I 5 sensi: li conosciamo ma spesso non li usiamo “come si dovrebbe”. Uno dei sensi più utili nel risvegliare l’organismo in primavera, è l’olfatto: beneficiare dei profumi e degli aromi inusuali è una vera e propria forma di meditazione, è inoltre un modo per invertire la rotta al cattivo umore e alla stanchezza. L’aromaterapia è un valido alleato del cambio di stagione e punta tutto sulle incredibili proprietà degli oli essenziali vaporizzati in casa oppure dei profumatori sparsi in giro ma anche delle candele . Se si avverte il bisogno di relax, per esempio, si possono scegliere profumazioni di lavanda, arancio e geranio dall’effetto Se invece il problema è la mancanza di energia, limone e menta piperita risveglieranno la voglia di fare e di tornare attive. Un’ulteriore versione dell’aromaterapia? Passeggiare in giardino o in aperta campagna, annusando erbe aromatiche selvatiche e fiori. A questo trattamento benessere tutto naturale, si può riservare il momento del weekend per un pic-nic o una gita fuori porta rivitalizzante.
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Sale al finocchietto
Il sale al finocchietto è un sale aromatizzato con i semi o le foglie di finocchio, una pianta selvatica che cresce in molte zone d’Italia. Il sale al finocchietto si usa per insaporire carni, pesci, verdure e altri piatti tipici della cucina mediterranea. Per preparare il sale al finocchietto in casa, ti basta seguire questi semplici passi: Lava e asciuga bene il finocchietto, scegliendo le parti più profumate e fresche. In un mixer, frulla il sale grosso o fino con il finocchietto, aggiungendo eventualmente altre erbe aromatiche, spezie o scorze di agrumi a tuo gusto. Stendi il sale aromatizzato su una teglia rivestita di carta forno e fai asciugare in forno a bassa temperatura circa 80° per una mezz’ora, oppure lascialo essiccare all’aria e al sole per qualche giorno. Conserva il sale al finocchietto in un barattolo di vetro o un contenitore ermetico per preservare il suo aroma. Con il sale al finocchietto potrai cucinare dei gustosi Taralli al finocchietto, delle Uova barzotto con salsa bernese al finocchietto, fave, pancetta e pane croccante
Fontane Zen
Le fontane Zen sono oggetti decorativi che si ispirano alla tradizione giapponese e sono progettati per creare un’atmosfera rilassante e serena. Sono spesso utilizzate come elementi di decorazione per la casa, l’ufficio o gli spazi esterni. Le fontane Zen solitamente presentano un design minimalista e includono elementi come rocce, acqua e talvolta piante, sono disponibili in diversi stili e design. Possono essere realizzate con materiali come ceramica, pietra, resina o metallo. Il design tipico delle fontane Zen include spesso una cascata o un getto d’acqua che scorre su rocce o in un bacino. Alcune fontane Zen possono anche avere elementi aggiuntivi come luci a LED o la possibilità di aggiungere oli essenziali per diffondere un piacevole profumo nell’ambiente.Le fontane Zen sono apprezzate per la loro capacità di creare un’atmosfera di tranquillità e calma. L’ascolto del suono dell’acqua che scorre può aiutare a ridurre lo stress, favorire il rilassamento e migliorare la concentrazione. Le fontane Zen possono anche contribuire a migliorare la qualità dell’aria circostante, poiché l’acqua in movimento può aiutare a purificare e umidificare l’ambiente.Le fontane Zen possono essere collocate in diversi luoghi, a seconda delle dimensioni e del design. Possono essere poste su un tavolo, un ripiano o direttamente a terra magari in un giardino. Assicurati di posizionare la fontana su una superficie stabile e livellata, in modo che l’acqua non fuoriesca o si versi accidentalmente. Quando scegli una fontana Zen, considera il tuo gusto personale, lo stile della tua casa o del tuo spazio e le dimensioni disponibili. Valuta anche il livello di rumore dell’acqua che desideri: alcune fontane possono emettere un suono più sottile e delicato, mentre altre possono avere un flusso più intenso e risonante. Assicurati di scegliere una fontana che ti piace e che si adatta alle tue esigenze di rilassamento e decorazione.
In inverno si sa…
In inverno si sa che può mancare il profumo dei fiori che nella stagione estiva siamo abituati a sentire nei nostri giardini ma anche dentro le nostre abitazioni. Il trucco è utilizzare gli oli essenziali, immergendo i sottili bastoncini di legno nel liquido in modo che evapori. Molto utile per i giardini più piccoli o i giardini pensili. Preferisci i fiori veri? Nessun problema, usa fioriere in latta e crea angoli pieni di colore. Scopri i portafiori e se il tuo “pollice verde” dovesse nuocere ai fiori, ricordati che puoi sempre dare loro nuova vita seccandoli, magari utilizzando il vecchio metodo delle pagine di un libro. Una volta seccati, puoi mettere i fiori in una cornice o quadretto, o tenerli dentro un centrotavola faranno colore e con aggiunta di oli essenziali profumeranno gradevolmente il tuo ambiente
Spezie
Curry, curcuma, pepe e cannella sono sempre più presenti nelle nostre ricette non solo perché è arricchiscono le nostre pietanze ma anche perché fanno decisamente bene alla nostra salute. Le spezie contengono spesso elementi antiossidanti ed antinfiammatori e le loro proprietà depurative permettono un aumento ed una continua rigenerazione delle nostre difese immunitarie. Abbiamo anche scoperto che in particolare la curcuma ha un effetto antidepressivo e che da secoli e secoli viene utilizzata come medicina naturale: per consumarla al meglio noi prepariamo una deliziosa limonata alla curcuma anche se la nostra spezia preferita rimane il curry, perfetto per preparare risotti e secondi piatti di carne.
Fontana fiore ceramica bianca con led
L’acqua nel Feng Shui viene utilizzata per attivare prosperità, ricchezza e benessere. Per avere effetti più immediati, più grande la fontana più forte è l’attivazione è perfetta per creare un ambiente dall’impronta zen.La fontana è adatta sia per ambienti interni sia per ambienti esterni, giardini, terrazze e tutti ambienti dove desideriamo attivare la prosperità e/o introdurre una fontana zen.
Ingredienti che fanno bene e forse non hai mai assaggiato
L’aglio nero si caratterizza per un contenuto minore di allicina rispetto all’aglio tradizionale, ma anche per un maggior contenuto di antiossidanti. Questo lo rende più digeribile e un ottimo alleato per prevenire le malattie cardiovascolari. Il tè matcha è uno dei tè più pregiati e conosciuti al mondo. Si tratta di una varietà di tè verde che proviene da piantagioni coltivate al riparo dal sole. Le prime foglioline e il germoglio vengono raccolte a mano, e vengono poi esposte al vapore in grandi cesti per bloccarne la fermentazione. L’amaranto è un cibo facilmente digeribile e contemporaneamente molto nutriente. Per questo viene spesso consigliato per lo svezzamento, per l’alimentazione in convalescenza e nella dieta delle persone anziane. Al basilico viola vengono riconosciute proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Questo per il nostro organismo si traduce in un’azione di contrasto dei radicali liberi e nel rafforzamento del sistema immunitario. Oltre a ciò si rivela anche un ottimo rimedio naturale contro lo stress, la cattiva digestione e la tosse. Il tarassaco è in grado di stimolare le funzioni del fegato e delle vie biliari ed è conosciuto principalmente per le sue proprietà depurative e diuretiche. Il sambuco ha i fiori bianchi, il suo aspetto è cespuglioso, dati i numerosi fusti che si sviluppano a partire dal terreno. I piccoli semi di chia sono tra i superfood di tendenza, ma la nomea mistica dei semi della Salvia hispanica risale ai Maya: i “semi della forza” hanno infatti concentrazione di nutrienti energetici e potenzialità nutraceutiche che li rendono paragonabili ad integratori alimentari di sintesi. Il rafano è anche conosciuto da secoli per i suoi utilizzi terapeutici. Gli vengono attribuite proprietà antiscorbutiche e depurative. Ma pare essere anche un valido aiuto in casi di inappetenza, cattiva digestione e stanchezza; Il cardamomo è una delle spezie più care al mondo dopo zafferano e vaniglia. Si usa comunemente in India, dove entra a far parte delle miscele classiche del garammasala e del curry, ma anche in Marocco, per la preparazione del ras-el-hanut. Classico è anche il suo uso per aromatizzare il caffè arabo, in diverse maniere: pestato al mortaio assieme al caffè, direttamente nella tazzina o nei beccucci delle tipiche caffettiere in ottone.
I vini affacciati sul mare
Temperatura costante e scarsa luminosità sono le condizioni ideali per una cantina. Ed è per questo che nei fondali marini vengono immerse sempre più bottiglie, per farle affinare al meglio fra pesci e coralli. Una novità nell’arte del vino, guardata forse con qualche dubbio da chi oggi usa tecniche antiche per coltivare le viti in luoghi dove il mare appare fra i filari. Dall’isola d’Elba, dove si fanno vini come gli antichi Greci, immergendo l’uva fra le onde, a Ischia con i suoi viticoltori eroici arrampicati sui ripidi pendii, passando per il Golfo Di Napoli e i bianchi borghi della Sardegna, fino alle siciliane Mozia, Salina e Pantelleria, fra terreni vulcanici, venti d’Africa e dune, un viaggio multisensoriale di aromi, sapori e sguardi. Una cultura quella del vino da coltivare attraverso guide e riviste specializzate anche sotto l’ombrellone, mentre si pensa al vino da bere quando il sole sarà al tramonto e le sue ultime luci, riflesse sulla superficie del mare, brilleranno nel bicchiere. Proprio come si riflettono sui grappoli, che sentono già avvicinarsi la prossima vendemmia.
Il formaggio
Il formaggio è un alimento eccellente e completo, sia dal punto di vista nutrizionale che da quello del gusto e del sapore. Esso contiene proteine dall’alto valore biologico e tutti gli amminoacidi comuni Il formaggio andrebbe servito su un unico piatto, un grande tagliere di legno o un piatto di ceramica o di vetro. Sarebbe idoneo lasciarlo per 30-40 minuti fuori dal frigorifero, facendolo riposare a temperatura ambiente, prima di servirlo: questo per fargli riacquistare il suo aroma naturale. Il principe dei buongustai Maurice Edmond riteneva, a proposito del connubio formaggio-vino, che “non sarà mai celebrata abbastanza la santa alleanza del vino e del formaggio, il cui perfetto accordo realizza l’apoteosi della gastronomia
I fiori nei piatti
Si coltivano, si regalano, si annusano e… si assaggiano. Mangiare i fiori non è una pazzia da “Domenica bestiale”, ma una tendenza che presto potrebbe prendere piede in tutta Italia. È una delle branche del foraging, l’utilizzo alimentare di prodotti selvatici spontanei, pratica studiata e sviluppata dal wooding wild ing . Valeria Mosca, chef del laboratorio di sperimentazione di Desio, spiega come viole e primule possano entrare di diritto nella nostra cucina. E non come semplici guarnizioni. Sono tanti i fiori adatti all’uso alimentare, tra i più comuni ci sono viole, primule, lavanda, rosa canina, fiori d’acacia e di sambuco. Nel menù degustazione che proponiamo a wood*ing quasi settimanalmente se ne possono assaggiare di davvero aromatici e sorprendenti. Ci sono specie vegetali che producono fiori dolcissimi come le salvie selvatiche, altri molto profumati, altri ancora che hanno un gusto fortissimo.Come per tutti gli ingredienti selvatici che ci apprestiamo a raccogliere, anche e soprattutto quando si parla di fiori , si devono assolutamente rispettare le regole di raccolta e non saccheggiare ciò che abbiamo di fronte. Parlando invece di sicurezza personale è consigliato raccogliere solo quando si è certi di saper riconoscere la specie cercata. Sbagliare può significare incorrere in intossicazioni anche gravi. Mangiare i fiori è un tabù in Italia? Non è un tabù ma di sicuro i fiori vengono utilizzati quasi esclusivamente come decorazione o guarnizione di un piatto capita spesso anche con le erbe. Sono visti quasi come un vezzo, non utilizzati davvero ma “aggiunti”, non parte integrante del piatto. Ci sono pochissime persone davvero preparate che riescono ad utilizzare i fiori come veri e propri ingredienti.


