Nelle regioni caratterizzate da condizioni ambientali estreme, per esempio di freddo intenso o di bassissima umidità, i fattori climatici limitano l’espansione di alberi piante erbe e arbusti, più di altri fattori come la competizione delle altre specie o l’impollinazione, che invece sono determinanti in zone con un clima temperato. Questo principio, affermato da Charles Darwin nel 1859, è stato ora verificato nelle sue linee generali grazie a una ricerca sul campo condotta da scienziati dell’Università del Colorado, che firmano un articolo sul National Academy of Sciences”. Gli effetti delle interazioni tra diverse specie su una specifica popolazione vegetale, infatti, aumentano proporzionalmente alla diminuzione dello stress ambientale. C’è però una mediazione di fattori ecologici di cui nessuno finora aveva tenuto conto. “Darwin ha affermato che a determinare questo schema di variazione delle popolazioni sono le variazioni di densità o la diversità delle specie che interagiscono tra loro, mentre dallo studio emerge che si tratta degli effetti dello stress ambientale sulla crescita, la sopravvivenza, la riproduzione e la germinazione delle specie vegetali“, In tre diverse regioni del Kenya centrale caratterizzate da diversi livelli di aridità, i ricercatori hanno studiato, per un periodo di quattro anni, le dinamiche delle popolazioni di Hibiscus meyeri, una pianta molto diffusa nella zona. Come ci si aspettava, l’impollinazione, la presenza di animali erbivori e di altre piante in competizione per l’occupazione del terreno hanno rivestito un ruolo fondamentale nel determinare i confini degli areali di Hibiscus meyeri nei siti più umidi. Queste stesse interazioni, invece, non sembravano avere un’influenza paragonabile nei siti più secchi. Il risultato definisce un principio guida per capire dove e quando le interazioni tra specie sono più o meno importanti: definisce le dinamiche ambientali e evoluzionistiche determinanti per la diffusione di una specie, e per l’espansione e la contrazione delle popolazioni “Anche prima del cambiamento climatico, capire perché le popolazioni di certe specie vegetali avessero certi confini era di fondamentale importanza.
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Si fa presto a dire insalata…
Asparagi, erbe spontanee, piselli, pomodori, zucchine, insalate, indivie, finocchi, carote, cipolle…in queste settimana c’è una presenza piuttosto variegata e abbondante di prodotti di stagione di buona qualità, spesso anche locali. Ma oltre a questi “grandi classici” possiamo curiosare tra le pieghe della biodiversità stagionale alla ricerca di qualche sapore più ricercato e meno banale. Bruscandoli, s-ciopeti, rosoline, tarassaco, barbe … le erbette e i germogli di primavera fanno bella mostra della loro freschezza sui banchi dei fruttivendoli e, per chi le sa vedere, anche in campagna. Molte di esse spuntano infatti spontaneamente in quegli angoli di verde dove la Natura può ancora manifestarsi liberamente senza l’intervento domatore dell’uomo: come le siepi lungo i fossi, nei giardini,dove si possono trovare i bruscandoli; i prati lasciati a erba, dove si raccolgono tarassaco e s-ciopeti; i campi incolti in attesa di essere lavorati, dove crescono rigogliose le rosoline. Altre erbe commestibili vengono fatte crescere appositamente da accorti agricoltori che, vista la crescente richiesta in questo periodo dell’anno, si sono ingegnati nel seminarle per tempo: come le barbe di frate, e i carletti. Del resto è sempre più difficile prendere una cesta e andare a avere tempo per andare a cercarli e coglierli in libertà nella campagna…
Gli effetti benefici delle erbe
L’inverno è la stagione ideale per tisane, decotti e infusi. Quando le temperature scendono a picco, erbe e spezie possono regalare al nostro organismo un po’ di benessere e di sollievo. Buone da gustare per una pausa pomeridiana, ma anche al mattino al posto del solito caffè per ritrovare l’energia per ripartire con il piede giusto, sono ottime per riscaldare il corpo e l’umore nei mesi più rigidi. Consigliabile usare cannella contro il freddo, Rooibos per migliorare tono e umore e frutti rossi per difendersi dal raffreddore e da altri malanni di stagione, si preparano preferibilmente in un contenitore di ceramica
o porcellana privo di piombo poco prima dell’assunzione