Hunga Tonga

Nel cuore dell’Oceano Pacifico è nata una nuova isola vulcanica, e oggi, a tre anni dalla sua improvvisa comparsa, si è trasformata in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, principalmente per gli astronomi che studiano il pianeta Marte. Chiamata Hunga Tonga, è rimasta in vita molto più a lungo di quanto calcolato dagli scienziati, e grazie alle sue caratteristiche legate a formazione ed erosione, monitorate continuamente dai satelliti della NASA, potrebbe suggerire nuove informazioni sul Pianeta rosso. In particolar modo sulla profondità degli oceani dei mari e  sulla potenza di maree e onde, attraverso l’analisi di forme simili alla nuova isola. Nel dicembre 2014 un evento esplosivo di tipo surtesiano  ha proiettato un violento flusso di cenere, roccia e vapore nell’aria fino a 9 chilometri di altezza, e dopo essersi diradato, ha svelato la presenza della nuova isola. Hunga Tonga è così comparsa in mezzo al mare e ad altre due isole disabitate, e assieme ad esse copre un’area di circa due chilometri quadrati.

Pesci piovuti dal cielo

Nella città di Qingdao si è verificato un evento atmosferico notevolmente insolito; una vera e propria pioggia di frutti di mare, con gamberetti e stelle marine precipitati dal cielo sui parabrezza delle vetture. Gli automobilisti, increduli per quanto stava succedendo, hanno iniziato a scattare diverse fotografie che hanno fatto il giro del mondo. Le immagini che circolano sono tutte vere.Ma com’è possibile che animali marini come questi possano davvero piovere dal cielo? Le autorità della affollata città costiera della Cina orientale non hanno ancora diramato un comunicato ufficiale; del resto vi è più di una possibile spiegazione. L’evento è accaduto durante la seconda settimana di giugno, quando la provincia orientale dello Shandong è stata investita da una violentissima tempesta, con forti piogge e venti Non a caso gli eventi atmosferici sono stati così intensi che la città cinese ha subito ingenti danni alle attrezzature e ai trasporti. In un simile contesto non va esclusa la probabile formazione di una potente tromba d’aria, che avrebbe sollevato gli sfortunati animali dalla superficie del mare e che, dopo averli trasportarti in aria, li avrebbe scagliati con violenza sulle strade della città dove fra l’altro sono giunti anche chicchi di grandine grandi come palline da golf. L’ipotesi più probabile, tuttavia, è un’altra: quella della distruzione di un mercato del pesce causata dal vento. A quella velocità avrebbe spazzato via interi banchi e cassette stracolmi di frutti di mare, spargendone il contenuto.

 

Una spiaggia invasa dalla schiuma

Venerdì scorso, gli abitanti di Naqoura, in Libano, sono rimasti a bocca aperta davanti al soffice manto bianco portato dal mare, che si è depositato sulla spiaggia cittadina. Neve? No: una schiuma densa e persistente, in quantità così esagerate da provocare inquietudine. Da che cosa è stata prodotta? Il fenomeno è stato documentato anche altrove ed è dovuto a una mescolanza di acqua, aria e tensioattivi, cioè sostanze che hanno la proprietà di abbassare la tensione superficiale di un liquido. Di solito, poiché le molecole della superficie dell’acqua sono attratte da quelle sottostanti, e vengono quindi “richiamate” verso il basso, le bolle formate dal viavai delle onde del mare scoppiano quasi subito: la superficie ritorna piatta.I tensioattivi, uniti all’acqua, ne fanno diminuire la tensione superficiale: le molecole sottostanti non hanno abbastanza forza per attrarre quelle superficiali e le bolle durano più a lungo Sostanze inquinanti prodotte dall’uomo, come fertilizzanti e sapone, agiscono da tensioattivi, ma la stessa proprietà appartiene anche composti di origine naturale come i grassi delle alghe e di pesci o vegetazione marina in decomposizione. Eventi come un picco di inquinanti rilasciati in mare o una fioritura eccezionale di alghe possono facilitare il fenomeno, che però, in questo caso sembra essere stato causato dal cattivo tempo, che ha agitato le acque facendo crescere gli strati di schiuma. Occasionalmente, la schiuma marina può essere irritante se inalata o toccata: lo è per esempio quando i tensioattivi sono residui di alghe tossiche, che in forma di aerosol può irritare le vie respiratorie