Errori da evitare a cena per alzarsi in forma

Stanchezza, sensazione di stordimento e poca voglia di iniziare la giornata. Quando si dorme male e poco di notte, ci si sveglia solitamente senza l’energia giusta per affrontare gli impegni della giornata. Uno degli errori più comuni che spesso si commettono che può influire in modo negativo sul riposo e sul benessere del giorno successivo è mangiare molto tardi la sera. Questa abitudine rischia di rallentare molto la digestione e di disturbare il sonno. «La prima cosa da fare per dormire bene e svegliarsi più energici al mattino è cercare di sedersi a tavola almeno due o tre ore prima di andare a letto, puntando su cibi leggeri e di facile digestione come del riso condito con olio extravergine d’oliva crudo e delle verdure cotte al vapore, evitando minestroni e brodi, dice la dietista Gaballi In questo modo si avrà più tempo per digerire e sarà più facile addormentarsi. Poi occorre evitare il divano subito dopo cena. Stendersi subito dopo aver mangiato rende più lenta la digestione e favorisce il classico abbiocco serale prima di mettersi a letto, Patatine, frittelle, polpette, crespelle. I fritti sono una vera e propria tentazione e a cena spesso rappresentano un vero e proprio comfort food per placare lo stress della giornata. Ma per svegliarsi energici e pimpanti al mattino non sono l’ideale. Sono ricchi di grassi che rallentano la digestione e favoriscono l’insonnia. Spesso poi sono particolarmente carichi di sale che stimola la sete e favorisce i risvegli durante la notte. Concludere la cena con il formaggio o il classico digestivo Se si hanno problemi di insonnia e difficoltà a dormire bene il formaggio, sia fresco sia stagionato che i latticini, mozzarella compresa, sono da evitare nel pasto serale. Un altro errore da evitare è consumare il classico digestivo. Le bevande alcoliche aumentano l’apporto di zuccheri nel sangue che favoriscono gli sbalzi della glicemia, che possono favorire i risvegli durante la notte Rinunciare a un dolce al cioccolato a volte è impossibile. Consumarlo però poco prima di andare a letto potrebbe disturbare il riposo. I dolci al cacao forniscono sostanze dall’azione eccitante tra cui la teobromina che insieme agli zuccheri semplici potrebbe rendere più difficile il sonno. Se si ha difficoltà a dormire bene, meglio quindi evitarlo la sera e consumarlo magari l’indomani a colazione. Se non si riesce a rinunciare al dolce si può optare per una mela cotta al forno magari aromatizzata alla cannella

19 Marzo Festa del papà

Si festeggia in tutto il mondo, ma la data varia in base alla nazione. In Italia, La festa del papà è una consuetudine del 19 marzo come in alcuni altri paesi, come la Spagna o il Portogallo. La data fu per molto tempo la principale festa cattolica legata a san Giuseppe, il padre di Gesù. In Italia, la festa del papà si celebra quindi oggi 19 Marzo. Le rose sono i fiori simbolo di questa festa, rosse, se il genitore è ancora in vita, bianche, in caso contrario. Due tradizioni, in particolare, caratterizzano la festa del 19 Marzo un po’ in tutta Italia: i falò e , le famose frittelle e zeppole di S. Giuseppe, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il dolce tipico di questa festa. La festa del papà è diventata un’occasione per riunirsi in famiglia in compagnia di buon cibo con la gioia di rivedere uno degli uomini più importanti della nostra vita. Le scuole fanno preparare ai bambini lavoretti artigianali, gli adulti offrono anche loro regali dedicati a dare piacere al uomo più importante della famiglia. Auguri a tutti i papà!!

La festa del papà e i suoi dolci

Tra i diversi dolci tipici della Festa del papà ci sono anche le frittelle di San Giuseppe: queste bignole gonfie e dorate si servono senza ripieno, semplicemente spolverate di zucchero semolato mischiato a zucchero a velo. L’impasto di queste frittelline è una specie di pasta choux e ricorda molto un altro dolce tipico di questo periodo: le Zeppole di San Giuseppe. La ricetta è molto semplice e le frittelle si formano lasciando cadere l’impasto nell’olio da un cucchiaio o da una tasca da pasticcere munita di bocchetta liscia. Tra i vari dolci di san Giuseppe caratteristici del periodo, in alcune zone d’Italia si preparano le Frittelle di riso e le zeppole

Il cibo green sulla tavola

Il mare e le sue immense virtù con  anche i suoi nutrimenti tra questi le alghe marine hanno sostanze nutritive interessanti, da cui discendono i benefici emersi da vari studi, anche se tutti da vagliare e approfondire: vantaggi per la pressione sanguigna e la salute del cuore, contro il diabete, per il benessere dell’intestino, per la funzionalità del sistema immunitario. Un dato certo è che alcune alghe marine possiedono gli stessi acidi grassi omega 3 del pesce, mentre nelle altre fonti vegetali come le noci si trova l’acido alfa-linolenico che l’organismo è in grado di trasformare parzialmente e poi di utilizzare, anche se l’efficienza nella conversione in omega 3 a lunga catena decresce con l’aumentare dell’età. Ricche sono la Nori, ampiamente utilizzata nella preparazione del sushi e in vari piatti della cucina giapponese, e la Kombu, che si trova in commercio in fogli pressati oppure sbriciolata. Gli acidi grassi polinsaturi interessano gli scienziati per più di una ragione. La prima è che l’organismo, una volta che li ha acciuffati a pranzo o a cena, non li brucia per produrre energia, ma li inserisce all ‘interno delle membrane cellulari. Un’altra è che possono avere un ruolo importante per spegnere i focolai infiammatori, anticamera di patologie croniche.

Arance fritte

Mancano pochi giorni e le tanto amate arance ricche di tante vitamine ci abbandoneranno per lasciare il posto a altri deliziosi frutti di stagione. Prima di salutarle definitivamente vi suggeriamo di friggerle… si avete capito perché non immergere le fettine di arancia in olio bollente? Non si usano gli spicchi ma si tagliano i rotondi frutti a rondelle sottili, dopo averle pelate a vivo. Si immergono in una ciotola dove avrete preparato una  pastella arricchita con vino bianco o un goccio di rum e si friggono  spolveratele con zucchero vanigliato e Facile, no?

Festa del papà

Oggi si celebra la festa del papà , un’occasione speciale per ricordare quanto sia importante la figura paterna nella vita di ciascuno di noi. La ricorrenza è estesa in molte zone del mondo, ma la data in cui cade varia in realtà da paese a paese.In Italia e in altri stati come Spagna e Portogallo la festa del papà ricorre il 19 marzo per ragioni religiose. In questa data la Chiesa cattolica festeggia infatti San Giuseppe, che, in qualità di padre di Gesù, simboleggia la figura paterna. Storicamente il culto di San Giuseppe prese piede nel 1030 grazie ad alcuni monaci benedettini, che furono successivamente “copiati” dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399. Oggi la festa del papà ha ormai perso il suo significato prevalentemente religioso; tuttavia fino al 1977 San Giuseppe era considerato un giorno festivo, salvo poi essere abolito diventando un comune giorno feriale. Da Nord a Sud, l’Italia ha un unico comune denominatore: i piatti tipici preparati per la ricorrenza, siano dolci  che salati. Uno dei must della Festa del papà è la pasta e ceci, preparata in modi diversi nelle diverse regioni: nel Lazio i ceci vengono lessati in acqua, aggiungendo rosmarino e spaghetti spezzati, pennette o maltagliati; in Abruzzo i ceci vengono bolliti in acqua aromatizzata con alloro e conditi con salsa di pomodoro, mentre a Napoli si fanno con le lagane, tagliatelle rustiche, più corte e spesse, ed i ceci vengono conditi con olio, sale, pomodori a pezzi e uno spicchio d’aglio. Altro piatto imperdibile è il baccalà fritto, Si ricordano anche il pane di San Giuseppe carciofi imbottiti polpette di cardi, tortelli o frittelle Quanto ai dolci, c’è davvero l’imbarazzo della scelta: maritozzi, raviole emiliane; frittelle o frittelli di riso; sfinci farcite con crema di ricotta e guarniti con scorza d’arancia; zeppoloni, e le amatissime zeppole, preparate con pasta choux, la stessa con cui si fanno i bignè, fritte o nella variante al forno, farcite con crema pasticcera, decorate con amarene ed una spolverata di zucchero a velo. Che ne dite in questa giornata che ci vede chiusi in casa causa corona virus, potremmo sbizzarrirci e preparare un fantastico pranzo o cena per tutti i papà!!  Tanti Auguri!

 

Martedì grasso ultimo giorno di carnevale

ll Carnevale resta ancora oggi una delle feste più amate, forse per la possibilità di indossare le maschere più diverse che ci fanno tornare bambini, forse per i buonissimi dolci tipici frittelle cenci ecc delle varie regioni o ancora per le allegre sfilate di enormi carri che invadono le vie delle città, diventando in alcuni casi attrattiva per i turisti da tutta Italia Venezia e Viareggio ne sono solo due più eclatanti esempi.Il Carnevale è ancora molto amato, anche se ha perso gran parte della sua connotazione religiosa originaria e si è ridotto in molti casi ad una festa sentita come puramente mondana. Ma come è nata? E da dove proviene il nome della giornata principale di festa, il cosiddetto “martedì grasso“?Il Carnevale, all’interno della Chiesa Cattolica, indica il periodo che precede i quaranta giorni di Quaresima, che a loro volta precedono la Pasqua. Se la Quaresima è un periodo di pentimento e intensa preghiera che serve per prepararsi spiritualmente alla festa più importante dell’anno, il periodo che la precede è l’esatto opposto.I festeggiamenti del Carnevale, un periodo di gioia e divertimento, culminavano tradizionalmente il martedì, giorno che precede il primo giorno di Quaresima, ovvero il mercoledì delle ceneri.Questo martedì prese quindi il nome di “martedì grasso” perché era abitudine consumare gli ultimi piatti di cibi gustosi e succulenti rimasti in dispensa: tra questi non solo la carne, tradizionalmente considerata un cibo ricco, ma anche i dolci tipici del periodo che variano da regione a regione, ma che sono tutti caratterizzati da un alto livello di zuccheri che li rendono alimenti ricchi, appunto “grassi”.Oggi si è perso l’elemento religioso che caratterizzava l’importanza di questo giorno: la dieta priva di carne durante la Quaresima non è più rigorosamente rispettata e quindi non è più necessario “sfogare i propri peccati di gola” prima che inizi la morigeratezza quaresimale. Tuttavia, il martedì ha mantenuto il suo appellativo di martedì grasso e continua ad essere il giorno in cui culminano i festeggiamenti in maschera e la preparazione dei dolci di Carnevale.

Il giovedì grasso o berlingaccio..

Il giovedì grasso è una ricorrenza italiana, di origine cristiana. In particolare, il giovedì grasso è il giorno che da inizio al carnevale, il quale si conclude il martedì successivo, conosciuto con il nome di martedì grasso. Nel nostro paese, ci sono diverse credenze riguardo la festa del Carnevale, ma un po’ ovunque in genere, esso ha inizio il giovedì antecedente la prima settimana di quaresima. La data del giovedì grasso è mobile, in quanto questa ricorrenza è legata alla festa di Pasqua. Infatti, tra il mercoledì delle ceneri e la Pasqua passano i 46 giorni della Quaresima. Quindi, per sapere quando cade il giovedì grasso, bisogna contare 46 giorni prima di Pasqua. Da questo calcolo si ottiene il mercoledì delle ceneri. Il giovedì antecedente al mercoledì delle ceneri è conosciuto come giovedì grasso, il giorno che dà il via al carnevale, il quale si prolunga per 6 giorni fino al martedì successivo, che ne decreta la fine. Durante il giovedì e il martedì grasso è concesso consumare carne fare cene uscire per andare a ballare indossare costumi e maschere. Questi sono infatti giorni di festa e di riconciliazione, durante i quali è concesso rilassarsi e divertirsi, anche in tavola con piatti di carni e dolci tipici della tradizione quali frittelle e cenci . Differentemente, il mercoledì delle ceneri e tutti i venerdì del periodo della Quaresima sono giorni di magro, durante i quali ci si deve astenere dal consumo di carne, preferendovi il pesce.

 

 

Come eliminare l’odore del fritto in casa

Ecco come  eliminare l’odore di fritto in casa, così vi verrà la voglia più spesso di preparare una cotoletta alla milanese, qualche patatina o una frittura di pesce.La puzza si impregna sulle tende, invade il salone, il più delle volte arriva fin nelle camere da letto e, purtroppo, mandarla via pare spesso e volentieri un’utopia. Scopriamo  alcuni  rimedi naturali efficaci. L’aceto è uno dei metodi più efficaci per eliminare gli odori, in particolar modo quello di fritto, ecco come:mettete a bollire in un pentolino acqua e aceto, accanto alla pentola in cui state friggendo, potete usare sia l’aceto di mele che di vino bianco;lasciate sobbollire per tutta la durata della frittura. In alternativa all’aceto vanno bene, anche una manciata di chiodi di garofano, che assorbono e neutralizzano i cattivo odori, oppure delle stecche di cannella o di vaniglia. Altro rimedio le mele, anche a mettere delle fettine di mela all’interno dell’olio che utilizzate per la frittura, in questo modo: lavate la mela eliminate i semi mettete una fettina alla volta nella padella con olio per friggere non appena si sarà scurita, sostituitela con un’altra fettina. Altro rimedio. Aggiungete il succo di mezzo limone all’interno della padella con olio per friggere prima di iniziare la frittura. Il limone oltre ad eliminare il cattivo odore, dona alla frittura  un gradevole sapore, soprattutto quando friggete il pesce. Ammorbidente L’ammorbidente che di solito utilizzate per il bucato, è un rimedio molto  efficace contro la puzza di fritto, fate in questo modo: versate in un pentolino l’acqua e l’ammorbidente che preferite. Oppure potete utilizzare degli oli essenziali ne bastano poche gocce da aggiungere all’acqua calda, noterete questo gradevole profumo in cucina e in casa. Un rimedio perfetto anche quando cucinate minestre o cavolo.