La dopamina è la prima “droga” naturale che abbiamo dentro di noi. E’ un neurotrasmettitore che viene liberato nel nostro corpo quando raggiungiamo un obiettivo. Ovviamente perché ciò avvenga devono accadere due cose: che ci poniamo obiettivi, e che li raggiungiamo. È la dimostrazione scientifica che rimandare rende infelici, colpevoli. Questo perché rimandare ci toglie l’iniezione giornaliera di dopamina. Per raggiungere l’euforia e dunque, sprigionare dopamina, dovremmo, al contrario di rinviare, creare obiettivi anche piccoli, darsi delle date di scadenza,scriverli su un foglio, in modo da essere coscienti di averli raggiunti. Solo in questo caso si crea istantanea felicità in noi stessi. E’ quindi importante non solo avere obiettivi annuali, mensili o settimanali, ma anche giornalieri. Se siete imprenditori l’approccio deve poi cadere a cascata sul vostro team. Assegnare obiettivi e gratificare le persone quando li raggiungono è essenziale per creare felicità nel gruppo di lavoro.
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Motivazione uguale energia
La parola è “motivazione”. Si tratta dell’energia che ci anima e ci fa muovere verso un obiettivo.In altre parole: per svolgere qualunque attività bisogna attivarsi, no? E attivarsi vuol dire lasciare uno stato di quiete avendo a disposizione l’energia, appunto: la motivazione, necessaria per agire.È un’energia che noi produciamo. Senza motivazione è difficile riuscire a combinare qualsiasi cosa, in qualsiasi campo: studiare, lavorare, praticare uno sport, imparare una lingua, avere buone relazioni interpersonali, lavare i piatti, scrivere un libro, costruire una barca con gli stuzzicadenti o vincere un premio Nobel.Tutto inizia quando percepiamo un bisogno, un disagio da contrastare o un vantaggio da conquistare, e a condizione che pensiamo di farcela. Se nemmeno percepiamo il disagio o il vantaggio, o se non crediamo che la nostra azione possa essere efficace, allora non saremo motivati a darci da fare.Non sempre calcoliamo razionalmente il rapporto tra costi,tempo e fatica, rischio di fallire e benefici. Sono l’urgenza percepita del bisogno, e istinti, abitudini, credenze, valori, educazione, competenze, autostima e un sacco di altra roba cognitiva a influenzare e a orientare le scelte e il comportamento di ciascuno di noi. Inoltre: sappiamo che mente e cervello non sono esattamente la stessa cosa, ma sappiamo che l’attività mentale ha basi biologiche la motivazione è connessa anche con i livelli di dopamina, che regola molte funzioni cerebrali, tra cui il tono dell’umore e la percezione e l’anticipazione del piacere. Quando facciamo qualcosa, non è la cosa in sé, ma sono il modo in cui ci pensiamo e il tipo e la forza della motivazione che abbiamo prodotto a decidere se e come otterremo un risultato La prossima volta che vi fa fatica lavare i piatti o spegnere la sveglia che vi sprona ad alzarvi dal letto chiedetevi che cosa vi sta mancando, Spesso la risposta sta proprio in una di queste tre aree: sentirci obbligati, giudicare inutile o irrilevante quanto dovremmo fare, considerarci inadeguati.
L’amore è come una droga
L’amore è come una droga, crea dipendenza. Si sta benissimo finché si può consumare questa sostanza eccitante, che dà energia, ci fa toccare le stelle con un dito e non ci fa sentire la stanchezza. I problemi arrivano quando svanisce: la crisi di astinenza è difficile da superare e il corpo ha un tracollo fisico ed emotivo. A spiegare il fenomeno è l’antropologa Helen Fisher: L’amore romantico è una delle sostanze che crea maggiore dipendenza sulla Terra. È perfetta quando va tutto bene, orrenda se va male. Le sue caratteristiche sono tolleranza, astinenza e infine ricaduta. L’amore romantico fa molto di più di una dose di cocaina: se non altro, l’effetto della cocaina passa; l’amore romantico diventa un’ossessione. Con questa dichiarazione, alquanto preoccupante, possiamo anche intuire come sia “normale” l’aumentare dei casi di stalking. Da un punto di vista biologico, quando siamo innamorati accresce la produzione della dopamina e dell’ossitocina, che sono i neurotrasmettitori della felicità. Funziona così: quando vediamo l’oggetto del nostro amore, queste sostanze accrescono… ovviamente in sua assenza, si manifesta il fenomeno inverso, causando depressione. Come si combatte l’astinenza d’amore? Dovremmo imparare a lasciarci. È solo imparando a riconoscere le proprie risorse e la capacità di avere una relazione autentica e libera che si supera la dipendenza. Talvolta non si riflette sul fatto che a tenere unite due persone è soprattutto la paura di perdersi e non dovrebbe essere così.
Lo stress un prezioso alleato
Ti hanno sempre insegnato che lo stress è il nemico della salute e del nostro benessere e che, per vivere bene, dobbiamo evitarlo come la peste. La buona notizia è che non è vero, possiamo rilassarci, anzi, dobbiamo rilassarci: uno studio dell’Università del Wisconsin ha dimostrato che chi considera queste emozioni come una minaccia ha più probabilità di ammalarsi di patologie cardiovascolari. Non solo: la ricerca sostiene che pensare ai danni dello stress non fa che peggiorarne i sintomi: aumenta il nervosismo e la sudorazione, accelera il battito cardiaco, provoca formicolio alle mani, dolori muscolari Al contrario, accogliere un evento stressante per come si presenta, senza eccessive ansie, attiva una reazione formidabile di adattamento di tutto l’organismo e ci aiuta a osservare come la nostra mente deformi la percezione della realtà, vedendo ostacoli e pericoli dove non ce ne sono. Dipende da noi. Insomma, lo stress può essere un alleato e una risorsa preziosa. Il cuore batte all’impazzata? Sta pompando più sangue. Il respiro è affannoso? Arriva più ossigeno al cervello. In pratica, nel nostro corpo di fronte a un evento stressante, si verificano reazioni utili ad affrontare una sfida. Succede grazie all’ossitocina. Chiamata anche ormone dell’amore, questa sostanza prodotta durante un momento di stress regola la pressione e il ritmo cardiaco, aumenta la capacità di sostenere il dolore fisico e accresce il coraggio: tranquillità e sicurezza di sé sono tra le emozioni che prendono il sopravvento e ci spingono all’azione, inibendo la paura.L’ossitocina è anche l’ormone dell’empatia, della fiducia, degli abbracci. Viene rilasciata infatti quando interagiamo con gli altri, chiedendo sostegno o confidandoci. È per questo, per esempio, che quando siamo tristi o angosciati, condividere la nostra angoscia con un amico ci fa sentire meglio. L’altro ormone che viene prodotto nei momenti critici è la dopamina, una sostanza in grado di favorire la concentrazione e la lucidità mentale. È necessaria per aiutarci a prendere la decisione giusta al momento opportuno…. e allora, cambia punto di vista Capire cosa ci succede quando siamo stressati non è sufficiente a rivoltare la situazione. Dobbiamo essere in grado di identificare i segnali che arrivano dal corpo, attivare tutte le risorse in campo e scegliere di cooperare con quella parte di noi che si sta arrabbiando o spaventando. Come? Iniziando prima di tutto a respirare con il diaframma, a sorridere. Poi è fondamentale fare attività fisica: l’energia provocata dallo stress si converte in movimento e genera endorfine, sostanze che inducono calma e serenità, ed in fine sdraiatevi e contemplate il cielo magari facendovi accarezzare dal vendo caldo dell’estate
Il disordine…come rimediare
Alcuni psicologi hanno studiato che il disordine e il caos CASALINGO influiscono negativamente sull’equilibrio psico-fisico, fanno perdere tempo e “assorbono” l’energia vitale. Per questo motivo ci sono accorgimenti fondamentali per evitare di finire vittime del proprio caos casalingo.Un’immagine di ordine: osservate tutti i giorni la foto di un ambiente ordinato e pulito. Vi aiuterà a concentrare l’attenzione sull’obiettivo che volete raggiungere…e non solo. Gli psicologi sostengono che potrebbe produrre reazioni psicologiche positive che influiscono sul atteggiamento: sarete più propositivi e capaci di organizzare lo spazio in maniera ottimale. Procedere per facili obiettivi: non lasciatevi prendere dalla foga di riordinare tutto e subito! Vi sarà certo capitato di svuotare tutti i cassetti sul letto e perdere ore nel tentativo di dare un ordine agli oggetti… in questo modo non fate altro che accrescere la confusione. Ponetevi quindi dei semplici propositi, come ordinare il cassetto del comodino o l’armadietto del bagno. 4. Eliminare il superfluo: ogni volta che in casa entra un oggetto nuovo, è necessario liberarsi di uno vecchio. Bisogna quindi fare una scelta fra gli oggetti che non si usano più, per esempio, vecchie cianfrusaglie che hanno perso la loro utilità e che non hanno un valore affettivo; le maglie nel cassetto che non indossate da più di un anno; gli accumuli di cosmetici che inevitabilmente invadono i nostri armadietti. Liberatevene !
Regalate gli oggetti che non utilizzate da più di due anni, insomma, tutto ciò che non è necessario, è di troppo. Un altro piccolo e utile consiglio da seguire: eliminate tutti gli oggetti legati a ricordi spiacevoli, o a persone verso le quali provate sentimenti negativi rabbia, invidia, risentimento. In questo modo impedirete al vostro cervello di far riaffiorare sensazioni spiacevoli ogni volta che si guarda quell’oggetto. Via libera invece agli oggetti collegati a belle esperienze: il cervello, rivivendo momenti piacevoli, attiva dopamina e adrenalina, due sostanze che hanno un effetto energizzante e rigenerante.
