Se pensate che esistano solo una piccola quantità di modi per bere il caffè, vi sbagliate di grosso. Con le sue molteplici varietà di estrazione e profili aromatici, il caffè sta benissimo con ingredienti incredibili, non solo con una goccia di latte, caldo o freddo che sia. Tra gli abbinamenti bislacchi che rimangono però ancora nella dimensione del solo sguardo storto ce n’è uno che nell’ultimo anno ha spopolato su Tik Tok. L’OJ Coffee o, meglio ancora, l’Espresso Sunrise. Che è proprio quello che si può immaginare, succo d’arancia fresca e caffè espresso. Tutto in un bicchiere colmo di ghiaccio, che già quello farebbe storcere il naso a molti amanti del caffè. A quanto pare, però, oltre all’effetto abbastanza scenico del caffè caldo che si mescola al succo d’arancia, producendo un effetto di colori non male, e molto a misura di social, sembra che tiri fuori un sapore inusuale e piacevole. La dolcezza dell’arancia smorza l’amaro del caffè e le due differenti note acide, invece di prendersi a pugni, creano un sapore deciso, ma incredibilmente elegante. Quindi, per una volta, sembra che tutti siano concordi con il dire che sia un buon drink, nonostante quasi tutte le persone non siano convinte.
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Il riscaldamento globale minaccia anche il caffè
La maggior parte delle varietà selvatiche di caffè potrebbe andare definitivamente perduta nei prossimi decenni, a causa di un mix letale di cause di cui fanno parte deforestazione, cambiamenti climatici e parassitosi. La sentenza che arriva da uno studio appena pubblicato su Science Advances getta un’ombra di angoscia anche sulle piantagioni commerciali, oggi dominate da due specie prevalenti: arabica e robusta. La prima è sensibile alle alte temperature, la seconda all’aridità del suolo. Le 124 varietà di piante selvatiche del caffè potrebbero favorire i coltivatori a potenziare la resistenza verso l’uno o l’altro tratto, ma con meno specie a disposizione, anche le opzioni per rinforzare arabica e robusta contro le condizioni ostili si ridurrebbero. I ricercatori del Royal Botanic Gardens, hanno impiegato due decenni per catalogare accuratamente tutte le varietà selvatiche di caffè con la loro distribuzione, i rischi che corrono e le caratteristiche salienti come quantità di caffeina contenuta, resistenza alla siccità e ai parassiti. Dal confronto di questi dati è emerso che 3 specie su 5, rischiano di scomparire nei prossimi decenni. Su 124, ben 75 sono minacciate di estinzione e tra queste 13 sono gravemente minacciate.Il 72% delle specie selvatiche di caffè cresce in aree protette, tuttavia questi paletti sulla conservazione rimangono spesso soltanto “sulla carta”, perché queste stesse zone non sono immuni da deforestazione e cambiamenti climatici. Mantenere la diversità genetica del caffè fuori dai suoi habitat naturali è difficile e molto costoso: rimangono le banche dei semi ma sono soluzioni di emergenza, afflitte da una cronica carenza di fondi. In Paesi come l’Etiopia, dove un quarto della popolazione vive delle attività legate al caffè, occorre trovare soluzioni con urgenza: una di quelle oggi sperimentate è la suddivisione delle foreste in cui crescono le varietà selvatiche in aree più piccole e facili da monitorare. L’onere di preservare le specie più a rischio non può spettare soltanto ai Paesi produttori. Se tutti beneficiano del caffè, tutti dovrebbero contribuire.![]()
