggi festeggiamo i gatti, tra i migliori amici dell’uomo. Dalle canzoni dello Zecchino d’Oro’ – “Quarantaquattro gatti’, “Volevo un gatto nero” – a ‘La gatta’ di Gino Paoli o Il Gatto e la Volpe di Bennato, solo per restare in Italia, anche la musica si è occupata di loro Animali amatissimi dagli italiani, con milioni di mici domestici che hanno ormai riempito le nostre case distesi su divani, o visino a noi quando siamo a tavola. D’altra parte questi felini sono circondati da un alone di fascino e mistero fin dall’antichità: basti pensare a quel vero e proprio culto che avevano nei loro confronti gli antichi Egizi, con la dea Bastet, non a caso, rappresentata con il corpo da donna e la testa da gatto. La festa del gatto è nata nel 1990. La scelta di farla cadere il 17 febbraio è dovuta a due ragioni: innanzitutto febbraio, secondo una vecchia tradizione, è il “mese dei gatti e delle streghe” per antonomasia, in secondo luogo perché il 17 è comunemente associato alla sventura, un luogo comune che ha accompagnato i gatti almeno fin dal Medioevo. Fortunatamente, però, la superstizione secondo cui questi felini porterebbero sfortuna è oggi quasi del tutto scomparsa, con i gatti che, grazie alla loro inclinazione a legarsi agli esseri umani, sono stati accolti all’interno delle nostre case  da un numero sempre maggiore di persone.

La mamma…. figura che accomuna tutti

Com’è tradizione, la festa della mamma si celebra la seconda domenica di maggio e quest’anno, nel 2017, cade oggi 14 maggio.Del resto la mamma è la figura che ci accomuna tutti – maschi e femmine, ricchi e poveri, di qualsiasi razza o credo religioso o luogo di nascita – e per la stragrande maggioranza di noi la mamma è stata il primo amore della vita, quella che abbiamo sempre dentro al cuore, addirittura il metro (soprattutto per gli uomini) per misurare le passioni e gli amori degli anni a venire. “Mamma mia” miracolosa parola, la dici per sorpresa, per paura o per incanto, passa il tempo, l’abbracci ora o la sogni, il solo nome basta per significare vita, per raccontare storie, la tua, e decifrane il senso, cercare protezione, cura, conforto. “Mamma”, un nome che il bambino impara da subito sillabando la vita che gli ha dato vita. Molte volte capita di sentirlo sussurrare anche dagli adulti sebbene la madre fosse altrove, nel momento del dolore, mentre salutavano i giorni per l’ultima volta. Insomma sarà….ma di mamma ce n’è una sola….non è un detto a caso…..Auguri a tutte le mamme!