Quanto più apprendiamo sui pericoli dei PHO, gli oli parzialmente idrogenati, tanto più è utile trovare alternative salutari per la cottura. E il Ghi, anche detto burro chiarificato, non solo è una versione paleo-friendly e senza lattosio del tanto amato burro, ma pare conquistare questa fama. Si tratta di un comune burro animale sottoposto ad una lenta cottura, necessaria per separare i suoi componenti ed estrarne unicamente il grasso. È sempre più reperibile nei supermercati, ma è anche facilmente preparabile da casa. Ha un punto di fumo più alto di olio d’oliva e olio di cocco, il che significa che rimarrà stabile a temperature più elevate con meno probabilità di ossidarsi e produrre pericolosi radicali liberi, rendendolo ideale per friggere.Se volete provare ecco come fare Scaldate un panetto di burro biologico non salato in una pentola a fiamma molto bassa. Dopo circa 1 ora e mezza l’olio burro sciolto completamente dovrebbe iniziare a sobbollire. Attendi fino a quando la leggera ebollizione comincia ad essere costante e ben distribuita.Lascia che il processo vada avanti fino a quando l’affioramento non diventa una crosticina marrone scuro e la caseina rimasta sul fondo si solidifica e si scurisce. Potrebbero volerci diverse ore.Con un colino elimina la crosta superficiale e sposta il burro sciolto ora diventato ghi nel contenitore dal quale poi inizierai a travasarlo in barattoli di vetro utilizzando due colini uno dentro l’altro.Prima di chiudere i barattoli con i rispettivi coperchi, attendi che il ghi si raffreddi.Il ghi deve essere dorato, non marroncino.
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Cocco bello….!!!!
Sole, mare, estate, se in spiaggia al grido di “cocco bello” scattate sull’attenti, forse siete veri amanti di questo frutto esotico. Ecco perché abbiamo pensato di parlarvi di questo frutto ideale anche per preparare delle ricette sia dolci che salate con questo ingrediente eccezionale. Cocco fresco e cocco secco: Dovete sapere che il cocco fresco non è quello che arriva sulla nostra tavola, con il guscio duro e la polpa dura e croccante. In realtà il cocco appena raccolto è verde e ha all’interno una freschissima acqua energizzante e idratante e una polpa dolce e cremosa. Per consumare il cocco fresco basta tagliare la calotta e poi infilare all’interno una cannuccia e un cucchiaio per bere l’acqua e mangiare la polpa. Purtroppo, raramente questo frutto arriva sulle nostre tavole perché va raccolto e consumato in breve tempo. Il cocco che troviamo più facilmente nei supermercati invece, è il cocco secco, quello che viene rotto con il martello perché ha un guscio molto duro e ha all’interno una polpa bianca a marrone tutta da sgranocchiare. Il cocco è un energetico naturale perché ricco di potassio e grazie alla presenza di vitamina B e C è utile in caso di debolezza, nervosismo e problemi urinari. Ha anche un notevole effetto saziante e può essere utilizzato per ridurre l’appetito quando si segue una dieta dimagrante. Attenzione alle quantità, però, perché è molto calorico. Il latte di cocco non contiene lattosio, ma è ricco di acido laurico che mantiene in buono stato la salute delle ossa. Il cocco ha anche proprietà rigenerative a livello cellulare e aiuta a rinforzare il sistema immunitario. Da qualche tempo inoltre è possibile trovare in commercio uno zucchero molto aromatico che si produce con il nettare di cocco. Lo zucchero di cocco non viene ricavato dal frutto, ma della palma e il fluido che si ottiene è molto zuccherino non è da confondere però con lo zucchero di palma, molto meno conosciuto in Italia.Per produrre lo zucchero di cocco viene inciso il fiore della palma da cocco, per poi ottenere il nettare che poi viene essiccato a temperature abbastanza alte finché l’acqua non viene totalmente eliminata Lo zucchero di cocco è ricco di vitamine, ha un indice glicemico abbastanza basso, non contiene conservanti e non viene trattato con agenti chimici.
Alla scoperta del Kefir
Il Kefir è un latte fermentato simile allo yogurt, una bevanda rinfrescante e salutare, ricca di fermenti lattici e dal gusto fresco, leggermente acido ma dal sapore piacevole. E sapete che esiste anche il kefir d’acqua? Scoperto e subito gradito dall’uomo già migliaia di anni fa, originario del Caucaso, e tutt’oggi molto usato in Russia, il Kefir viene preparato in modo tradizionale utilizzando latte fresco di pecora, capra o vacca e i fermenti o granuli di Kefir formati da un polisaccaride chiamato kefiran che ospita colonie di batteri e lieviti.Il Kefir nel corso del tempo è stato però preparato anche con altri liquidi con contenuto di zuccheri come il latte di soia o il latte riso e persino solo con l’acqua zuccherata. Questa bevanda è considerata un alimento eccezionale per il nostro organismo, perché contiene, oltre ai fermenti lattici che garantiscono il corretto funzionamento dell’intestino aiutandoci a prevenire allergie e ad assorbire le vitamine necessarie per la nostra salute, minerali quali il calcio, il magnesio, il fosforo e lo zinco. Essendo povero di lattosio, poi, il Kefir può essere ingerito anche da coloro che ne sono intolleranti. Considerato un elisir di lunga vita è particolarmente indicato per chi ha bisogno di energia o per chi si sta riprendendo da un trattamento di antibiotici, agli anziani, e principalmente alle donne in gravidanza grazie al suo equilibrato contenuto di acido folico fondamentale per lo sviluppo del feto.
La pausa pranzo è da intenditori
Insalata di salmone aromatizzata agli agrumi, pollo allo zenzero in insalata verde, farro biologico alle verdure, vellutata di cavolo, fagioli e ceci. Chi ha detto che a pranzo al lavoro si deve rinunciare a qualità e gusto? Grazie all’idea di due giovani imprenditrici, basta un click per ritirare direttamente in ufficio un pranzo buono anche per l’ambiente perché ogni piatto, dalla pappa al pomodoro alla macedonia, arriva confezionato in un packaging a bassissimo impatto ambientale. A lanciarsi nell’avventura del “delivery gourmet” sono due imprenditrici che hanno deciso di cambiare vita lavorativa, restando in Italia. Grazie al loro “Food on the road” è possibile, a Roma, ordinare la propria “schiscetta” di qualità e riceverla dopo due ore, con la possibilità di scegliere menù vegetariani o vegani, senza glutine o lattosio, nelle confezioni prodotte con materiali di origine vegetale, rinnovabili e totalmente compostabili nell’organico .”La filosofia che ci diversifica è quella della qualità, così seguiamo quattro direttrici per scegliere il cibo che sia buono e sano; che sia da filiera certa, preferiamo cibo biologico; prediligiamo il km zero”. Fondamentale anche la scelta del metodo di cottura: il sottovuoto a basse temperature. Il punto vendita aperto nel 2014 con wi-fi libero acqua gratuita, spazio cani e spazio bambini, oltre ai giornali sempre a disposizione. L’ attività si è guadagnata il premio come “formula innovativa” della Guida ai locali di Roma
Bufale alimentari..
Circolano sul web una serie di notizie su alcuni cibi non vere, o comunque strumentalizzate, come ad esempio che l’ananas sia un frutto dimagrante e che lo zucchero di canna non faccia ingrassare. Si parla poi dei benefici del latte, si discute molto se faccia bene o meno alla salute. Ci sono studi che dichiarano che non si tratti di un alimento dannoso per gli uomini in quanto rientra da migliaia di anni nella dieta umana anche in età adulta. Si è anche appurato che non esistono studi che provino che mangiare carne in piccole quantità sia dannoso per la salute. L’ananas si associa erroneamente agli alimenti brucia grassi. In realtà le proprietà di questo frutto sono da imputare alla bromelina che è contenuta nel gambo enzima deputato tra l’altro alla digestione delle proteine e non dei grassi, di certo ci sono frutti e verdure che hanno più potassio, nell’ordine: spinaci crudi, rucola, cavolini crudi. Tra la frutta spiccano invece i kiwi e non le banane, che si aggiudicano il primato per il potassio, come sottolinea lo studio sono nutrienti indispensabili al buon funzionamento del nostro organismo. E su questo non ci piove! Non bisogna demonizzarli ma neppure abusarne ed è bene scegliere di consumare maggiormente grassi “buoni” come quelli contenuti ad esempio nell’olio extravergine d’oliva. Altro alimento sono i formaggi stagionati, grazie proprio alle modalità con cui vengono realizzati, hanno un contenuto basso o quasi nullo di lattosio.