Segreti quando è meglio non svelarli al tuo partner

Se vuoi che la tua relazione vada a gonfie vele, è importante che tu capisca cosa è giusto condividere con il tuo partner e cosa, invece, sarebbe meglio tenessi per te. Certo è fondamentale che ci sia tra di voi comunicazione e condivisione, ma questo non significa che sei costretta a raccontargli proprio tutto. Mentire è sbagliato, ma sorvolare su alcune questioni è sostanziale. Allo stesso tempo, ci sono temi che non possono essere evitati. Se hai traumi o difficoltà legate al passato, non vergognartene e non aver paura di condividerle con lui. Affrontare insieme queste esperienze, parlarne e confrontarsi ti aiuterà a superarle, e agevolerà lui a capirti meglio. La stessa cosa vale per alcune particolarità che ti causano imbarazzo: sudi molto? Ti riaddormenti dopo il suono della sveglia e devi sempre correre all’impazzata per arrivare puntuale in ufficio? Non aver paura di parlarne… se ti ama non scapperà certo per questo! Non avere timore di parlare con lui di sesso: raccontagli le tue esperienze passate, parlagli delle tue difficoltà e mettilo al corrente se hai avuto qualche problema serio anche di salute. Allo stesso modo, condividi con lui le tue fantasie: potresti trovare qualcuno disposto ad aiutarti a concretizzarle. A proposito di sesso: descrivere nel dettaglio i rapporti intimi con il tuo ex, oltre a essere non necessario potrebbe rivelarsi anche dannoso. Il tuo lui potrebbe sentirsi in imbarazzo, sotto pressione o messo a confronto. Oppure la tua insistenza potrebbe portarlo a credere che pensi ancora all’altro…Allo stesso modo, non è necessario che tu condivida con lui le questioni legate alla tua famiglia, se non ti coinvolgono in prima persona. A meno che per te non sia importante farglielo sapere, non hai nessun dovere e a volte neppure il diritto di metterlo al corrente di problemi delicati che riguardano alcuni dei tuoi famigliari. E a proposito di detenere il riserbo su alcuni argomenti: quello che fai in bagno è affar tuo, e lui probabilmente non è interessato. In molti dicono che una coppia funziona quando si parla apertamente di “bisogni”, ma questo non è sempre vero… meglio tenere per sé ciò che accade in certi momenti.

Tu lui e voi due

È il sogno di molti: trovare un partner che, oltre a ricambiare l’amore che proviamo per lui, abbia tante affinità con noi; modi di ascoltare, di vivere il tempo, di guardarsi dentro, di divertirsi e di cercare. Ma non è solo un sogno: in tanti casi, all’inizio di una storia, la cosa sembra realizzabile. L’entusiasmo dei primi tempi fa volare i due innamorati, che si sentono in grande armonia. Tuttavia spesso basta attendere qualche tempo per ritrovare questa stessa coppia in grande difficoltà: subentrano scontento, insofferenza e indifferenza reciproca, in uno sforzo di adattamento che può farsi pesante. Ma perché le cose vanno così? Pur nella gran diversità delle situazioni, molti commettono un semplice errore “tecnico”, cioè non sono capaci di variare la condivisione del tempo e dello spazio all’interno della vita di coppia. Ci sono quelli che fin dai primi tempi fanno tutto insieme: condividono qualsiasi cosa e dove c’è l’uno c’è anche l’altra,da recarsi al ristorante,al mare,a fare acquisti Ma questa condivisione totale si trasforma in breve tempo nel fatto che si fa solo quello che si può fare insieme, cioè si segue una sorta di minimo comune denominatore, da cui vengono escluse tutte le attività che non interessino a entrambi, tagliando così fuori un bel pezzo della realtà individuale di ognuno. E ci sono quelli che fanno l’esatto contrario, soprattutto dopo che iniziano a vivere insieme e nascono i figli: gli interessi personali vengono separati nettamente dalla vita in comune e si condividono soltanto le cose funzionali, legate ai doveri familiari, con l’inevitabile conseguenza di diventare quasi due estranei l’uno per l’altra.Alcuni attuano una variante a quest’ultimo atteggiamento: condividono fra loro solo quel che vivono con gli amici, in compagnia, dando origine al contempo una realtà parallela a parte, strettamente individuale e talvolta segreta, di cui l’altro non sa niente e in cui viene sviluppata una nuova personalità che contrasta con quella presente in coppia. In pratica gli amici diventano via via l’unico ambito nel quale i due trovano dei punti di contatto e di unione. Si tratta di strategie che prima o poi producono una crisi di coppia, perché almeno uno dei due inizia a sentire la mancanza del giusto equilibrio fra vita condivisa e vita individuale. Saper condividere è un’arte che richiede intelligenza e dedizione e che va applicata di volta in volta ai cambiamentiUn’arte che, per funzionare, deve dedicarsi con uguale passione a tre ambiti: le due vite personali e quella di coppia.I riti individuali e quelli condivisi, le passioni, gli interessi, dovrebbero trovare spazio adeguato, così da nutrire le diverse esigenze dei tre organismi presenti nella coppia: io, tu e noi due. Perciò è importante decidere insieme quali sono le cose irrinunciabili, indispensabili a far sentire vivi questi tre organismi, tutti da amare e proteggere allo stesso modo. La vera affinità è la  capacità di dividere e di condividere.

 

 

Ricaricarsi…insieme

Raduna le amiche, c’è un piccolo questionario di inizio estate da fare subito. La mattina fai una fatica mostruosa a svegliarti? Le relazioni con gli altri sono diventate faticose e le pause caffè si sono all’improvviso moltiplicate? Il pomeriggio ti sembra eterno e hai la sensazione di annaspare? Se hai risposto almeno due sì, ci siamo: è tempo di ricaricarsi. Cattive notizie: la forza interiore e la motivazione non sono disponibili in farmacia sotto forma di integratori. C’è solo una cosa da fare: attivarsi. Come? Buone notizie  si tratta solo di un piccolo sforzo quotidiano, tutt’altro che sgradito. Dillo a tutte: ritagliarsi un po’ di sacro “io ora” sarà il nuovo mantra dell’estate. La ricetta segreta? Un po’ di cognizione per dare la centratura e il rituale giusto. L’idea è entrare in unione con se stesse. È da qui che parte il nostro speciale per scoprire la routine di gesti e pensieri più adatti a ognuna nel qui e ora. Prima di tutto vediamo cosa occorre: il luogo felice. Lo step cruciale per ritagliarsi il famoso “io ora” è allestire un angolo della casa con degli oggetti che abbiano un valore affettivo come le foto del cuore, le conchiglie del mare raccolte durante la scorsa estate tutto ciò che riporta a piacevoli pensieri e ricordi Ognuno di loro ha un significato speciale. È come un esercizio di meditazione, qualcosa che aiuta a mantenere il giusto distacco e a vedere la giornata da una prospettiva diversa. Una volta individuato il luogo felice, si accendono una candela o un incenso, si aggiungono dei bicchieri,  dell’ acqua del vino e ci si concentra sui ricordi, sulle belle sensazioni, si parla, si programma si esprimere gratitudine, si inviano pensieri positivi a una persona che attraversa un momento difficile, ci si aiuta a prendere decisioni e a metabolizzare e accettare le delusioni, si trovano soluzioni condivise che ci aiuteranno ad affrontare meglio il giorno dopo