Una volta l’idea di cibo nutriente era quella di Rocky Balboa, che al mattino prima degli allenamenti beveva 5 uova crude. Oggi le cose sono un po’ cambiate, e anche se Stallone insiste con le uova crude, gli sportivi del mondo reale si sono un po’ aggiornati: Lionel Messi mangia solo spinaci non contaminati da pesticidi, mentre Cristiano Ronaldo fa il pieno di avocado. È in corso l’era dei superfood, quei cibi così ricchi di minerali e vitamine da aver conquistato le abitudini alimentari di campioni e uomini normali. In base all’obiettivo che vuoi raggiungere, ecco quali dovresti scegliere. Il cavolo nero per avere più energia Negli Stati Uniti ne vanno matti lì lo chiamano kale, e per loro è diventato la nuova carne, visto che è una vera fonte energetica. Mangiato tutti i giorni crudo o al vapore aiuta a fare il pieno di energia. La lattuga contro l’insonnia Il consiglio di mangiare più insalata si arricchisce di un beneficio in più, oltre a quello di incamerare più fibre. La lattuga contiene lactucariium, una sostanza simile all’oppio che la rende un rimedio efficace in caso di notti insonni. Favoriscono il sonno anche pasta, orzo e riso, ovvero carboidrati a lento assorbimento che attivano il rilascio di serotonina, il neurotrasmettitore che regola i ritmi sonno/veglia. Curcuma e frutti rossi per aumentare la concentrazione La curcuma della stessa famiglia dello zenzero è una spezia ricchissima di antiossidanti, tra cui la curcumina, neurotrasmettitore che riduce lo stress delle cellule. Molti studiosi sono convinti che la curcumina funzioni come uno scudo contro i danni dei radicali liberi. Di antiossidanti sono ricchi anche i frutti rossi, come mirtilli, fragole, lamponi, ribes e more. Mezza tazza al giorno è la quantità che fornisce il 70% della dose giornaliera raccomandata.
Tag: Cibi
Pique… roba da macho
Questo non è un piatto: è una sfida. Non a caso si chiama Pique a lo macho: solo chi è veramente maschio riesce a finirlo. Scherzi a parte, se passi dalle parti di Cochabamba, in Bolivia, non te lo far sfuggire. Si tratta di una vera esplosione di sapori. Viene presentato come una montagna, e in effetti si compone di vari strati: alla base ci sono dei succosi straccetti di carne, insieme a salsiccia speziata o wurstel, patatine fritte, e in cima una discreta quantità di uova sode. Tutto attorno, accompagnano anelli di cipolla cruda, fettine di peperoncino jalapeño o locoto una varietà boliviana, pomodori a dadini. Per finire, condimenti e salse miste maionese, ketchup e senape a raggiera. L’idea è quella di inzuppare le patate e le altre verdure con i succhi della carne. Mica male, eh? La leggenda che sta all’origine del piatto, come spesso accade coi piatti assemblati di questo tipo, racconta di avventori ubriachi e affamati, e di cuochi a corto di materie prime che si vedono costretti ad rimediare con quello che c’è, mettendo tutto insieme per fare scena. Sia come sia, questo piatto dagli anni 70 è l’orgoglio gastronomico di Cochabamba. Visto che la Bolivia non è proprio dietro l’angolo, puoi provare a rifarlo a casa.In ogni caso, tieni presente che le porzioni sono talmente abbondanti che di solito un piatto viene servito per tutto il tavolo. Non provare a finirlo da solo, sei macho lo stesso.
Risparmiare sulla spesa? Si può, ecco qualche trucchi
Dovete far tornare i conti? Non preoccupatevi, ecco dei pratici suggerimenti che vi faranno risparmiare sulla spesa. In tempi in cui gli sprechi sono un lusso che non ci si può concedere, con queste attenzioni riuscirete a risparmiare sulla spesa, senza fare sacrifici. Lista della spesa Preparare una lista della spesa prima di uscire di casa per andare nel supermercato, permette di avere le idee chiare su cosa comprare e andare a colpo sicuro. Se entrate al supermercato con dei dubbi su cosa vi serve finirete per comprare molte più cose del necessario e magari scordarsi proprio quelle di cui avete più bisogno. Comprare prodotti sfusi Ormai sempre più supermercati sono dotati di dispenser dove acquistare prodotti sfusi come detersivi, cereali, frutta secca, olio, vino, latte, pasta e altro ancora. Risparmiando sugli imballi, i prezzi sono più bassi e in più avete il vantaggio di comprarne la quantità che desiderate. Acquistare alla spina vuole anche dire avere meno rifiuti poi da smaltire, una piccola, ma importante attenzione verso l’ambiente. Fare la spesa a stomaco pieno Andare a fare la spesa a stomaco vuoto è una pessima idea, la fame vi spingerà a comprare alimenti che vi sembrano in quel momento particolarmente appetitosi a prescindere da da ciò che in realtà vi serve. Non solo, quando si ha fame l’occhio spesso cade su cibi pronti, che si possono mangiare subito, come pizzette, focacce o snack dolci e salati, a sfavore della linea. Scegliere prodotti con il marchio del supermercato I prodotti con il marchio del supermercato sono i più convenienti visto che non ci sono costi di marketing e la qualità è buona. Non pensate infatti che siccome costano meno di quelli con marchi industriali, siano di pessima qualità, spesso vengono prodotti negli stessi stabilimenti di cibi di brand noti, ma vengono etichettati e imballati in modo diverso. Al mercato quando chiude Se acquistate nei mercati rionali, andateci verso l’orario di chiusura, farete ottimi affari dal momento che spesso i commercianti svendono i prodotti di consumo altamente deperibili, come frutta e verdura, pur di non riportarli in magazzino se non addirittura doverli buttare.
Il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno
Tra i conti in rosso dopo Natale e il freddo di questi giorni è facile capire perché… ma è possibile essere felici Lunedì 15 gennaio è il blue monday, il giorno più triste dell’anno. L’origine di questa celebrazione tanto malinconica e tutta inglese è da cercare in un’equazione matematica messa a punto una decina d’anni fa da uno psicologo inglese, Cliff Arnall che spiegherebbe il perché di questa depressiva giornata mettendo insieme condizioni metereologiche sfavorevoli, le giornate corte, i festeggiamenti natalizi ormai alle spalle, i sensi di colpa per aver speso troppi soldi durante le vacanze o mangiato troppo e infine, il lavoro, che è ricominciato velocemente. In Gran Bretagna, ad esempio, il tema viene preso sul serio, tanto che si calcola che proprio in questa giornata aumenti il numero di assenze dal lavoro. usi lunghi quindi per tutto il giorno o addirittura tutta la settimana, ma per molti un’occasione per dispensare consigli su come tirarsi su di morale: dalle agenzie viaggi, alle offerte commerciali imperdibili, ai vari cibi da consumare. Scatenati soprattutto i britannici, dove si dice sia nata la “tradizione” del “blue monday” proprio da una campagna pubblicitaria incaricata da un’agenzia di viaggi che voleva incentivare le partenze di fine gennaio, decisamente scarse dopo le vacanze di Natale. Insomma, una trovata pubblicitaria. Per il giorno più felice dell’anno, invece, bisogna aspettare giugno. Gli stessi analisti hanno calcolato che l’ «Happiest Day» cade intorno al solstizio d’estate, fra il 21 e il 24 di giugno.
La giornata della gentilezza
Flash mob, eventi caritatevoli, o semplicemente un atto gentile nei confronti di un collega, familiare, amico. Oggi è la Giornata mondiale della gentilezza, un’occasione per riflettere sulle buone maniere, per dedicare a qualcuno cura e attenzione. Basta un piccolo gesto. La Giornata della gentilezza nasce dall’iniziativa di diversi gruppi umanitari e dalla loro `Dichiarazione della gentilezza´, risalente al 13 novembre 1997. Da allora, la data è stata scelta per festeggiare a livello internazionale una giornata che incoraggi chiunque a fare il proprio, personale atto di gentilezza: regalando libri, cibo o vestiti agli altri membri della comunità. La ricorrenza viene celebrata negli Stati Uniti, in Italia, Emirati Arabi, India, Singapore, Nigeria, Giappone, Australia e Canada. In ogni luogo, però, ad essere al centro dell’attenzione, sono sempre i piccoli gesti, come aprire la porta a uno sconosciuto, aiutare un vicino, lasciare al partner il controllo del telecomando per una sera o pagare il caffè a un amico o offrire una colazione. Agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino sono spuntati i «desk della gentilezza», con gli addetti che prestano spontaneamente assistenza ai passeggeri, attraverso indicazioni e informazioni, distribuendo ai viaggiatori un omaggio floreale e dei pasticcini. Circa l’1% della popolazione del Myanmar è formata da monaci buddisti. La loro sopravvivenza dipende in gran parte dalle donazioni, siano queste in forma di cibo o denaro. I monaci spartiscono poi il cibo ricevuto con i poveri, offrendo ciotole di riso al curry ai più bisognosi. Questo circolo del dare e ricevere è valso al Myanmar il titolo di `Nazione più caritatevole del mondo ed è la dimostrazione che, nonostante l’elevato tasso di povertà che contraddistingue il paese, la generosità non ha a che fare solo con la ricchezza: è tutta una questione di buon cuore.
Cibi e pigri in forte crescita
Cibi pronti, semipronti, surgelati, per il microonde, da cuocere rapidamente o solo da scaldare, È una gamma molto ampia presente nella grande distribuzione ma stanno crescendo a dismisura anche bar e gastronomie. Un mercato in piena espansione che offre continuamente nuovi prodotti. Nei paesi del centro e Nord Europa solo in una casa su tre si cucina tutti i giorni. Non solo, più sono giovani i membri della famiglia e meno si mettono ai fornelli. L’attitudine alla cucina diventa sempre più rara e i piatti pronti sono ormai una tendenza Se la metà degli ultraquarantenni sa ancora preparare e mettere in tavola un pasto cucinato di sana pianta, tra i più giovani solo uno su cinque è in grado di farlo: al di là di due uova fritte o di una fetta di carne, il resto viene fornito pronto dall’industria alimentare. ma il ricorso ai cibi pronti non è appannaggio solo dei pigri e dei “negati” della pentola. Ci sono anche giovani genitori che ammettono di nutrire i loro figli piccoli con gli omogeneizzati, senza farsi tanti problemi. E i super impegnati con il lavoro, sempre più numerosi, si nutrono di insalate piatti pronti e frutta per evitare di stressarsi ulteriormente con la cucina Il modo in cui le donne trascorrono il loro tempo negli Stati Uniti e negli altri Paesi sviluppati è radicalmente cambiato nel corso del ‘900. Negli Stati Uniti, per esempio, le donne trascorrono circa 45 minuti al giorno per cucinare e pulire che comunque è un tempo molto maggiore rispetto ai 15 minuti di media degli uomini. Tuttavia, anche i tre quarti d’ora delle donne dei giorni nostri sembrano nulla se confrontate alle quattro ore degli anni ’60. Le ragioni sono diverse, una delle più importanti è il cambiamento radicale nel modo in cui viene preparato il cibo. Come spiega Tim Harford, la cena veloce sul divano davanti alla TV hanno radicalmente accorciato i tempi.
Cambio stagione cambiano le regole
La notte tra il 28 e il 29 ottobre le lancette dell’orologio si spostano indietro di un’ora: si torna all’ora solare. Si perderà un’ora di luce al giorno e cominceremo a percepire l’autunno e il noto cambio di stagione, che per il momento ha tardato ad arrivare, regalandoci splendide giornate che ancora alcuni posso godersi in riva al mare. Del resto non è un segreto: una quantità di luce inferiore può influenzare la nostra salute mentale e fisica, facendo strada al rischio di disturbi stagionali: umore nero, pigrizia, sonnolenza, aumento dell’appetito e, spesso, accumulo di chili di troppo. Sono sintomi tipici che molte persone conoscono bene in questo periodo dell’anno, perchè la riduzione della luce naturale ha effetti sul nostro equilibrio psicofisico, infatti l’organismo ha bisogno di luce per produrre vitamina D la cui carenza, guarda caso, è associata a disturbi depressivi. Un rimedio che suggerisce Joel Young è quello di sfruttare il più possibile la luce naturale, organizzarsi per una pausa pranzo all’aperto, e, se necessario, fare sedute di luce-terapia. Poi regalarsi almeno 30 minuti al di attività fisica per almeno 5 giorni a settimana e mangiare sano, prediligendo cibi ricchi di energetiche vitamine B pesce, uova, legumi, avena, noci, banane etc La nostra tavola dovrà riempirsi di quello che la natura offre in questi mesi e quindi tra le verdura scegliamo cavoli, cavolfiori, cavolini, cavolo rosso ecc… che sono ricchi di tiocainati che e prevengono, come studi scientifici ci ricordano, i tumori del colon; scegliamo la zucca, ricca di vitamina A, antiossidante naturale poverissima di calorie, facciamoci almeno a tavola aiutare da ciò che la natura ci regala
I 5 cibi più costosi
C’è chi si vizia con i viaggi, chi con abiti e oggetti firmati e chi è un vero appassionato di gourmet, ma quello vero! Tanto da spendere un capitale per mangiare cibi eccellenti vediamone alcuni. Al primo posto troviamo un’eccellenza italiana, il tartufo bianco d’Alba. Un investitore di Hong Kong pagò un esemplare da 1,5 kg la bellezza di 160mila dollari, rendendolo l’alimento più costoso in assoluto. Il caviale Almas guadagna il secondo posto: è una particolare varietà di caviale che presenta una colorazione che può andare dal giallo al bianco. Più il colore si avvicina al bianco, più il caviale è pregiato poiché significa che l’età del pesce che l’ha prodotto è più matura. E’ prodotto in Iran: in Europa è possibile acquistarlo soltanto a Londra, in scatole d’oro 25 carati a 24mila euro l’una. Anche la frutta può incidere pesantemente sulla spesa: le angurie nere di Densuke si sviluppano soltanto nella regione di Hokkaido, sono molto rare e, quindi, assai costose. Un’anguria da mezzo chilo può arrivare a circa 6mila dollari. Una bistecca di manzo Kobe può costarvi anche 3mila dollari: si tratta di manzi pregiatissimi, allevati soltanto in Giappone, massaggiati e puliti regolarmente con spazzole e alimentati con il miglior grano. La merenda più costosa del mondo? La potete assaggiare al Westin Hotel di New York: si tratta di un normalissimo anello di pasta lievitata, all’esterno, farcito con una crema di formaggio ornata di tartufo bianco, bacche di goji e uva riesling. Costo: 1000 dollari l’uno. Anche quelle che non sono entrate nei primi 5 meritano di essere citate, come la Pizza Royale 007 dello chef Domenico Crolla: preparata con una combinazione di bevande alcoliche fuse in ingredienti saporiti, aragosta marinata nel cognac, caviale, salmone scozzese affumicato, prosciutto crudo di Parma e foglie d’oro 24 carati, che danno quella croccantezza che non guasta mai. Per la modica cifra di 3.800 euro. Buon appetito!
Spezie scadute….. una risorsa
Vi ritrovate sullo scaffale della cucina delle spezie scadute? Ecco i modi per riutilizzarle sia in cucina che come rimedi naturali nelle pulizie di casa. Le spezie scadono: non tutti lo sanno, ma dopo qualche tempo tendono a perdere sia il loro aroma sia le proprietà che spesso le rendono preziose anche per la nostra salute. Ma non è detto, però, che debbano finire nel cestino, Le spezie sono l’ideale per la pulizia dei tappetti, soprattutto per deodorarli. Basterà soltanto spargere le spezie sul tappeto, per esempio usando la noce moscata, la cannella e i chiodi di garofano, lasciarle agire per qualche minuto e poi aspirare i tappetti con un’aspirapolvere. Meglio però fare qualche prova su un angolo del tappetto per avere la certezza che le spezie non lo macchino. Le spezie sono un buon rimedio naturale contro piccoli insetti e in particolare le formiche. Provate ad utilizzare le spezie vecchie, soprattutto quelle dal profumo molto forte, versandone un po’ sui davanzali di porte e finestre. Vedrete che gli insetti rimarranno alla larga! Non tutte, ma senza dubbio ci sono delle spezie che si possono utilizzare per lavare gli indumenti: il rosmarino, per esempio, è molto efficace contro i cattivi odori, in particolare contro quello di sudore. Anche il pepe nero può essere usato per il bucato, dato che aiuta a mantenere vividi i colori dei capi. In entrambi i casi basta aggiungerne un paio di cucchiai in lavatrice durante il lavaggio. Ma se prepariamo del pesce o della carne alla griglia possiamo ancora utilizzarle proprio perché il calore favorirà il rilascio del profumo. Potete cospargere le spezie scadute sui cibi o direttamente sulla griglia del barbecue Il vantaggio delle spezie è quello di essere in grado di assorbire i cattivi odori, per questo motivo potrebbe essere un’idea usare quelle scadute per profumare armadi e cassetti. Basta sistemare le spezie in piccoli sacchettini di stoffa e riporli negli spazi di casa che volete profumare.
Le mosche sui cibi
Durante la stagione estiva è più facile che capiti di vedere posarsi mosche sul cibo ben apparecchiato in tavola. Questi noiosi volatili spesso entrano in casa non appena lasciamo le finestre aperte e sono attirate dagli alimenti. In particolare frutta, cibi cotti, bevande zuccherine, dolci: si appoggiano spesso su tutto ciò che incontrano. Per non parlare di quando prepariamo la tavola in giardino: una ghiotta occasione per volare di piatto in piatto. Molti di noi vedendo le mosche sul cibo, tendono a scacciarle con un colpo secco senza stare a preoccuparsi troppo. Quasi a nessuno viene in mente che il cibo su cui si è poggiata la mosca andrebbe gettato via. Eppure le mosche sono portatrici di innumerevoli germi e batteri nocivi per la salute, che spostano con il solo contatto. Non scordiamo infatti che questi insetti non solo si posano sul cibo, ma anche sulle feci degli animali. Sono insetti sporchi, con le zampe e il corpo ricoperti di peli, che catturano e trasportano germi e materia fecale. Considerate che una mosca trasporta in media 200 forme diverse di batteri.E poiché le mosche possono trasferire gravi malattie contagiose come il colera, la dissenteria e il tifo, è meglio se si evita di mangiare cibi in cui gli insetti si sono poggiati, ha spiegato Ron Harrison. Alla luce di quanto esposto, non restano molti dubbi. Quando una mosca si posa sul nostro cibo, il consiglio degli esperti è quello di gettarlo via e non mangiarlo. Ovviamente si possono adottare diversi metodi per evitare che questo accada. Ad esempio usare delle apposite retine salva-cibo se si apparecchia la tavola con anticipo rispetto al momento del pasto. Preparare delle trappole zuccherine, anche a base di miele, che attirino le mosche. In caso di pranzi e cene in giardino , trattare preventivamente la zona con appositi deterrenti per mosche, al fine di evitare la loro comparsa
