Credi nei tuoi sogni prenditi cura di loro e trasformali in realtà essi sono come il bambù lo innaffi con acqua, continui a prendertene cura per 4 anni e non appare nulla! Poi, al quinto anno accade la sorpresa… Cresce 90 centimetri ogni giorno e raggiunge oltre 30 mt di altezza e 25-30 cm di diametro … non mollare mai i tuoi sogni anche quando ti sembreranno impossibili
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Rafano o ravanello di mare
Rafano Facile trovare sui banchi dei mercati tante verdure o tuberi dall’aspetto curioso, sicuramente invitante che ci tenta ma, alla fine, li lasciamo lì perché ci sembra strano metterli nelle nostre borse della spesa, portarli a casa e sapendo che staremmo a fissarli, interrogandoci sul come cucinarli. E’ in genere un errore privarsi di comprarli perché si perde, così, l’occasione di gustare sapori che per noi sono un’assoluta novità e che potrebbero rivelarsi anche molto piacevoli. Il rafano è una di queste, una radice con un sapore molto intenso che può diventare un’ottima salsa per accompagnare altri alimenti o un gustoso e alternativo purè. Ottimo anche in un’insalata di barbabietole, grattugiato crudo al momento. Il rafano, noto anche come rafano bianco o cren, è una radice dal sapore forte e piccante utilizzata in cucina per insaporire piatti di carne, pesce, insalate e salse. Il rafano è originario dell’Europa e dell’Asia occidentale ed è stato utilizzato fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali e culinarie. È una fonte di vitamine e minerali, tra cui vitamina C, potassio e magnesio. Per utilizzare il rafano in cucina, la radice va pelata e grattugiata finemente. Può essere consumato fresco, come condimento per il roast beef o il salmone affumicato, oppure conservato sotto forma di salsa o salsa di rafano. Per preparare la salsa di rafano, si grattugia il rafano fresco e si mescola con un po’ di aceto bianco e una punta di zucchero. Si lascia riposare per circa un’ora in frigorifero per far amalgamare i sapori e si serve come condimento per carne, pesce e insalate. La salsa di rafano è anche un ingrediente essenziale nella preparazione del cocktail di gamberi, dove viene miscelata con ketchup, maionese, succo di limone e tabasco per creare una salsa piccante e sapori Il rafano è un ingrediente versatile e gustoso che può arricchire molti piatti con il s o sapore intenso e piccante.
Un sandwich sfizioso
Un sandwich alla frutta: morbido pane bianco, fragole, pesche, uva, panna montata. A prima impressione potrebbe sembrare una ricetta strana, invece il fruit sando, il sandiwch dolce, è una vera delizia. E, a pensarci bene, unisce semplicemente panna e frutta, che non è certo un abbinamento strampalato. Perfetto come merenda dolce nelle giornate primaverili, il fruit sando è una sorta di tramezzino goloso, fresco e ricco di frutta salutare, che si rivela un’ottima alternativa del classico panino con la marmellata o con la cioccolata spalmabile Inoltre ha una resa estetica strepitosa, che lo rende perfetto per sorprendere i vostri amici per una merenda in giardino o, perché no, far mangiare un po’ di frutta ai bambini. Il fruit sando infatti è concepito in tantissime variazioni di composizione, che danno un risultato finale assolutamente delizioso anche da vedere.

Un cuore che batte
La parola giapponese ikigai è un termine giapponese che non ha una vera e propria traduzione nella nostra lingua. Il suo significato letterale è “ragione per alzarsi la mattina” racchiude un enorme significato. Definisce, infatti, il motivo per cui vivere, il “senso della vita”. Per questo, i ricercatori della Tohoku University in Giappone hanno realizzato uno studio approfondito su oltre 45.000 adulti di un’età compresa tra 40 e i 79 anni, chiedendo loro se avessero un ikigai. Poi, per sette anni hanno seguito e monitorato il loro stato di salute. Il 95% degli intervistati che riferivano di avere dato un significato alla propria esistenza erano vivi sette anni dopo l’indagine iniziale contro circa l’80% di coloro che non avevano dichiarato alcun buon motivo per vivere. La mancanza di ikigai, secondo i ricercatori, sarebbe in particolare associata con la morte a causa di malattie cardiovascolari. Non serviva una ricerca scientifica per dimostrarlo, ma il nostro cuore, per battere ogni giorno ha bisogno di un motivo. Allora forza, diamo un ikigai anche al giorno che nascerà domani
Fritto che passione
Cosa c’è di più sfizioso e appagante che qualcosa di fritto, cucinato a regola d’arte? Carne di ogni tipo, accompagnata da verdure avvolte da una pastella croccante, ideali per un antipasto o da usare come contorno. Abbiamo curiosato però e trovato una ricetta dal sapore orientale.Questa ricetta, è adatta anche a chi è intollerante al glutine, oltre che, ovviamente, ai vegetariani. Ingredienti: una patata, una carota, una cipolla rossa, un cavolfiore, 250 g. di farina di ceci e 50 di farina di riso, un pizzico di lievito in polvere, un peperoncino fresco, qualche spezia esempio coriandolo curry acqua frizzante, olio di semi. Tagliare le verdure a fettine e cuocerle per 5 minuti in acqua bollente salata. Preparare la cipolla ad anelli. Setacciare le farine e aggiungere lievito, peperoncino, coriandolo e curry, il sale e acqua frizzante fredda. Mescolare con una frusta fino a ottenere una pastella. Scaldare l’olio di semi in una padella e immergere le verdure. Sgocciolare con un mestolo forato e raffreddare su carta assorbente.Prima di servire: mettere in un piattino accompagnata da un cucchiaio di purea di frutti esotici mango, papaya o ananas frullati, oppure da un cucchiaio di yogurt greco mescolato con erba cipollina, oppure da yogurt intero diluito in acqua e aromatizzato alla curcuma.
Paraventi e separè
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Giardini artistici
Un paradiso verde dove le piante sembrano prendere vita. E’ il risultato del lavoro di 200 artisti che in Canada,e precisamente a Montreal, in occasione del concorso di giardinaggio Mosaicultures International, hanno realizzato 40 strutture naturali. Il tema dell’edizione è ‘terra di speranza’ e l’obiettivo, è stato abbondantemente raggiunto secondo giuria e pubblico, hanno così dato spunto a giardinieri e esperti del settore di realizzare anche nei parchi e nei giardini queste autentiche opere d’arte
Friggere
La frittura è uno dei metodi di cottura capace di rendere invitante e appetitosa qualsiasi pietanza ma, proprio per le alte temperatura che l’olio raggiunge, è di primaria importanza fare una scelta attenta e scrupolosa. L’olio sbagliato mette a rischio la nostra salute e il sapore dei nostri cibi. Il primo fattore che può guidarci nella scelta dell’olio più adatto alla frittura è quello che in gergo tecnico viene definito il punto di fumo dell’olio, ovvero quando per la chimica avviene la fusione e una sostanza liquida inizia ad evaporare. Nel caso specifico dell’olio ci troviamo di fronte a molecole complesse, e non semplici come quelle dell’acqua, che l’alta temperatura può dirittura trasformare in elementi cancerogeni pericolosi per la nostra salute. Quando l’olio raggiunge il punto di fumo si verifica, oltre ad una perdita di valori nutritivi, la formazione di sostanze nocive come l’acreolina, un vero e proprio veleno per il fegato e fuoco allo stato puro per la mucosa gastrica. Per questo motivo è importante optare per un olio che abbia un elevato punto di fumo in modo che sia quasi impossibile raggiungerlo durante la frittura’olio di girasole e quello di soia iniziano a fondersi a 130 gradi centigradi, l’olio di mais ha il suo punto di fumo a 160°, l’olio di arachidi a 180°, l‘olio extravergine di oliva 210°, mentre l’olio di palma raffinato batterebbe tutti con i suoi 240° ma non è considerato adatto per altre controindicazioni. Bisogna tener conto che per un fritto che sia buono quanto sano non bisogna mai friggere a una temperatura inferiore a 160 e superiore a 180 gradi. Per questo motivo l’olio di arachidi e quello extravergine di oliva sono sicuramente i più adatti per friggere. Dipende anche da che cosa si desidera friggere: se l’ingrediente è qualcosa che si cuoce velocemente si può anche usare un olio con un punto di fumo più basso. Indipendentemente da quale sia l’origine vegetale dell’olio che abbiamo destinato alla nostra frittura è però essenziale che sia di qualità: mai risparmiare sull’olio per friggere proprio come non lo fate per l’olio utilizzato per condire. Con un olio di qualità e nella giusta quantità potrete gustarvi il vostro fritto in tutta serenità.
Resilienza anche al…coronavirus
La resilienza è la capacità di trovare un’occasione per essere felici nelle delusioni, nei fallimenti,nei momenti come questo che a causa del covit-19 : ecco come abituare questa risorsa della mente. In pratica, essere resilienti significa avere la capacità di prendere forza positiva dagli eventi più negativi e stressanti. È una forza che arriva da dentro e che ci porta a modificare il dolore in risorsa, tanto da trarre beneficio da quello che all’inizio sembrava solo qualcosa di negativo. La resilienza, se allenata e sviluppata, cambia la prospettiva della vita perché ci mostra lati di noi stessi che non sono facili da cogliere in situazioni di vita positive. No alle lamentele. Non servono a niente se non a farvi concentrare sui lati negativi della situazione. Piuttosto che pensare a quanto siete sfortunati, provate a concentrarvi sulle possibilità che possono aprirsi davanti ai vostri occhi.Potreste cercare di risolvere la situazione, oltre alla resilienza allenerete anche la vostra capacità a risolvere i problemi. Giudicare una situazione come sbagliata o indicare un comportamento nostro o altrui definendolo dannoso, porterà a bloccare la nostra capacità di essere resilienti e quindi di trovare lati positivi. Per questo motivo, potreste iniziare a guardare quell’evento negativo come qualcosa che contiene un messaggio e che può dire qualcosa di importante su di voi. Cercate la vostra occasione. Tutto quello che ci succede, contiene una possibilità di crescita. Anche la situazione peggiore e più stressante ha in sé un’importante occasione evolutiva. Sono proprio gli eventi negativi infatti che offrono la spinta giusta per evolvere e per riscoprire in noi risorse e capacità che neanche pensavamo di avere.Se vivessimo solo in condizioni positive, non potremmo scoprire quei lati della personalità che ci rendono più solidi. Se volete trarre effetti benefici da questa importante risorsa, dovreste iniziare ad allenarla tutti i giorni. Quando capita qualcosa di particolarmente stressante, ricercate un’altra visione della situazione. Ad esempio, se siete bloccati nel traffico potreste cambiare la percezione di quel momento vedendolo come un’occasione per poter inserire il vostro cd e ascoltare la vostra musica cantando a squarciagola, oppure . Se siete costretti a stare a casa potrete preparare dei piatti più elaborati,potrete prendere un caffè seduti in giardino o sul terrazzo, in tutta tranquillità. Questi piccoli esercizi, se eseguiti quotidianamente, vi porteranno ad avere una visione più ottimistica della vita. E a essere più felici.
Iniziare con una buona colazione!
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, allora meglio iniziare con una buona colazione! “È il pasto più importante della giornata“, sentiamo ripetere spesso da dietologi e nutrizionisti. Ma qual’è però la colazione ideale: dolce o salata? In Italia la tendenza generale è quella di mangiare cibi dolci: un caffellatte o un semplice caffè, magari accompagnato da brioche o biscotti secchi. Il dibattito però resta acceso.Alcuni sostengono che una colazione molto dolce, con carboidrati raffinati e senza un equo apporto di proteine e fibre, porti a un aumento dell’indice glicemico, quindi a desiderare altri zuccheri nel corso della giornata. Altri si scagliano invece contro le colazioni troppo salate e grasse ad esempio quelle all’”inglese” con uova fritte e bacon perché rappresenterebbero un attentato alle nostre coronarie. La verità, come sempre, sta in una dieta equilibrata. La colazione ideale può essere infatti sia dolce che salata, l’importante è che sia nutriente e bilanciata.Un esempio di una buona colazione dolce:una bella tazza di caffellatte o yogurt 4-5 biscotti secchi o una merendina, in alternativa pane (meglio se integrale) e marmellata o cereali integrali una frutta. Un esempio di una buona colazione salata: latte di soia una tazzina di caffè una fetta di pane integrale con formaggio fresco spalmabile in alternativa un affettato magro, come la fesa di tacchino, o un uovo sodo una frutta o una spremuta d’arancia. Preferite sempre cibi integrali e “grassi buoni” come semi oleosi e frutta secca ed evitate i cibi troppo zuccherini. Se vi piace il salato, evitate di mangiare salumi tutti i giorni . Non eccedete neanche con uova e formaggi. Centellinate con cura uova fritte e bacon sono molto gustose, è vero, ma rappresentano un vero e proprio attentato alla linea.Il vostro organismo ringrazierà.



