Mangiare avanzi rovina la dieta

Mangiare gli avanzi è una di quelle abitudini piacevoli che mette d’accordo due esigenze piacevoli. Quella del palato e della voglia di rilassarsi senza dover cucinare. Cosa c’è di meglio infatti di riscaldare un piatto buono a fine giornata senza dover reggere lo sforzo di prepararlo? Questo è il bello e l’utile dell’avanzo riscaldato. Eppure, oggi l’avanzo è interprete di una accesa discussione. Fa male? Fa bene? Qual è l’impatto sulla dieta? Un articolo del Daily Mail prova a rispondere a questa domanda e sottolinea come il consumo di avanzi abbia non poche conseguenze. La prima riguarda la dieta e le calorie ingerite. Infatti, mangiare avanzi fa sentire in maniera erronea la sensazione di aver mangiato poco. La seconda, che deriva dalla prima, è che questa sensazione farebbe mangiare più snack o porterebbe a saltare la palestra di frequente. A segnalare questi risultati è uno studio della ‘University of Michigan’ che in una ricerca ha sottolineato l’effetto realmente negativo degli avanzi. Sappiamo che le porzioni maggiori fanno crescere il consumo. Ma le porzioni grandi causano anche più avanzi da mangiare in seguito”. Così ha commentato sul magazine Aradhna Krishna, In un secondo tempo accade che: “Gli avanzi, seppur abbondanti danno comunque la sensazione di un minor cibo ingerito rispetto al solito. E per questo le persone si sentono meglio e sentendosi meglio tendono a non seguire quegli accorgimenti sul controllo del peso”. Ad esempio, la palestra o il calcolo delle calorie. Insomma, con gli avanzi a disposizione per il consumo il pasto sarebbe qualcosa sì di più rapido ma anche di meno soddisfacente e ingannevole dal punto di vista di sazietà e di conteggio corretto delle calorie. Insomma, i piatti avanzati farebbero gradualmente perdere l’obbiettività.

Pepe nero alleato contro l’obesità

Un alleato ‘piccante’ contro l’obesità. E’ il pepe nero che, dai risultati di uno studio, sembrerebbe essere in grado di ridurre gli effetti dannosi di una dieta ricca di grassi. Nella ricerca che arriva proprio dall’India amante delle spezie, gli scienziati lo hanno dimostrato somministrando ai ratti un composto chimico contenuto nel pepe nero. Rispetto agli animali nutriti solo con cibi grassi e senza pepe, i roditori trattati per alcune  settimane con un integratore a base di questo composto avevano un peso inferiore, una percentuale di grasso corporeo e livelli di zucchero nel sangue più bassi, oltre a ossa più forti.I ricercatori indiani ritengono che il piperonale possa contrastare alcuni dei geni associati al sovrappeso grave: gli autori del lavoro, pubblicato su ‘Nature Genetics’, hanno scoperto mutazioni in un gene specifico correlato all’obesità una condizione che porta ad anomalie nel controllo dell’appetito e persino nell’olfatto, e si lega al diabete, suggerendo quindi che l’eccesso di peso “non sempre è una questione di gola”, tutt’altro. Per quanto riguarda il pepe nero, i ricercatori indiani hanno condotto l’esperimento su ratti obesi, nutriti con una dieta ricca di grassi per 22 settimane. Hanno estratto il piperonale dai semi della spezia e l’hanno aggiunto alla dieta dei roditori. Alla fine del periodo di studio, il gruppo trattato aveva aumentato la massa corporea magra, il contenuto e la densità minerale ossea dimostrano l’efficacia del piperonale come un potente agente anti-obesità, forniscono evidenze scientifiche al suo uso tradizionale e suggeriscono il possibile meccanismo di azione”.