I cibi che non scadono mai

Sapevate che ci sono alimenti che non hanno scadenza? Sembrerà strano, ma è così. Ecco i primi sei. Al primo posto c’è il sale: se messo insieme a qualche chicco di riso durerà per parecchio tempo senza modificarsi. Segue la farina di mais, che deve però essere conservata in un luogo asciutto e in un recipiente ermetico. Anche i liquori non hanno scadenza. Basta tenere le bottiglie lontano dalla luce del sole. Caffè solubile e sciroppo d’acero rimarranno immutati per anni se conservati nel congelatore. Infine il miele: se si dovesse cristallizzare, tenetelo a bagnomaria per un paio di minuti e tornerà come appena comprato.

Attenzione alla lista nera sulla tavola

La dieta mediterranea è sinonimo di alimentazione equilibrata e di benessere. Ma se una gustosa pasta viene condita con broccoli cinesi c’è il rischio di intossicarsi. O se alla mozzarella con pomodoro viene aggiunto regolarmente il basilico indiano quanto meno bisogna sperare che non venga un tumore a lunga distanza. Anche a mangiare la frutta fresca si corrono rischi. Il prosciutto di Parma accompagnato dal melone proveniente dalla Repubblica dominicana non è un piatto rassicurante né il melograno, le arance o le fragole egiziane.Non è sicuro neppure il peperoncino che gli italiani usano un po’ ovunque. Fa bene, sì, ma non quello importato dalla Thailandia zeppo di residui chimici dannosi alla salute.Si tenta di mangiare bene ma si cade dalla padella alla brace. Cibo che sembra buono e bello cela mille insidie e, dunque, prima di mettere frutta e verdura nella borsa della spesa occhi alle etichette. I prodotti nostrani sono quelli che offrono più garanzia in fatto di residui chimici.I prodotti provenienti da Paesi extra Ue sfuggono a moltissimi controlli e finiscono solo dopo molto tempo nelle famose black list degli alimenti da evitare.Come quella presentata da Coldiretti. Al primo posto della lista nera si posizionano i broccoli cinesi, contaminati da residui chimici per il 92% dei campioni. Non va meglio per i pomodori e per il prezzemolo del Vietnam con il 78% di irregolarità e il basilico dall’India, dove in sei casi su dieci è stato trovato il Carbendazim, vietato in Italia perché ritenuto cancerogeno. Dunque occhio alla provenienza.