L’amicizia è misteriosa almeno quanto l’amore. Anche degli amici ci s’innamora, così come a volte “ci si lascia” quasi senza motivo, a meno che si litighi per soldi o per amore le due principali ragioni per cui si litiga. Spesso cambiamo amici, o ce li dimentichiamo, perché cambiamo città, cambiamo partner, cambiamo mentalità, cambiamo stile di vita, diventiamo più selettivi o paranoici, o semplicemente un giorno ti rendi conto che quell’amico te lo sei perso senza ragione. Ci sono amici che ci portiamo dietro dalla scuola, dall’infanzia, dal ufficio, e che non lasceremo mai. Altri che sono durati una stagione, magari collegati al lavoro o a un periodo specifico della nostra esistenza la fase yoga, la fase botanica, la fase calcistica, la fase disperata. Credo di poter contare su un buon numero di amici, e ognuno è speciale a suo modo: quello che sento quasi solo al telefono; quello con cui posso parlare di sesso; quello con cui posso parlare di soldi; quello cui posso dire un segreto; quello che incontro ogni mattina per fare colazione insieme, quello che mi fa ridere e basta; quello che è disposto ad ascoltarmi; quello che è amico solo su Facebook; quello generoso; quello tirchio ma irresistibile; quello che mi fa innervosire ma alla fine mi piace così; quello che quando lo vedo mi chiedo come ho fatto a non chiamarlo prima. Ciò che è interessante è che il volto dei nostri migliori amici può anche cambiare, ma il loro numero resta sostanzialmente invariato. Come se il nostro cuore potesse confidarsi solo con un certo numero di persone e basta. E’ quanto dimostra uno studio pubblicato in Gran Bretagna. Per rendersene conto, basta pensare a quante persone presteremmo volentieri dei soldi a patto che ne abbiamo abbastanza, oppure confideremmo il codice del Bancomat. Pensateci. Quelli sono gli amici di cui ci fidiamo pochi, eh?. Le amicizie sono tante piccole love story, e ognuna è una storia a sé. Una delle cose più belle è mischiarle, perché ti danno più gioia che pensieri a differenza di certi amori e non ti fanno mai sentire incompreso.
Tag: Bambini
Babbo Natale rosso
Le prime immagini di un Babbo Natale corrente risalgono al 1875, quando una pittrice svedese, Jenny Nyström, realizzò una serie di cartoline augurali dove Babbo Natale vestiva di verde. Fu l’illustratore americano Haddon Sundblom, nel 1930, a introdurre l’abito biancorosso che conosciamo. Perché la scelta? Perché l’azienda commissionaria di Sundblom era una quella che produceva e produce ancora una… famossissima bevanda analcolica venduta in lattine con gli stessi colori. E che usò poi Babbo Natale come testimonial fisso della sua bibita. Ma il rosso di Babbo Natale è solo uno dei numerosi casi di colori-icona che hanno una storia e significato curiosi.
Ricette d’autunno
L’ autunno è una stagione che ci conquista come poche altre cose al mondo. Merito di quella magia che riguarda i colori, ma anche perché ci dà l’opportunità di fare salutari passeggiate nei boschi muniti di cestini a raccogliere i frutti nella natura, come i funghi e le castagne. Tra le cose più buone da portare in tavola, quando l’autunno arriva, ci sono loro: le castagne. In realtà, sono proprio loro a raccontare uno dei motivi per cui ci piace così tanto questa stagione. Sono tantissimi i modi per cucinarle e per gustarle, meglio ancora se accompagnate da un delizioso bicchiere di vino rosso. Quando l’autunno arriva, la voglia di tornare ai fornelli a preparare deliziose pietanze appetitose, con i frutti della natura, è più forte che mai. Tra le ricette più semplici e salutari, per gustare questo alimento, troviamo quella delle castagne bollite. Pochi minuti, e appena due ingredienti, ci consentiranno di portare a tavola un piatto che delizierà tutti i palati.Tutto quello di cui abbiamo bisogno, per realizzare le castagne bollite, è un chilo di castagne, due foglie di alloro e un pizzico di sale.La preparazione è altrettanto semplice, vi basterà aromatizzare le castagne con l’alloro e il sale attraverso una cottura di almeno 40 minuti in una pentola abbastanza grande da poter contenere tutto il chilo di castagne.
Il cibo…nell’arte
Fino da piccoli ci viene insegnato ad utilizzare il cibo per scopi diversi da quelli del mangiare. Pensiamo ad esempio alle lezioni di disegno delle elementari o addirittura dell’asilo in cui le maestre ci spiegavano amorosamente come poter realizzare dei bellissimi stampini con le patate, il cavolo, l’insalata, etc oppure ci chiedevano di realizzare bellissimi e pesantissimi mosaici incollando variopinti legumi con la colla su un foglio a4. Se ci pensiamo bene, gli elementi naturali, vegetali ed animali, sono da sempre stati utilizzati per la realizzazione dei coloranti naturali, e quindi indirettamente, il cibo, ha in maniera discreta ma fondamentale contribuito alla realizzazione della maggior parte delle opere d’arte passate presenti e future… chi lo avrebbe mai detto ! Con il passare degli anni l’arte è diventate sempre più popolare, democratica e alla portata di tutti, ed ha portato alcuni artisti, più o meno amatoriali, a testare l’utilizzo del cibo e delle bevande per fare arte nelle maniere più svariate… comprese le sculture di angurie, meloni, arance e chi più ne ha più ne metta, tipiche dei buffet di crociere e villaggi turistici molto utilizzata anche dai sobrissimi ristoranti cino/giapponesi, stessa storia per i disegni sul latte del cappuccino, Beh che dire… pertanto è arte o non è arte? Un gioco di bambini mai cresciuti che amano pasticciare con alimenti e bevande oppure una geniale espressione artistica?
Domani inizia la scuola
Auguri a chi domani inizia la scuola a chi proverà l’emozione di entrare da quel portone portando con se tutto il suo entusiasmo e la sua fantasia e che loro possano colorare l’aula in cui siedete; non importa se sarete timidi, perché la vostra timidezza è un dono, ricordatelo! Auguri a chi potrà sentire il profumo delle merende, l’odore delle gomme e di incantarvi dinnanzi a un’illustrazione del tuo primo libro di lettura, perché saranno i tuoi ricordi, parte della tua storia. Auguri a chi sentirà il piacere di scrivere sulla lavagna e non importa se scriverà facendo errori, perché se corretti e compresi gli errori sono insegnamenti ….Auguri a chi potrà incrociare lo sguardo del suo migliore amico e anche quello che un migliore amico non è riuscito ad averlo perché aspettava proprio il vostro… Auguri a chi proverà il brivido d’essere il capofila della classe per fare il capotreno della vita nel futuro e auguri per essere l’ultimo della fila perché è bello seguire il futuro… Buon primo giorno di scuola!
Giornata internazionale del cane
Fedeli, amorevoli, intelligentissimi,strepitosi: il 26 agosto è la Giornata internazionale del cane e in tutto il mondo si celebrano tutti gli esemplari di questa specie animale.La data del 26 agosto si riferisce al giorno in cui la famiglia di Colleen adottò il primo cane, quando lei aveva 10 anni. Da allora, gli animalisti di vari Paesi in tutto il mondo hanno dato voce alla sua iniziativa di dedicare una giornata ai cani, che oggi si festeggia ovunque. C’è anche un sito, anzi un portale, della Giornata Internazionale del cane: andando su nationaldogday.com si viene accolti da un video ispirazionale sulla vita insieme al proprio cucciolo, fatta di sguardi, carezze e coccole indimenticabili Ci sono poi consigli degli esperti per adottare un cane e prendersene cura giorno dopo giorno, oltre a foto dolcissime di cani di ogni razza, colore, taglia e provenienza che potrebbero convincere persino un gattofilo puro a correre al canile e adottare un bastardino di cane, ovviamente. I cani migliorano la vita dei proprietari con l’affetto e la compagnia, ma apportano benefici anche all’intera collettività, alla quale contribuiscono con “incarichi di rilievo”, quali l’assistenza ai non vedenti, il soccorso alle persone in situazioni di emergenza, nonché svolgendo un ruolo importante nei percorsi di riabilitazione più diversi. Non vi diremo che il cane è il miglior amico dell’uomo, lo abbiamo sentito e letto troppo spesso. Ma di sicuro il cane è una presenza benefica per la salute fisica e psicologica di tutti, e in particolare di bambini, anziani e malati. Tant’è che in molti ospedali in tutto il mondo, con il consenso dei medici sono previsti momenti di ricreazione con i cuccioli. Gli studi scientifici dimostrano infatti che accarezzare un cane e prendersene cura innalza i livelli di serotonina, il neurotrasmettitore detto anche “ormone della felicità”, e abbassa quelli del cortisolo, che invece sale proporzionalmente allo stress, sono inoltre uno stimolo ad uscire per delle passeggiate, ma anche a starsene comodamente seduti ad accarezzarli. Sono tanti i benefici legati alla presenza di un cane all’interno del nucleo familiare. I cani aiutano i bambini e gli adolescenti a crescere in modo equilibrato e responsabile, migliorandone la capacità di socializzazione e favoriscono il senso di appartenenza familiare.
Le conchiglie
Se ci troviamo al mare, spesso, durante una passeggiata in spiaggia, ci capita di imbatterci in delle conchiglie. Ci piace raccoglierle per il gusto di possedere qualcosa di bello che il mare sembra volerci regalare! Quelle che un giorno sono state la casa di molluschi bivalvi come vongole e telline possono diventare originali strumenti di decorazione. E molte volte si riesce a utilizzarli anche per adornare bracciali, cavigliere e collane. Questo perché alcune conchiglie presentano un piccolo buco, ma sapete il motivo?La ragione sta nella legge di sopravvivenza dei tanti esseri che abitano i fondali marini Quando vi capita di vedere un piccolo buco sulle conchiglie, sappiate che è il segno di un predatore. Già, perché esistono alcuni molluschi che si cibano di loro simili, mangiandoli ancora vivi. Questi esseri viventi sono tanto piccoli quanto voraci nella loro predazione. Essi, infatti, dopo aver puntato il bivalve, vi si avvicinano e lo immobilizzano aiutandosi con il piede ma anche attraverso secrezioni chimiche. Poi, con la radula di cui sono dotati inizia a perforare la conchiglia. Un lavoro lungo, ma questi molluschi sanno essere molto pazienti pur di poter banchettare. Le natiche continuano questo lavoro a due fasi per diverse ore, attendendo pazientemente che il buco sulla conchiglia sia praticato alla perfezione per poter finalmente inserisci dentro la proboscide e divorare la preda.
Attenzione alle punture d’insetti
Attenzione quando mangiate all’aperto. Può capitare infatti che una vespa o un’ape possano essere attirate dall’insalata e, senza accorgervi, potreste inserire in bocca l’insetto, con gravi conseguenze per la vostra salute. Non dimenticate anche di chiudere sempre le bibite e le birre. Gli insetti vengono attratti dallo zucchero presente e potreste anche non accorgervi che una vespa è entrata nella vostra lattina, con conseguenze gravi: potrebbe pungervi all’interno della bocca. Dopo che il bambino ha finito di mangiare è fondamentale, poi, pulirgli sempre molto bene il viso. Se è sporco attirerà insetti che potrebbero pungerlo. In caso di puntura di ape, vespa o calabrone togliere subito il pungiglione perché questo diminuisce la dose di veleno iniettata. Aiutatevi con una punta smussa anche l’unghia con un movimento dal basso verso l’alto senza utilizzare pinze né le dita, perché il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno. Subito dopo, se potete applicate del ghiaccio. Va bene ovviamente anche una lattina molto fredda
Basta poco per stare meglio
Prendere un bel libro e sdraiarsi su un lettino in giardino, o su un telo in riva al mare, ma anche semplicemente sul divano o sul letto in casa, è un’esperienza particolare, magica, completa, che ci isola dal mondo che ci circonda, che stimola l’immaginazione e le emozioni facendo una cosa semplicissima leggere. Una recente ricerca ha evidenziato che nel nostro cervello, la lettura, aziona gli stessi neuroni che si attivano quando pratichiamo altre attività, come mangiare, correre o semplicemente toccare un oggetto. È come se noi stessi, facessimo fisicamente quel che vediamo fare dai protagonisti fiabeschi delle pagine di un libro. Secondo il neuroscienziato Gregory Berns, durante la lettura di un libro in cui uno dei personaggi svolge una specifica attività, come ad esempio correre, nel nostro cervello si attivano gli stessi neuroni che si metterebbero in moto se quella corsa fosse vera. Come se, la lettura di un romanzo potesse realmente trasportarci nel corpo del protagonista. Vi è mai capitato di leggere che il protagonista sta mangiando un piatto di pasta alla carbonara e avere l’acquolina in bocca? E non si tratta soltanto dell’abilità narrativa dello scrittore, ma è qualcosa che accade a livello biologico. Fisico. Leggere è vivere la vita di qualcun altro. La ricerca rivela anche che la lettura è il miglior modo per rilassarsi, e che bastano 6 minuti al giorno di questa meravigliosa attività per ridurre i livelli di stress del 68%. Ora che hai letto, fino a qui non ti sembra già di sentirti meglio?
