Pensate ai primi frutti esotici che vi vengono in mente: se la vostra lista di frutti esotici si ferma a mango e avocado, dovreste dare un’occhiata a questi strabilianti esempi di frutta strana, dalle forme molteplici dai colori straordinari. Si tratta di frutti esotici non sempre facilmente reperibili nei mercati rionali o al supermercato, ma comunque capaci di stupirvi per la loro varietà. Molti di questi frutti esotici vengono dall’Asia, America Latina e Africa: in comune hanno caratteristiche molto peculiari, forme e colori che non hanno nulla da invidiare a design ultra moderni. Limone mano di buddha.Il nome proviene ovviamente dalla sua forma tentacolare, ma questo frutto peculiare non è altro che una varietà di cedro che cresce su alberi di piccole dimensioni in Cina, Giappone e India. Un profumo lievemente agrumato e alcuni usano anche la sua buccia, che viene candita. Frutto curioso che oltre in Asia potete trovare ormai anche in USA. Mangostano Originario dell’Arcipelago delle Molucche: il Mangostano con una polpa ad arillo ovvero polpa tolta dalla bucccia suddivisa a spicchi molto cremosi e dal colore bianco. Il sapore? Fra i litchi e le pesche. Quandong La pesca del deserto australiano, pesca solo come forma, si badi bene, perché il sapore è quello del rabarbaro. Dagli aborigeni veniva usato per scopi medicinali e solitamente è un frutto pieno di vitamina C. La particolarità? I semi sono altamente infiammabili, perché contengono oli, e possono essere usati addirittura come carburante dagli artigiani locali. Ma ci sono anche noi-na (o sugar apple) Monster Fruit Durion Jabuticaba Cetriolo Africano Fragole Bianche Possono sembrare una diavoleria moderna, ma le fragole bianche al sapore di ananas hanno una storia antichissima, anzi sono i capostipiti di tutte le fragole del mondo. Vengono dal Cile e negli altri paesi vengono chiamate appunto Pineberry. 
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Fiorisce anche il deserto
La pioggia per noi abitanti delle città è solo sinonimo di umido e scomodo. Ma in altri luoghi della Terra, la pioggia non è un evento consueto, ma un’eccezionale regalo del cielo. Come accade per esempio in una delle zone più aride del pianeta, il deserto di Atacama in Cile Dove per anni c’è stata solo sabbia e roccia. Tutti conosciamo El Niño e gli effetti devastanti che ha sul clima. Non sempre, però, questo fenomeno atmosferico è sinonimo di devastazioni. Nel deserto di Atacama in Cile, una delle regioni più aride del pianeta, proprio grazie al El Nino è sbocciata una distesa infinita di fiori. Coloratissimi, questi fiori sono campioni di pazienza e sinonimo di infinita attesa. Aspettano e ancora, aspettano. Tenendo duro, sempre vivi, spesso sotto forma di bulbi sepolti, con i “motori” al minimo, giusto per garantire la sopravvivenza dei tessuti vegetali. Ma appena arriva l’acqua sotto forma di pioggia o condensa a ridare” vita alle dune, l’attesa finisce: le piante se ne nutrono ed esplodono in una sinfonia di colori. Ma non tutte insieme. Alternandosi, per non sprecare l’unica preziosissima occasione di essere visitati dagli insetti che, attirati per l’occasione, impollinando i fiori, assicureranno loro una futura riproduzione. Una generazione basilare per queste specie, oltre 200, visto che molte di loro non vivono in altre parti del pianeta: sono dunque rare e, vivendo in condizioni così estreme, è facile per loro estinguersi per sempre. Questo spettacolo della natura è noto come il deserto fiorito. Se avete in programma una vacanza in Cile, non possiamo che consigliarvi di organizzare una escursione.