La marmellata al gin tonic

Le mattine sono durissime. Le colazioni instagrammabili, idem. Classica fetta biscottata, avocado toast, unicorn milk o cappuccino, uova & bacon: mettere a confronto le colazioni del mondo è l’inizio di una gara di raccolta like. E di sapori variegati per cominciare bene la giornata. Squadra dolce, squadra salato, squadra non faccio colazione. Proprio questa ultima categoria è destinata a cambiare idea. Se servisse una carica in più, il suggerimento per la colazione  più di tendenza arriva dall’Inghilterra: marmellata al gin. Il superalcolico tornato grande protagonista intorno al mondo superando colleghi nobili ciao ciao whisky, si prende pure l’ultimo pasto rimasto libero, la colazione. Quello dal quale obiettivamente doveva restare lontano, quello dal quale logicamente doveva restare lontano, quello dove invece è entrato a gamba tesa. Prima colazione con marmellata al gin tonic? Afterhour garantito L’idea è venuta ai britannici che hanno pensato bene di aromatizzare con il preziosissimo gin le nuove marmellate per la colazione. D’altronde ci avevano già provato con lo Spreadable Coffee, quindi perché non tentare l’avventura in chiave “aperitivo a colazione?”. Sono marmellate purissime: zucchero, limone, gin, estratto di chinina e un po’ di acido citrico per conservare. Stop. Va detto, il grado alcolico non vi deve spaventare: la maggior parte dell’alcol dello spalmabile al gin evapora spontaneamente durante la cottura, quindi non vi darà alla testa di primo mattino. Quello che resta è l’aroma del gin, il ginepro inebriante che è la peculiarità più autentica, e necessaria del gin migliore del mondo. Da mangiare comodamente a casa, ancora in pigiama, alternandolo al caffè o al migliore. Rischio sbornia uguale a zero ma sapore inconfondibile. E non dovete nemmeno passare dalla spa al gin o dall’aperitivo a tutti i costi: Pantofole, pane tostato e via. Dal produttore consigliano di consumare questa marmellata al gin tonic assieme ad un sandwich al cetriolo, giusto per mantenere la linea British di avvicinamento al gusto, ma potete anche divertirvi a sperimentare con le vostre varietà preferite. Una crostata, ad esempio, se avete voglia di cucinare. 

 

Il caffè del mattino

La prima cosa che vorremmo al mattino è bere un buon caffè, ma qualche volta ci viene malissimo. O è troppo amaro o ha un pessimo sapore di bruciato. Perché? Che cosa sbagliamo? Ecco alcuni  fattori che possono rovinare il caffè Il primo è la miscela: se improvvisamente non ci piace più, potremmo aver commesso un errore nella conservazione. Bisogna controllare subito se il barattolo in cui la teniamo è chiuso ermeticamente e se per caso lo abbiamo messo vicino ad alimenti particolarmente odorosi, dalle tisane ai preparati per risotti o per il brodo: il caffè assorbe gli aromi circostanti, perciò va tenuto lontano da altri generi alimentari dal sapore forte. In generale, comunque, la miscela adatta al caffè in moka è quella macinata non troppo fino: se ne state usando una molto fine, provate a cambiare Chi utilizza  il caffè in chicchi e li macina da solo, potrebbe averli conservati male o averne acquistati di troppo tostati. I chicchi del caffè si ossidano facilmente, devono stare in un contenitore ermeticamente chiuso e in un luogo asciutto. Se la conservazione è giusta ma il caffè è comunque molto amaro il problema potrebbe stare nella tostatura: potreste aver acquistato dei chicchi bruciacchiati, dovete cambiarli Il secondo fattore che può rovinare un caffè è l’acqua con cui lo si prepara La regola generale è: fate il caffè con l’acqua che berreste. Quindi, se filtrate quella del rubinetto per berla, filtratela anche per fare il caffè Terzo fattore: la moka sporca. Certo, è risaputo che non la si debba lavare con il detersivo, ma ciò non significa che non la si debba pulire. Dopo ogni caffè dovete risciacquarla con acqua calda e farla asciugare perfettamente prima di avvitarla. A volte nella fretta facciamo il caffè male. Ma basta seguire qualche semplice regola per ottenere un buon risultato. Per prima cosa, all’interno della caldaia l’acqua non va mai messa oltre il livello della valvola. Il suggerimento è tenerla di poco più bassa. Poi: il caffè nel filtro non va pressato, bisogna solo colmare fino all’orlo. La moka va avvitata saldamente e messa sul fornello a fuoco minimo. Non appena il caffè gorgoglia la moka va tolta dal fuoco, altrimenti si brucia. L’ultima parte del caffè deve uscire a fuoco. Prima di essere servito il caffè va mescolato sulla moka, per amalgamare la parte più densa uscita per prima e quella più leggera uscita alla fine. Spesso questo passaggio non viene fatto