Non esagerate…riflettete

Se chi amate vi ferisce, vi delude o non vi comprende la reazione a volte, può essere quella di un’esplosione di rabbia. Nella maggior parte dei casi, la collera è dovuta a una sofferenza mal gestita, tuttavia non bisogna aver paura di ammettere che una determinata cosa fa star male, anzi questo potrebbe essere il primo passo per trovare un equilibrio. Ammettere di soffrire o di rimanerci male per una cosa, per alcune persone può essere sintomo di debolezza che viene nascosto appunto dietro ad una crisi di rabbia che esplode per qualsiasi cosa: un messaggio mancato, un ritardo ad un appuntamento o altre piccolezze del genere. Queste forti improvvise crisi di collera sono caratterizzate da reazioni eccessive rispetto all’episodio e tendono inevitabilmente a distruggere l’altra persona e il rapporto con questa. Nonostante le apparenze, questi episodi di rabbia rivelano una profonda sofferenza interiore. Sono proprio le persone che esplodono in attacchi di ira incontrollata per sciocchezze, le più sensibili e spaventate dalla perdita, dal rifiuto e dall’abbandono. Analizzando con lucidità uno scatto d’ira, possiamo renderci conto che a ferire, non è stato l’evento in sé quanto più l’interpretazione personale. Quando si ha paura, si tende a pensare sempre in maniera negativa e pessimistica pensando dunque che, tutto quello che gli altri fanno, si ritorcerà contro di noi. A volte però basterebbe ammettere di aver paura e di essere spaventati piuttosto che esplodere in un attacco di rabbia improvviso. Questo comportamento infatti, a lungo andare, può creare problemi e rotture anche all’interno delle relazioni più solide. Banalmente, prima di esplodere in una reazione eccessiva, dovreste imparare a contare fino a dieci, e prendersi quel tempo per analizzare l’episodio con lucidità. Una sciocchezza fatta da una persona, magari per distrazione o per poca attenzione, a noi può sembrare una mancanza di rispetto o un tradimento. Piuttosto che esplodere però analizzate la situazione e poi parlatene con l’altra persona, se vi ama, sarà pronta a rassicurarvi e a darvi tutte le spiegazioni di cui necessitate.

Quanto tempo passi a guardare il telefono?

La circostanza tipo può essere questa: sei ancora in bagno a lavarti i denti dopo aver fatto colazione. Dai un’ occhiata al telefono, appoggiato vicino al lavandino, che vibra ogni volta che arriva una notifica. Sullo schermo appare la scritta “Oggi sei stato connesso al tuo iPhone per 30 minuti”. La cosa ti stupisce: è solo mattina, sei in piedi da poco, e forse non te ne sei neanche reso conto. Eppure subito dopo aver spento la sveglia, hai dato un’occhiata alle notifiche e alle chat di Whatsapp. Poi, seduto davanti a una tazza di caffè non hai perso occasione per dare uno sguardo ai risultati sportivi, o a controllare scrupolosamente le  mail. E così hai speso quasi mezz’ora della giornata appena iniziata davanti allo smartphone. A rivelarlo spietatamente sul tuo telefono sono delle app, piuttosto utili per chi voglia sapere davvero quanto tempo passa ogni giorno davanti al piccolo schermo touch. Come funzionano? Ideata per dispositivi iOS, le applicazioni sono un modo piuttosto divertente e sorprendente per scoprire quanto tempo esattamente passiamo ogni giorno attaccati allo smartphone. Per scoprirlo, basta installare l’app e attivare il “tracciamento automatico”. L’app, senza essere notata, rileverà anche quali sono le applicazioni che ci hanno “preso” di più: quanto tempo abbiamo trascorso a digitare messaggi, quanto su Facebook, quanto su Instagram, quanto su Whatsapp.Tutto questo non per auto-commiserazione o per imporsi chissà quali astinenze da telefono, ma per provare ad avere un utilizzo più consapevole del telefono. “In media prendiamo in mano lo smartphone tra le 150 e le 200 volte al giorno. Le statistiche ci dicono che il 68 per cento delle volte lo facciamo in modo inconsapevole, senza un motivo reale” I numeri lo confermano, visto che si parla di noi Italiani come di “navigatori record”, connessi più che altro su smartphone e altri dispositivi mobili per una media di 2 ore e mezzo al giorno ciascuno, soprattutto le fasce tra i 18 e i 34 anni. E proprio contro gli utilizzi “in automatico”, ovvero senza un reale motivo, che facciamo del telefono, possono essere utile queste app.

 

Giornata mondiale delle emoji

Nella giornata di oggi, 17 luglio, il web  festeggia il World Emoji Day, una giornata dedicata alle simpatiche faccine  che ogni giorno vengono utilizzate all’interno delle applicazioni di messaggistica istantanea e nei social network per esprimere in pochi secondi uno stato d’animo o un’azione, comparendo accanto ad un buongiorno, una buonanotte, a una frase, a un caffè.  A decretare la data di oggi come la giornata delle emoji ci ha pensato il portale Emojipedia, all’interno del quale è possibile trovare la lista di tutte le emoji disponibili dei vari dispositivi. Come riportato nel sito ufficiale l’evento si celebra nella giornata odierna poiché l’emoji calendario presente all’interno dei dispositivi iOS mostra la data del 17 luglio. Da qui è nata l’idea di organizzare una giornata celebrativa per le “faccine” che ogni giorno vengono utilizzate da tantissimi  utenti nel mondo. Le emoji di Google e Microsoft mostrano un calendario con una generica vista mensile, senza alcuna data in primo piano. Nonostante ciò, come è possibile osservare dalle tendenze di Twitter, in queste ore l’hashtag #WorldEmojiDay ha raggiunto la cima dei Trending Topic grazie ai numerosi messaggi pubblicati dagli utenti che stanno festeggiando le emoji più utilizzate di sempre. Alla ricorrenza si sono uniti anche numerosi brand che hanno colto l’occasione per realizzare delle divertenti campagne di marketing.

 

La cover che fa il caffè

Presto gli smartphone faranno anche il caffè grazie a questa innovativa cover creata da un’azienda italiana che attraverso l’utilizzo di cialde monouso ed una resistenza interna è in grado di “erogare una calda e profumatissima tazza di caffè”. L’idea è nata da un’azienda di Napoli che prendendo alla lettera la classica battuta “questo smartphone fa anche il caffè” ha deciso di realizzare questo speciale case per diversi smartphone per offrire agli utenti la possibilità di farsi un caffè in mobilità. La cover prende il nome di Mokase e sarà presto utilizzabile tramite il portale di crowdfunding Kickstarter. Il meccanismo è molto semplice: una volta introdotta la cialda sul lato basterà aprire l’applicazione dedicata che sarà utilizzabile per il download gratuito tramite l’App Store ed il Google Play Store per far scaldare la resistenza presente nella cover e preparare il caffè.Tra le prime cialde che verranno commercializzate per la cover Mokase  troveremo il gusto classico, tostato e arabica. Mokase sarà disponibile per numerosi smartphone con sistema operativo iOS e Android tra cui iPhone 6/6s/7/7 Plus, Samsung Galaxy S6/S6 Edge/ S6 Edge+/S7/S7 Edge/ S8/ S8 Plus, Huawei P8/P9/P9 Plus/P10/ P10 Plus e LG G5.