Rabbia e gioia le emozioni importanti della nostra vita

Le emozioni sono canali di energia importanti per la nostra vita. Ci rendono vivi, ci muovono dentro e fuori, ci aiutano a crescere e a migliorarci. Quello che serve è ascoltarle, imparare a comprenderle e sapere da cosa sono state generate. In questo modo, diventeranno strumenti utili per evolvere. Capire le emozioni non è semplice, soprattutto perché nessuno ci spiega come fare. Noia, tristezza, gioia, rabbia, paura, euforia, felicità sono tutte emozioni, ovvero modi di sentire che identificano il nostro stato d’animo. Se fossimo in grado di analizzare e comprendere ciò che accade attorno a noi, allora sapremmo anche da dove arrivano le emozioni e come potremmo fare per gestirle. Comprendere che la rabbia che si prova in famiglia, in ufficio, sui mezzi pubblici, soprattutto nel traffico, e la gioia, di condividere una cena in giardino a casa di amici, nell’abbracciare qualcuno, nel rendere felice qualcuno che si ama, in un tramonto in riva la mare abbracciati al proprio partner, sono la stessa cosa, è il primo passo. Si tratta per entrambe di uno stato d’animo che se compreso, smette di dominarci. E allora non dipenderemo più dalla volontà di ricercare la gioia a tutti i costi così come non saremo sopraffatti dalla rabbia. Nel momento in cui si manifestano, noi sapremo da dove arrivano, quali eventi le hanno scatenate e potremo dar loro la giusta importanza, gestendole senza farci travolgere da esse.

 

Come essere felici in pochi minuti

E se vi dicessimo che basta esercitarsi 60 secondi al giorno per essere davvero felici? Prendete appunti…e orologi.Orologio…. set: 60 secondi. Il tempo adeguato per un piccolo gesto e per essere felici. Lo sgomento di chi annaspa sotto pianificazioni, scelte a lungo termine, incastri quotidiani è palese: basta meno di un minuto e la strada verso la felicità è estesamente spianata. Malfidati, ricredetevi, ecco come si può quantificare il tempo da dedicare alla felicità personale. Non parliamo di grandi aspirazioni o sogni ad occhi aperti: la felicità sta nella realtà di tutti i giorni. In un minuto che dedichiamo a qualcosa che può aiutarci ad essere felici. La più sfuggente delle emozioni, quella che dura pochissimo e che è tale solo se condivisa, dipende dal suo negativo, l’altra faccia della sua medaglia di esistenza: i pensieri no, che possono trascinarci in una spirale triste dalla quale diventa difficile uscire. Invece la felicità è un esercizio quotidiano: praticare l’ottimismo invece del pessimismo e del “tutto nero ma lo affronto con ironia” è la chiave. Essere ottimisti non significa per forza non essere realisti, ma guardare oltre la situazione brutta senza perdere le speranze: un modo per dire “Ok, sarà difficilissimo superare questo ma mi aiuta a capire qualcosa in più di me”. Eliminare le negatività passa dai rapporti sociali e da come ci poniamo noi nei confronti del mondo, non solo dalla sicurezza degli oggetti di cui ci circondiamo. Stop all’accumulo inutile, ok. Ma non buttare tutto-tutto: ci sono oggetti apparentemente insignificanti che sono simboli di una vita. Il biglietto di auguri per un compleanno passato ti ricorda un momento bello o una persona cara? Non buttarlo. Invece potresti continuare a tenere un regalo sgradito solo perché costosissimo o “prezioso”, nonostante sia stato il dono di qualcuno che è fuori da tempo dalla tua vita. In questo caso, pensaci bene: ti piace davvero, lo usi?. Togli da casa, dai mobili, dalla tua vita tutto quello che è superfluo in modo negativo. rivalutiamo quanto peso diamo agli oggetti riteniamo indispensabili per la nostra storia personale. Felicità, come trovarla? Preparati con guanti e sacchetti e butta via, ti sentirai molto meglio. Sono questo tipo di cose che durano un minuto o anche meno ad essere un training perfetto per la felicità, perché sono esperienze. La verità sta qui: sono le esperienze che ci rendono felici, non le cose legate a quelle esperienze, che funzionano solo nel ricordo.