Il lavoro può mettere in crisi una coppia

Battiti di cuore amore smisurato,passione….ma secondo voi un’eventuale crisi di coppia può essere associata al tipo di lavoro che si svolge? A quanto pare, sì. A dirlo è il Daily Telegraph che ha da poco condotto una ricerca proprio su questo tema; questa ricerca è stata effettuata elaborando la formula del Dr. Michael Aamodt che ha preso in esame il tasso di separazioni e di celibi in funzione dei loro lavori. Lo psicologo Dai Williams, della Società di Psicologia britannica spiega La cosa interessante è che quelli che hanno un lavoro in cui devono occuparsi di altri sono i più esposti alla separazione, forse perchè l’occuparsi degli altri li distrae dalla famiglia, ma anche perché sono delle persone sensibili e quindi anche più vulnerabili rispetto ad altre persone con altri lavori Ed ecco la top ten dei lavori più pericolosi  Ballerine e coreografe 43,05% di separazioni Barman 38,43% , Fisioterapisti 38,22%, Infermieri, psichiatri 28% ,Artisti e sportivi  28% ,  Camerieri 27,% ,Muratori o tecnici edili 26% Chef di cucina 20% Insomma sembra che non dovremmo preoccuparci solo di trovare un lavoro ma possibilmente di sceglierne uno che non metta a rischio la coppia. Cosa ne pensate di questa classifica: siete d’accordo?

 

Siediti, pesca e… mangia!

Zauo ha uno scenario incantevole sin dall’ingresso, dove troverete una barca di legno gigante situata nel centro della stanza, è come se galleggiasse sull’acqua. Il secondo scenario insolito che si incontra è la notevole quantità di pesci vivi che nuotano accanto ad essa.  Zauo” che tradotto significa “siediti e pesca” è un ristorante unico nel genere. In questo locale i clienti hanno l’opportunità, un po’ crudele, di potersi pescare da soli il proprio pesce che verrà poi immediatamente cucinato dal cuoco. Ovviamente il ristorante si trova in Giappone a Tokyo ed è il luogo ideale se volete provare un’esperienza in pieno stile Nipponico. La location è caratterizzata da una sala a forma di barca completamente circondata da vasche piene di pesci che i clienti stessi possono pescare con il retino. Il proprietario del locale racconta che l’idea per la realizzazione del locale gli è venuta quando qualcuno un giorno gli disse: ”Dai un pesce ad un uomo e lo sfamerai per un giorno, insegnagli a pescare e lo sfamerai per sempre”. All’ingresso i camerieri vi accoglieranno e vi daranno i retini, poi vi accompagneranno alla vasca giusta in base ai vostri desideri culinari. La scelta avviene tra decine di specie diverse di pesce. Il prezzo totale di una cena non è sicuramente trascurabile, se siete intenzionati ad andarci, una cena vi costerà almeno 100 dollari.

Serviti….subito!!

Succede un po’ a tutti, di essere di fretta mentre aspetti un caffè al bar, oppure mentre insieme ad amici sei a fare un pranzo veloce, specie  dove i locali sono un po’ più affollati di essere in attesa al bancone del bar, ma non riusciare ad avere l’attenzione del cameriere per ordinare.In questi casi, spesso si tende a pensare che la colpa è del cameriere che non fa bene il suo lavoro, ma secondo uno studio condotto da ricercatori tedeschi, la questione potrebbe essere leggermente diversa: può essere che siamo noi a non “lanciare i giusti segnali” al cameriere.In ambienti affollati e confusi può essere difficile comunicare: un problema concreto specie nel mondo dei servizi, dove la qualità del servizio stesso è strettamente dipendente dalla capacità di chi lo offre di soddisfare correttamente le richieste del cliente. Capire cosa fa sì che la comunicazione sia efficace o meno è fondamentale poi se si vogliono sviluppare strumenti di supporto ai servizi ed è così nato lo studio che ha visto l’analisi di numerose interazioni reali in veri bar, permettendo di trarre interessanti conclusioni.E’ emerso che il messaggio “voglio ordinare” è un messaggio non verbale: per farsi capire, secondo lo studio, è necessario essere rivolti verso il bancone e guardare un cameriere. Non esattamente una sorpresa, ma quel che è interessante è che mentre questi due movimenti assieme sono “necessari e sufficienti”, senza bisogno di aggiungere altri gesti, uno solo dei due, oppure azioni di tipo diverso, non appaiono altrettanto efficaci. A questo punto però entra in gioco anche l’abilità del cameriere, perché lo studio ha confermato che ignorare un potenziale ordine è considerato peggio che chiedere a qualcuno che ha già ordinato, o che non vuole ordinare, se desidera qualcosa. Pertanto fate attenzione quando chiedete un caffè a come lo chiedete…sarete serviti subito!!