La cicogna

Piumaggio bianchissimo, lungo becco e grandi viaggi ad ogni cambio di stagione: ecco la cicogna bianca che, anche se non porta davvero i bambini ai loro genitori, rimane un animale davvero meraviglioso! La cicogna bianca è presente in tutta Europa e in Nord Africa, Asia Minore e Medio Oriente. Nel nostro paese è sparita nel tardo Medioevo per poi fare ritorno tornando a nidificare in Piemonte. Da quell’anno, la cicogna si è diffusa molto nel nostro paese fino ad arrivare a nidificare tra gli ambienti urbani di Milano. In Italia, la colonia spontanea di cicogne più numerosa si trova a Gela, in Sicilia.La cicogna, in Italia, è presente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.Questi eleganti uccelli prediligono gli ambienti umidi, come le risaie e le lagune, e le pianure aperte con campi agricoli. Durante la stagione degli amori, invece, cercano zone ben soleggiate con strutture adeguate su cui costruire i nidi, per esempio alti alberi, tralicci, camini e tetti.Questi grandi trampolieri sono di colore bianco tranne per il margine delle ali, che è nero, e per il becco e le zampe, che sono di un arancione brillante. Quando sono posati gli adulti misurano 100-115 cm, con la metà dell’altezza che è rappresentata dalle zampe. L’apertura alare è di 155-165 cm e in media una cicogna bianca pesa 8 kg. Le cicogne sono monogame e la coppia resta assieme per tutta la vita. Sono uccelli migratori che raggiungono le zone riproduttive in marzo e aprile: il maschio arriva per primo e, in attesa della compagna, ingrandisce il nido utilizzato l’anno precedente.L’accoppiamento è introdotto da un rituale di corteggiamento in cui la testa viene gettata all’indietro e con il becco sono inferti rumorosi colpi al suolo. Sebbene migrino in stormi di migliaia di individui e durante la stagione degli accoppiamenti si formino colonie anche di 40-50 coppie, capita spesso che una famiglia si isoli dal gruppo per riprodursi. I nidi possono essere enormi e misurare fino a 2 m di diametro e 3 m di altezza. Ogni anno viene deposta una sola covata che conta da 3 a 6 uova. La schiusa ha luogo dopo circa un mese e i giovani lasciano il nido dopo circa 8-10 settimane.

 

Cosa fare oggi….

Un’occasione da segnare sull’agenda di tutte le buone forchette: appuntamento oggi 7 ottobre al Castello di Masino, Bene gestito dal FAI, con decine di agricoltori, allevatori, pescatori e artigiani del gusto, che non solo mostreranno e venderanno i loro prodotti, ma soprattutto racconteranno le loro straordinarie storie di eccellenza e tradizione, alla scoperta del Bel Paese e del suo straordinario patrimonio culinario. Gli espositori che prenderanno parte all’evento sono persone che hanno creduto in un progetto di vita e di economia sostenibile che valorizza la relazione fra uomo e territorio e che fa degli artigiani i nuovi “custodi del paesaggio”. Tante le storie racchiuse nella produzione gastronomica da nord a sud dello Stivale: dal bitto storico delle Orobie Valtellinesi, formaggio “perenne” capace di stagionare anche 10 anni, al caciocavallo e al cacioricotta pugliesi, prodotti con il latte di razze rustiche di grande qualità, ovvero la vacca podolica e la capra garganica; dai salumi derivati dalla cinta senese, antica razza autoctona quasi del tutto estinta e allevata allo stato semi-brado nei boschi della valle del Chianti, allo speck della Val Sarentino in Alto Adige, dove i maiali vivono liberi all’aperto, in totale dignità; fino ai vini del Carso e all’aceto d’uva Ribolla, ambedue prodotti in Friuli Venezia Giulia.Inoltre, si potranno degustare e acquistare cibi della tradizione come il pane di farina di castagne, grano e patate cotto a legna, la pasta biologica di grano antico khorasan saragolla, il formaggio di Branzi, il Castelmagno DOP, i formaggi a latte crudo di pura capra, i fagioli bianchi di Conio, l’aglio di Vessalico, le pere madernassa, i vini e gli oli extravergine del territorio dell’alto Garda trentino, i genepy di artemisia mutellina, il miele di rododendro; prodotti regionali come oli essenziali, succhi e derivati del bergamotto, i pistacchi, i salumi e gli insaccati stagionati di Norcia, i dolci tipici della Liguria e della Val d’Aosta, la “torta di Cannobbio” di nocciole, le lingue di suocera e i grissini stirati, i testaroli di farina di castagne, il pesto genovese, i gianduiotti torinesi e molto altro.