Ecospace e tiny house

Gli inglesi amano il giardinaggio per tradizione, e amano i loro rifugi nel verde. Per questo negli ultimi anni si va sviluppando una serie di progetti architettonici che ruotano attorno all’idea di piccole costruzioni stilisticamente perfette e totalmente ecosostenibili. Abitare o lavorare in piccole casine da giardino dal design moderno e perfettamente integrato con l’ambiente circostante è diventato molto popolare. Le tiny house alla lettera “piccole case” stanno diventando sempre più popolari, e non solo al di là dell’oceano. Le case di ridotte dimensioni, economiche ed eco-friendly stanno conquistando sempre più persone e rappresentano bene quella voglia di cambiare vita e di rendere il quotidiano più naturale. In tanti preferiscono concentrarsi sui piccoli piaceri della vita e “sacrificare” lo spazio della propria casa per vivere con più intensità là fuori. Meglio mangiare fuori con gli amici, andare all’avventura o fare sport piuttosto che lavorare il doppio per mantenere una casa smisurata e dispendiosa, no? Per le tiny house esiste un vero e proprio movimento, con tanto di manifesto. Un coro a gran voce, legato all’architettura eco-sostenibile e a una vita più semplice, a basso impatto ambientale. Il movimento è in crescita e anche online il fervore è tantissimo, tra comunità, annunci e siti web dedicati ricchi di consigli per diventare un abitante delle tiny house.Per far parte di questo mondo è sufficiente abitare in una casa che misuri 37 metri quadrati o meno. Insomma, con poche migliaia di euro avere una seconda casa è un sogno che ora può diventare realtà anche per quei nuclei familiari non proprio danarosi. Le tiny house presenti sul mercato sono disponibili in tutti i tipi e stili, a seconda delle proprie necessità e dei gusti personali. Alcune sono su ruote, altre sono posizionate sugli alberi, molte sono temporanee. I più ingegnosi se le sono addirittura costruite da soli !

In principio…era l’albero…vero o artificiale…

La prima questione con l’avvicinarsi delle festività Natalizie da affrontare è: vogliamo utilizzare un albero vero o finto? La domanda appare banale ed inutile, eppure questo è lo scoglio peggiore da superare. C’è chi è così legato alla tradizione da non poter rinunciare al vero abete, al profumo che emana, al calore che da all’ambiente; c’è chi invece per ragioni di praticità preferisce utilizzare quello finto, di plastica, perchè non muore e non perde aghi. Sappiate che nessuna opzione è meglio (o più “eco”) dell’altra. Possiamo rispettare l’ambiente a prescindere dalla scelta che compiamo: nel primo caso basterà piantare nuovamente l’albero appena concluse le feste, oppure, in caso non abbia le radici o si sia seccato, bisognerà avere l’accortezza di smaltirlo ecologicamente, aderendo alle varie campagne di raccolta abeti che in un secondo momento si occupano di trasformare gli alberi in compostaggio; nel secondo caso, sappiate che non basta acquistare un modello in plastica per non impattare sull’ambiente e dovremo perciò stare attenti a controllare che il processo produttivo sia certificato ed eco sostenibilealbero_di_natale_finto