Lui e lei anche a tavola sono diversi

Non si tratta solo di forza fisica e di atteggiamenti mentali. Anche quando si parla di alimentazione e di dieta le differenze tra uomini e donne e si fanno sentire. In uno studio del Baker Idi, in Australia, un gruppo di volontari, uomini e donne, doveva seguire una dieta ipercalorica, iperproteica e con pochi grassi. Un altro gruppo aveva invece la possibilità di scegliere tra tre diversi tipi di diete, tutte a calorie libere, e di passare da una all’altra a piacimento. Il risultato: gli uomini dimagrivano di più con una dieta rigida, le donne con una dove veniva lasciata la possibilità di scegliere il fisico è diverso tra uomini e donne anche per quanto riguarda l’accumulo di grasso. Negli uomini infatti l’adipe si localizza a livello addominale, in profondità dove è più pericoloso per la salute perché può favorire malattie metaboliche e del sistema circolatorio. È però un grasso più facile da smaltire perché il suo accumulo è dovuto soprattutto a un eccesso di carboidrati: basta quindi limitare pane e pasta, riso e snack per far scendere l’ago della bilancia. Dallo studio si deduce che quando un uomo vuole dimagrire è in genere molto motivato e vuole avere indicazioni chiare e precise. Preferisce non avere troppe opzioni tra cui scegliere ma uno schema preciso da seguire alla lettera .Al opposto le donne preferiscono schemi alimentari elastici e flessibili che si possano adattare alle loro esigenze ma anche a quelle della famiglia. Dovendo cucinare per tutti infatti sono più esposte al rischio di cedere al rischio di assaggiare e mangiucchiare rallentando il successo della dieta.L’uomo ha una quantità maggiore di massa magra rispetto alle donne; questo tessuto “brucia” di più quando lavora rispetto alla massa grassa e questo aiuta a tenersi in forma. Gli uomini inoltre sono più propensi ad aumentare l’attività fisica al fine di dimagrire e riescono in genere a rispettare gli appuntamenti con la palestra, la piscina o il parco per la corsa.Le donne invece faticano a trovare tempo per fare movimento e spesso non riescono a superare l’ora settimanale di sport. Sta di fatto che incrementare l’attività fisica giornaliera anche con piccole strategie come fare le scale a piedi, scendere un paio di fermate prima dall’autobus, seguire un corso di ballo oppure giocare a pallone con i bambini, farà sicuramente bene a tutti e due

 

 

 

Le delusioni…diventano le cicatrici del cuore

Le delusioni sono le cicatrici del cuore. Alcune grandi, alcune piccole altre antiche e profonde, ma ognuna di esse porta un nome. Il nome di un amico, di un genitore, di un compagno, di un parente segni di prove e dolori superati che ogni tanto ancora fanno male, come le ossa rotte quando cambia il tempo. Ma le delusioni sono anche le medaglie del cuore, che affermano la vostra capacità di amare e di dare fiducia alle persone anche se queste vi hanno feriti, traditi e ingannati. Sono le medaglie che dimostrano quanto coraggio abbiate per riuscire a credere ancora nell’amore nonostante sappiate quanto male può fare.Una delusione diventa una cicatrice del cuore quando smettiamo di provare risentimento verso chi ce l’ha provocata, allora la ferita si chiude non sanguina più, ma noi siamo diventati più forti e un po’ più prudenti .Come quando da bambini cadevamo con la bici o giocando a pallone e tornavamo a  casa con le ginocchia sbucciate, così doloranti da farci che non saremmo mai più saliti su qualsiasi cosa avesse avuto le ruote, ma poi quando ancora non era nemmeno caduta la crosta e il richiamo degli amici in strada diventava troppo forte, correvamo di nuovo verso un’altra avventura. Certo il cuore non è un ginocchio, ma il processo di ripresa è più o meno lo stesso e le delusioni fanno male quanto noi glielo consentiamo. Pensate, se da bambini invece che le carezze e le coccole della mamma, aveste buttato sale sulle vostre sbucciature, cosa sarebbe successo? Il dolore sarebbe diventato insopportabile e sicuramente la voglia di tornare a giocare vi sarebbe passata del tutto. E’ così anche per le vostre ferite del cuore, se continuate a torturarle con pensieri angosciosi e sensi di colpa seguiteranno a sanguinare e allora tornare ad amare sarà veramente difficile. Curatele, invece, e tenetevele strette, saranno i vostri piccoli campanelli d’allarme che vi avvertiranno ogni volta che sarete in pericolo, per ricordarvi che amare si può, ma senza dimenticare di difendere se stessi.