Una persona ti è amica nelle cose di tutti i giorni,no nelle grandi avventure. Ti è amica quando ti confronti di fronte a uncaffè, quando il tuo mondo crolla e ti aiuta a rialzarti. Ti è amica quando tutto va storto, quando tutto va nella direzione sbagliata e ti aiuta a cambiare rotta. Ti è amica nei momenti di dolore. Ti è amica nei pianti, e ti è amica quando sei felice e condivide con te le gioie, le paure, le vittorie
La notte ti giri e ti rigiri nel letto anche per ore ?Sei stanco, ma non riesci comunque a chiudere occhio ?Ti capita di svegliarti di notte, anche più volte, o di svegliarti prima del gallo ?Non preoccuparti: questi disturbi del sonno sono frequenti e diffusi nella popolazione. Ecco qualche suggerimento per dormire meglioLe “abbuffate” serali di liquidi possono essere un problema per chi soffre di insonnia, perché possono far insorgere il bisogno di urinare durante la notte, interrompendo il sonno. Se sei un appassionato diinfusi etisaneo del tradizionale bicchieredi latte caldo bevile al massimo un paio d’ore prima di andare a dormire, per dare al corpo il tempo di assimilarle e di espellere i liquidi in eccesso prima di prendere sonno. Cena leggera, sonno pesante Ormai lo sanno tutti: la digestione influisce sul sonno in maniera importante. Cene particolarmente abbondanti, o il consumo di cibi ad alto contenuto di grassi o proteine di origine animale carne, burro, uova… ostacolano il sonno perché richiedono all’organismo un’attività più intensa per la loro digestione. Da evitare anche i cibi piccanti o acidi, perché favoriscono il reflusso e disturbano il sonno. Proteine vegetali, come quelle contenute nei legumi sono invece più digeribili di quelle della carne, e andrebbero preferite, magari in unione con carboidrati pasta, riso che ne favoriscono l’assorbimento e che, essendo ricchi di triptofano, sono alleati del sonno. Il corpo umano è metodico. Cambiare continuamente i propri orari, andando a dormire un oraprima, o un orapiù tardi, e variando spesso anche il numero di oredi sonno e l’orario del risveglio, non fa bene alla salute e di certo non ci fa dormire bene. È come se spostassimo continuamente avanti e indietro le lancette del nostro orologio biologico! Per ottenere e mantenere un sonno di buona qualità, cerca di andare a dormire e di svegliarti sempre alla stessa ora. Qualche piccola trasgressione ogni tanto va bene, purché non diventi un’abitudine e si dia poi al corpo il tempo di recuperare il sonno perduto.
“Chi non beve in compagnia o è un ladro, o è una spia”… o semplicemente sta consumando il suo pasto e il suo vino, in un ristorante pensato per ospitare esclusivamente persone che vogliono mangiare da soli. Si entra, si lascia il cellulare all’entrata e ci si accomoda a tavoli monoposto che non faranno sentire “diversi” coloro che vogliono o devono mangiare da soli. Insomma, se occupare il tavolo di un ristorante da soli può risultare scomodo o deprimente da un lato le coppiette si scambiano sguardi dolci, dall’altro la gioventù scatenata, da un’altra l’urlante comitiva di teenager da Eenmaal questo non accade. Niente più paura per i single che vogliono cenare al ristorante, ad Amsterdam è arrivato l’Eenmaal, il primo locale al mondo in cui i tavoli sono rigorosamente monoposto. L’idea di questo particolare ristorante, in cui si mangia da soli, è venuta a Marina Van Goor, una social designer. Il locale è stato creato per consentire a chi non è mai andato a mangiare fuori da solo di fare una nuova esperienza, ma anche per creare un luogo meno imbarazzante per chi spesso mangia fuori da solo. Marina spiega che la solitudine è diventata una sorta di tabù, creando una vera e propria ansia sociale: anche tutti gli spazi urbani sono pensati per fare incontrare ma non per far godere la pace ed il relax, facendo sentire inadeguato chi, per un motivo o per l’altro, è solo. Il ristorante rimarrà aperto solo per un periodo di tempo limitato!
Risale al 20 Maggio 1873, il giorno in cui Jacob Davis e Levi Strauss acquisirono il brevetto per i blue jeans. I blue jeans hanno cominciato a diffondersi durante la seconda guerra mondiale grazie ai soldati americani che li portavano a dosso quando non erano in servizio. Poi a metà degli anni 50, la svolta: divengono popolari tra i giovani, come emblema di ribellione adolescenziale, dopo che James Dean li indossa in Gioventù bruciata . Il primo a lavare un nuovo paio di jeans per ottenere l’effetto consumato, ancora oggi di moda, fu Marty Friedman, titolare di Limbo, un negozio dell’East Village di New York. Sul finire degli anni 60 mandò i jeans nuovi in lavanderia per dargli l’effetto vintage, che tanto piaceva ai sui clienti hippy. La produzione di jeans avviene per oltre il 50% in Asia, in particolare in Cina, India e Bangladesh. Il paese occidentale più attivo nella produzione dei jeans è invece il Messico. In ogni armadio o baule della nostra casa è passato sicuramente un jens mito di una storia ancora attuale