Giornata dedicata all’autismo

Il 2 aprile si celebra la giornata dedicata all’autismo, un disturbo che colpisce decine di milioni di persone in tutto il mondo. E la scienza lancia l’appello per dire basta a pregiudizi e informazioni errate.Voglio usare una metafora enologica: il vino lo possiamo versare in una bottiglia e nelle damigiane. Se con bambini ‘normodotati’ possiamo fare come con la damigiana, cioè versare il liquido in abbondanza, anche velocemente, con i bambini autistici dobbiamo farlo come con la bottiglia, cioè con maggiore cura, pensando bene quanto liquido ci sta dentro e dosando con calma. La regola indispensabile quando si ha a che fare con un bambino autistico? Non serve fare tanto e tutto insieme. Bisogna fare poco per volta. La cosa più importante è la serialità dell’apprendimento e la sua costanza. Gli autistici sono bambini e ragazzi molto delicati, perché sono spesso iper-sensoriali: il loro cervello è fatto in modo da percepire tutti gli stimoli udito, gusto, olfatto, vista insieme e questo genera in loro una grande confusione: è fondamentale non presentare attività in parallelo, per non mandare in tilt il loro cervello”¸ spiega Lucio Moderato, psicologo e psicoterapeuta.L’importante è fare una cosa alla volta: usare poche parole, solo quelle assolutamente necessarie. Aspettare con calma e pazienza la loro risposta, verbale o non verbale. Non affrettare mai il processo. Dire a un ragazzo una frase come ‘Mi ascolti? Allora, guardami in viso e ascoltami’ è un non-sense: sono troppe informazioni tutte insieme. Un bimbo autistico, anche lieve, non è in grado di fare due cose contemporaneamente. Essendo individui iper-sensoriali, cioè con uno sviluppo di tutti i sensi che è molto più ampio rispetto al nostro e che va in cortocircuito, gli autistici sono ragazzi molto delicati, spesso nervosi e agitati. Sanno essere anche violenti. Spetta a noi evitarle. Come? Cominciando a ripulire il mondo intorno a loro”. Per un autistico il mondo esterno ‘è troppo’: non a caso spesso tendono a mettere le mani sulla fronte o sugli occhi per ripararsi dalla luce oppure si mettono le mani sulle orecchie per attutire i suoni. Il lavoro dei genitori dovrebbe essere quello, almeno in casa, di ridurre l’intensità di tutti gli stimoli esterni”.Dunque la casa “va ‘bonificata’: via tutti gli ornamenti inutili, via i soprammobili, via i giocattoli, via le ceste piene di peluche. L’ideale per un autistico sarebbe vivere in una celletta monastica, mi si passi il paradosso. La cameretta dei bambini deve avere colori neutri, tenui, luce soffusa, mai troppo abbagliante e mai al neon. No ai giochi con suoni forti e ai display che emettono luce molto forte, ai giochi elettronici e digitali in genere”.

Iniziare bene la giornata

La prima colazione è, secondo i nutrizionisti, il pasto più importante della giornata, eppure una donna su tre ammette di sacrificarla a favore della cura per il proprio aspetto. Ci si sveglia il più tardi possibile e sono mille le cose da fare prima di uscire: trucco, una messa in piega veloce, decidere che cosa indossare durante la giornata. E, oltre alle forzate dello specchio, c’è anche una consistente minoranza, pari a una donna su sei, che rinuncia completamente alla prima colazione nel tentativo di perdere peso. Ma, per qualunque motivo lo si faccia, chi affronta la giornata senza la breakfast, deve accettare di fare i conti a metà mattina con i morsi della fame. La diffusione di queste cattive abitudini mattutine emerge da un sondaggio, atto a per sensibilizzare le persone sull’importanza del primo pasto della giornata. Dall’indagine risulta che un quarto delle donne salta la colazione una volta a settimana, mentre il 12% esce di casa tutti i giorni a stomaco vuoto. Tra le cause riferite da questo gruppo di stoiche digiunatrici ci sono la volontà di presentarsi con un aspetto il più possibile curato, il desiderio di dimagrire, o semplicemente il fatto che al mattino non si ha fame e si desidera dormire un quarto d’ora in più.E a metà mattina che accade? Tutte le donne che rinunciano alla prima colazione dichiarano di sentirsi affamate; due su cinque, in più, lamentano un senso di stanchezza e il 15% ha difficoltà a concentrarsi. Dal punto di vista scientifico sembra che questi sacrifici in nome della linea siano del tutto inutili: la nutrizionista Govindji, commentando i risultati del sondaggio, spiega: “Non c’è alcuna evidenza scientifica sul fatto che saltare la colazione aiuti a dimagrire, anzi vi sono delle ricerche recenti che evidenziano come per mantenere il peso forma il primo pasto del mattino sia essenziale, Secondo l’esperta, inoltre, è normale non avere molto appetito al mattino. Cercare di mangiare almeno qualcosa di leggero entro due ore dal risveglio è però importante, perché saltare del tutto l’appuntamento con la prima colazione aumenta il rischio di sviluppare problemi di metabolismo ed è anche nocivo per il sistema cardiaco.