Le regole della crema solare sono cambiate. E’ nata una cabina automatica che in una manciata di secondi assicura una perfetta applicazione della crema protettiva, senza unto, colate, punti rimasti scoperti destinati a ustionarsi sotto al sole. Comodissima, ma non aspettatevi di trovarla sulle spiagge della Romagna: finora è stata installata solo a bordo piscina in dieci hotel di lusso sparsi fra Stati Uniti, Messico e Caraibi. Come funziona la cabina per la crema solare Tutto il procedimento è di una semplicità disarmante. Selezioni il grado di protezione sullo schermo, scegliendo tra fattore 15, 30 o 40, e imposti la tua altezza. Indossi un paio di occhiali protettivi, sali sulla piattaforma e ti metti in posizione con le braccia leggermente allargate. La piattaforma inizia a ruotare, mentre la cabina emette un velo di crema nebulizzata che ricopre ogni centimetro del tuo corpo. Tempo dieci secondi e sei pronto per tornare sulla spiaggia a prendere il sole. Come riporta un articolo di Bloomberg, mettere a disposizione degli ospiti una di queste cabine fa impennare gli incassi, di bagni e hotel. I margini di guadagno che ricavano dalle bevande e dai servizi venduti a bordo piscina o sul mare sono altissimi. Un’impennata confermata anche dal Four Seasons Dallas, che ha installato la cabina nella sua zona relax all’aperto nel 2017 realizzando 170mila dollari in più fra cibo e cocktail rispetto alla media precedente: una crescita esponenziale senza contare che la SnappyScreen è un soggetto che piace molto a chi usa Instagram. Tutta pubblicità extra e senza sforzo.
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Una bellezza da tutelare
L’uomo rimane spesso a bocca aperta di fronte ai magnifici paesaggi che la natura è in grado di regalare. È il caso del Lago Wanaka, in Nuova Zelanda, che fa da sfondo ad un maestoso salice il quale rischia di sparire a causa della cattiva condotta dei numerosi turisti che ogni giorno visitano il lago e fotografano il suo paesaggio mozzafiato.Dichiarato Patrimonio dell’Umanità, è stato consacrato come uno degli alberi più famosi e fotografati . Di notte o al tramonto il panorama a cui si può assistere lascia di stucco, come dimostrano alcune fotografie Dell’albero, però, potrebbe ben presto rimanere poco a causa dei numerosi turisti che per farsi selfie, e fotografare lo splendido paesaggio che si crea con la luce del tramonto, attraversano il lago dalle acque poco profonde e si arrampicano sul salice, rompendone i rami.L’albero è una tipologia di salice molto particolare, definito fragile proprio a causa del suo legno molto delicato e a cui basta poco per rompersi come è successo a Natale quando uno dei suoi rami si è spaccato. La sua crescita lenta è dovuta al fatto che per la maggior parte del tempo le sue radici rimangono inzuppate nelle acque gelide del lago, e questo lo rende particolarmente fragile.Molto spesso la specie umana trascura le sue azioni e passa dall’essere amico della natura a suo principale nemico. Il New Zealand Tourism Board ha quindi deciso di prendere in mano la situazione e di installare segnali anti-arrampicata intorno all’albero, sperando che questo avvertimento sia sufficiente a fermare il turismo “deturpatore” e a promuoverne uno rispettoso dell’ambiente.![]()
Il cappuccino dentro la moda
Un look ricercato non può dirsi completo senza un cappuccino. Parola di Ryan Glick, fondatore del blog di urban fashion Swgnt, ma soprattutto mente dell’account Instagram da oltre 300 mila follower @coffeenclothes. L’idea cavalca il fenomeno della latte art, i cappuccini decorati a fantasia che sui social hanno trafugato la scena ai soliti drink, e la unisce a idee di stile nelle forme più brillanti. Nella stessa foto campeggiano una it bag e un cappuccio extra large, un milkshake in primo piano e scarpe griffate sullo sfondo, oppure ancora caffè, latte e una spruzzata di cacao a riprodurre esattamente il logo di una casa di moda. Quelli dedicati a Gucci, Burberry, Yves Saint Laurent, Chanel sono i designer latte che vanno per la maggiore, ma dà spazio anche a cremose riproduzioni delle scarpe da corsa di Nike, delle Converse All Star e degli accessori di Balenciaga. Perché una foto venga scelta da Ryan Glick e postata sull’account, nessun dettaglio deve essere lasciato al caso e non può mancare l’hashtag #coffeenclothes. L’engagement più significativo, fanno sapere gli amministratori della pagina, arriva dagli Stati Uniti, da Toronto, Londra, Parigi e dall’Indonesia, ma è difficile scoprire dove si possono ordinare dei cappuccini “brandizzati”. La popolarità del profilo Instagram ha ovviamente regalato traffico al sito coffeenclothes.com, dove è stata inaugurata anche la sezione e-commerce.