Il Kapi Luwak

Una delle novità sul panorama alimentare mondiale è il Kopi Luwak, un caffè salito agli albori della cronaca perché… deriva dalla cacca degli zibetti. Questo particolarità lo ha reso una merce molto ricercata da un certo tipo di clientela, ne ha alzato il prezzo e l’ha fatto diventare una rarità destinata a chi, da sempre, è alla ricerca di specificità Ma cos’è esattamente il Kopi Luwak? E perché sarebbe meglio evitarlo? Anni fa alcuni coltivatori del Sud est asiatico si accorsero di una cosa strana: nelle piantagioni di caffè vivevano alcuni animali che si cibavano delle bacche ma che, una volta digerite, le espellevano quasi interamente nelle loro feci.Questi animali sono gli zibetti, chiamati anche civette delle palme che, vivono nei dintorni delle piantagioni di caffè. Il fatto che queste bacche siano state in parte digerite e poi espulse, dà loro  un sapore differente e unico che le ha rese una rarità, costosa: il Kopi Luwak viene venduto più o meno a 800 dollari al chilo, praticamente 12 dollari a tazza. Essendo quindi una fonte di guadagno notevole, nel Sud Est asiatico sono molti coloro che hanno cominciato a sfruttare questi animali per la produzione di caffè, tenendoli in cattività. Il problema è che questo tipo di zibetto non si nutre solo di bacche di caffè: è infatti onnivoro e alimentarlo solo ed esclusivamente di caffè ne peggiora le condizioni di salute. Per legge gli zibetti vengono lasciati liberi dopo tre anni. Il caffè Kopi Luwak è già di per sé qualcosa di difficile da bere, sapendo che è stato digerito da un animale, ma berlo sapendo che è anche costato la vita dell’animale è ancora peggio.

In Toscana si chiama agrodiversità la nuova app

Un repertorio di 871 varietà tra frutta, ortaggi, cereali, foraggi originari e razze animali. Il patrimonio della terra in Toscana può essere scoperto, conosciuto e consultato grazie a un’app. L’agricoltura, dunque, diventa digitale. Si chiama Agrodiversità toscana il nuovo strumento che mappa il patrimonio di tutte le 871 specie locali presenti in Toscana, per entrare in contatto con i coltivatori custodi delle razze e delle varietà. L’applicazione digitale è una vetrina di ricerca e di promozione a favore della biodiversità toscana: consente, infatti, di trovare i punti di interesse geolocalizzati sulla mappa, scorrere gli elenchi delle varietà e delle razze, leggerne le caratteristiche, le peculiarità e trovare la lista e i contatti degli agricoltori custodi. La Toscana ha un’esperienza ultraventennale in questa materia. Grazie al sistema di tutela della biodiversità agricola sono state messe a registro 871 varietà di frutta, ortaggi, cereali, foraggi autoctoni e di razze animali Un patrimonio che ora potrà essere conosciuto e consultato grazie a un applicazione digitale.. L’app è stata realizzata dall’ente Terre regionali toscane con la collaborazione della software house fiorentina Lenis ed è disponibile gratuitamente su Play Store e Apple Store.