Se chi amate vi ferisce, vi delude o non vi comprende la reazione a volte, può essere quella di un’esplosione di rabbia. Nella maggior parte dei casi, la collera è dovuta a una sofferenza mal gestita, tuttavia non bisogna aver paura di ammettere che una determinata cosa fa star male, anzi questo potrebbe essere il primo passo per trovare un equilibrio. Ammettere di soffrire o di rimanerci male per una cosa, per alcune persone può essere sintomo di debolezza che viene nascosto appunto dietro ad una crisi di rabbia che esplode per qualsiasi cosa: un messaggio mancato, un ritardo ad un appuntamento o altre piccolezze del genere. Queste forti improvvise crisi di collera sono caratterizzate da reazioni eccessive rispetto all’episodio e tendono inevitabilmente a distruggere l’altra persona e il rapporto con questa. Nonostante le apparenze, questi episodi di rabbia rivelano una profonda sofferenza interiore. Sono proprio le persone che esplodono in attacchi di ira incontrollata per sciocchezze, le più sensibili e spaventate dalla perdita, dal rifiuto e dall’abbandono. Analizzando con lucidità uno scatto d’ira, possiamo renderci conto che a ferire, non è stato l’evento in sé quanto più l’interpretazione personale. Quando si ha paura, si tende a pensare sempre in maniera negativa e pessimistica pensando dunque che, tutto quello che gli altri fanno, si ritorcerà contro di noi. A volte però basterebbe ammettere di aver paura e di essere spaventati piuttosto che esplodere in un attacco di rabbia improvviso. Questo comportamento infatti, a lungo andare, può creare problemi e rotture anche all’interno delle relazioni più solide. Banalmente, prima di esplodere in una reazione eccessiva, dovreste imparare a contare fino a dieci, e prendersi quel tempo per analizzare l’episodio con lucidità. Una sciocchezza fatta da una persona, magari per distrazione o per poca attenzione, a noi può sembrare una mancanza di rispetto o un tradimento. Piuttosto che esplodere però analizzate la situazione e poi parlatene con l’altra persona, se vi ama, sarà pronta a rassicurarvi e a darvi tutte le spiegazioni di cui necessitate.
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Rest Test
Un gruppo di ricercatori, della Durham University, ha, reso noti i risultati del Rest Test, un recente studio, di rilevanza mondiale, sul riposo. Il “Test sul riposo” sarebbe stato eseguito tramite sondaggi online, il cui scopo sarebbe quello di indagare le abitudini delle persone, ponendo una particolare attenzione al modo in cui queste intervallano i momenti di attività a quelli di relax. Lo studio prende in considerazione tutti quegli episodi di momentanea distrazione, noti comunemente come “sogni ad occhi aperti,” i quali, il più delle volte, si manifestano spontaneamente come parte integrante del flusso di coscienza. Pensare alla prossima uscita con gli amici per una cena o semplicemente per un aperitivo, mentre si è impegnati a studiare, fantasticare su un futuro viaggio al mare su un isola o a visitare una città d’arte, ma anche progettare nella mente la propria giornata tipo: sono soltanto alcuni esempi di sogni ad occhi aperti. Grazie ad un sondaggio condotto con l’aiuto di una app per cellulare, su un campione di 2500 volontari, è stato appurato come il 47% degli intervistati trascorra il tempo vagando con la mente. Per l’appunto, nell’arco della giornata, la mente degli individui si ritroverebbe a fantasticare in almeno il 30% delle attività svolte.Questo passatempo apparentemente innocuo, però, è da sempre oggetto di critica anche da parte degli ambienti scientifici, che lo ritengono deleterio, in quanto influirebbe negativamente la lettura, la capacità di concentrazione e la memoria. Decisamente rischioso, inoltre, sognare ad occhi aperti mentre si è al volante. Secondo una ricerca, in effetti, circa il 52% degli incidenti stradali sarebbe causato da questi fenomeni di temporanea distrazione. Per quanto riguarda il piano emotivo, ancora, alcune teorie sosterrebbero la tesi secondo cui vagare troppo spesso con il pensiero ostacolerebbe la conquista della felicità. Avere la testa fra le nuvole. Recenti studi, rinnegando questa visione negativa, gettano, al contrario, una nuova luce sui “viaggi mentali” e ne evidenziano i benefici. Essi, ad esempio, incoraggiano la creatività e hanno un influsso favorevole nella capacità di risolvere i problemi e di pianificare il futuro. Smentita anche l’idea che vuole chi sogna ad occhi aperti sia meno felice: in realtà immaginare quattro eventi positivi che potrebbero verificarsi il giorno dopo aumenterebbe il grado di felicità dell’individuo. Infine, non soltanto perdersi con il pensiero è un utile antidoto contro la solitudine, ma rappresenta persino un valido svago, oltre ad essere estremamente rilassante. Nulla di male, dunque, nell’andare un po’ più in là con la fantasia, purché, però, si ritorni poi con i piedi per terra.